Lasciarsi un giorno a Roma: recensione del quinto film di Edoardo Leo

Il film di e con Edoardo Leo, Marta Nieto, Claudia Gerini e Stefano Fresi disponibile su Sky dal 1º gennaio

Le tappe dell’evoluzione di una storia sono più o meno tutte simili: ci si conosce, inizia un periodo di frequentazione, ci si innamora (che possa essere un colpo di fulmine o un amore che matura con il tempo) e si decide di passare tutta la vita insieme. A volte questa vita che si condivide non è esattamente come ce la aspettiamo; spesso si cade nella monotonia della quotidianità e si rischia la perdita di interesse di una delle due controparti. Quando l’abitudine diventa troppo insistente, iniziano i problemi. Ci si affida alla routine e questo stanca, da qui nascono i problemi e quei difetti che prima tanto amavi del tuo partner ora diventano insopportabilmente irritanti. È quello che succede in Lasciarsi un giorno a Roma, quinto lungometraggio di Edoardo Leo come regista, di cui vi proponiamo la nostra recensione.

Scritto, diretto e interpretato da Edoardo Leo, sotto la produzione di Italian International Film e distribuito da Vision Distribution, Lasciarsi un giorno a Roma è diviso in sei capitoli (Abbraccio, Fine, Piano, Sogno, Accetta, Lasciare) e inizia lì dove tutte le storie d’amore finiscono: dalla rottura. Il film è disponibile su Sky e NOW dallo scorso 1º gennaio. Se siete curiosi di conoscere il nostro parere su Lasciarsi un giorno a Roma, proseguite nella lettura della nostra recensione.

Indice

Trama: due coppie sull’orlo della rottura – Lasciarsi un giorno a Roma, la recensione

Le protagoniste sono due coppie – formate rispettivamente da Tommaso (Edoardo Leo) e Zoe (Marta Nieto), Umberto (Stefano Fresi) ed Elena Veneziani (Claudia Gerini) – entrambe sull’orlo di una crisi. Zoe è la manager di una società che progetta videogiochi. Sempre molto impegnata, vive la sua vita con Tommaso, uno scrittore che risponde sotto lo pseudonimo dello scrittore Gabriel Garcia Marquez alle lettere disperate di una posta del cuore della città. Un giorno, tra le varie email, trova anche quella della sua compagna che confessa una verità scomoda. Non è più innamorata del suo compagno e vorrebbe trovare un modo meno doloroso per porre fine alla loro relazione.

Nello scambio di email tra i due, Tommaso cercherà indirettamente di riconquistare il cuore della sua amata. Sull’altro piatto della bilancia abbiamo invece Umberto, professore ora diventato vicepreside di un liceo, che non riesce a sopportare il fatto che sua moglie – sindaco di Roma – sia così oberata di lavoro; tanto da trascurare lui e soprattutto la loro bambina. Questo ostacolo per lui insormontabile lo porterà a fare un passo indietro e valutare il divorzio.

Un cast eccezionale che racconta l’amore nella sua realtà – Lasciarsi un giorno a Roma, la recensione

La pellicola di Edoardo Leo, in un periodo in cui si sente fortemente l’esigenza di fare cinema, mostra la verità; due realtà in cui gli spettatori possono rivedersi. Quanti potranno dire di aver vissuto almeno una volta nella loro vita la sensazione di essere abbandonati dal proprio partner; o quella di ricevere la doccia fredda di un allontanamento da parte di quest’ultimo? È proprio questo l’obiettivo del regista e attore, che nell’ultima fase della sua creatività, sta cercando di portare in scena il vero. Quella realtà che, per quanto scomoda, è ciò che tutti gli spettatori vivono nella loro straordinaria ordinarietà. Lo spettatore si sente parte di quello che vede e quasi come se fosse il protagonista di un thriller, cercherà di capire fin dove si spinge l’amore dei quattro personaggi e quanto di recuperabile c’è nel loro rapporto. La riuscita dell’intento di Leo si deve soprattutto all’affiatamento del cast.

Alla relazione artistica già consolidata di Edoardo Leo, Claudia Gerini e Stefano Fresi, si aggiunge quella con Marta Nieto, attrice che si amalgama bene nel contesto generale del film. Mostra il disagio del suo personaggio: una donna amata che però non riesce più ad amare. Che Marta fosse una brava attrice lo aveva già dimostrato con Madre di Rodrigo Sorogoyen, pellicola candidata agli Oscar e che ha dato la possibilità all’artista di vincere il premio come Migliore Attrice nella sezione Orizzonti del Festival del Cinema di Venezia del 2019. Con Edoardo Leo non ha fatto altro che confermare ciò che tutti ben sapevano sul suo conto. Interprete versatile, ha messo qui in scena una donna che vive un fastidio interiore tra ciò che è giusto e ciò che lei sente di dover fare per se stessa e il suo rapporto, arrivato al capolinea.

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Lasciarsi un giorno a Roma. Italian International Film, Neo Art Producciones

Le mille sfaccettature dei sentimenti

Ciò che potrebbe deludere di Lasciarsi un giorno a Roma è la realizzazione di alcune riprese. In alcune scene – soprattutto in quelle dei momenti più intensi del film – il tremolio fin troppo percettibile della macchina da presa smorza la tensione che il momento richiede. Rompendo così la quarta parete che respingeva lo spettatore, creando un distacco tra i personaggi e chi vedeva la storia. È stata probabilmente una scelta voluta dal regista, che attraverso la precarietà delle riprese ha voluto mostrare la stessa precarietà che si ritrova nei sentimenti dei quattro protagonisti. Ciò che si nota vedendo Lasciarsi un giorno a Roma è la realizzazione più intimista della storia, che quasi obbliga lo spettatore a fare i conti non più con quello che sta succedendo tra Tommaso, Zoe, Umberto ed Elena, ma a interfacciarsi con la propria vita.

A scoprire quanto di Tommaso, Zoe, Umberto ed Elena c’è in lui. La parola chiave del film di Edoardo Leo è quindi “sentimento”. Il sentimento finito, quello che vorresti durasse per sempre, quello vissuto e ormai consumato, quello conosciuto e coltivato e quello che marcisce se non curato a dovere. Il sentimento è espresso dal cuore che batte forte. Battito che senti soprattutto nella scena finale; quando la consapevolezza di ciò che è stato e non sarà rende l’abbraccio iniziale dei due protagonisti non più freddo e pieno di risentimento, ma amorevole e ricco di un amore che lascia il ricordo di una vita condivisa.

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Lasciarsi un giorno a Roma

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • Ottima interpretazione del cast
  • Lo spettatore è messo nelle condizioni di immedesimarsi e provare empatia verso le storie raccontate

Lati negativi

  • Il tremolio fin troppo percettibile della macchina da presa in alcune riprese
  • Mancanza di colpi di scena

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1 commento

  • Simona ha detto:

    Bellissimo film !attori top❤entri anche tu nella parte ☺…amo edo però ammetto che sono stati tutti bravissimi
    È un po’ la storia di tutti noi, io mi ci sono rivista ❤grandi! veramente un 10 e sto!

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