Le relazioni pericolose: recensione del film Netflix ispirato all’omonimo romanzo francese

Le relazioni pericolose: su Netflix approda un nuovo adattamento in chiave contemporanea dell'opera di Choderlos de Laclos

Le relazioni pericolose di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos è una delle opere del Settecento più importanti della letteratura francese. La storia, raccontata in forma epistolare, delle articolate seduzioni di due libertini, il visconte di Valmont e la marchesa de Merteuil, ha appassionato innumerevoli lettori e ispirato anche diverse trasposizioni cinematografiche. Le più famose e ben realizzate sono Le relazioni pericolose di Stephen Frears e Valmont di Milos Forman, ma non sono mancati anche adattamenti in chiave moderna. Cruel Intentions di Roger Kumble del 1999 aveva spostato la storia ai giorni nostri in una New York altolocata: un esperimento che con il tempo ha conquistato sempre più fan tanto da diventare un piccolo cult. Seguendo questo approccio, arriva ora su Netflix un nuovo adattamento, intitolato semplicemente Le relazioni pericolose, di cui vi presentiamo la recensione.

Questa trasposizione è una produzione tutta francese diretta da Rachel Suissa, che ha riadattato la storia intramontabile di Choderlos de Laclos trasferendola ai tempi dei social network. Siamo infatti in un liceo dell’alta società di Biarritz, famosa località della Nuova Aquitania. La grande novità è rappresentata soprattutto dalla presenza di Internet e dei social, che hanno un ruolo principale all’interno della trama. Tentando un nuovo approccio audace, come fece a suo tempo Cruel Intentions, Le relazioni pericolose cerca di rendere il più appetibile possibile a un pubblico adolescenziale la storia del romanzo di partenza. Purtroppo siamo lontani anni luce dall’esperimento di Cruel Intentions e questa versione del 2022 non è altro che un’opera piatta, noiosa e piena di difetti.

Indice

La trama – Le relazioni pericolose recensione

Célène (Paola Locatelli) si trasferisce con il padre da Parigi a Biarritz dopo aver perso sua madre. I due saranno ospiti a casa della cugina e dello zio, preside della scuola in cui la ragazza frequenterà l’ultimo anno. Giovane seria e fedele all’ideale dell’amore assoluto, Célène non è come i suoi coetanei: ama passare il tempo sui libri e non sui social network e attende il matrimonio per concedersi al sesso. La ragazza infatti crede che il sesso abbia valore solo come coronamento dell’amore assoluto con il proprio partner. Questi ideali cui è devota iniziano a vacillare quando conosce Tristan (Simon Rérolle), aitante e ricco ragazzo dall’aspetto affascinante.

Tristan all’apparenza sembra il perfetto bravo ragazzo: bello, dolce e gentile. In realtà è uno dei più ricchi e popolari di Biarritz, legato in modo singolare all’attrice Vanessa Merteuil (Ella Pellegrini). I due infatti condividono una relazione basata su un contratto e si divertono a fare scommesse sempre più spinte e pericolose. Una di queste finisce per coinvolgere Célène: Tristan dovrà riuscire a sedurla; se ci riuscirà Vanessa finalmente gli si concederà, mentre nel caso opposto lui dovrà darle la sua meravigliosa villa sul mare. Le conseguenze di questa scommessa saranno imprevedibili per tutti i soggetti coinvolti.

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Le relazioni pericolose. Autopilot Entertainment, Netflix

Analisi – Le relazioni pericolose recensione

Trasporre sullo schermo (per l’ennesima volta) un grande classico richiede una certa dose di creatività e bravura per rendere tale trasposizione qualcosa di fresco e interessante. Negli anni Novanta ci sono stati molti casi di adattamenti in chiave contemporanea di grandi opere della letteratura, che con grande originalità hanno saputo mescolare i giusti ingredienti per ottenere qualcosa di originale e inedito. Esempi sono Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann, Ragazze a Beverly Hills, che rivisitò Emma di Jane Austen, e il già citato Cruel Intentions. Dalle influenze pop alla commedia romantica fino all’evoluzione estrema del genere adolescenziale, ognuno dei film citati ha saputo donare nuova linfa a storie immortali. Parlando invece del nuovo Le relazioni pericolose, si percepisce solo un’assenza di creatività e un’operazione di svuotamento degli elementi cardine dell’opera originale.

Banalmente l’ambiente dell’alta società, l’élite, viene trasferito nel mondo dei social, in cui più follower hai, maggiore fama e popolarità ottieni. Proprio come nell’aristocrazia, anche i social sono pieni di maschere, che i belli e famosi sono spesso costretti a portare per rimanere in cima alla piramide sociale. Sarebbe stato interessante approfondire questo aspetto, legandolo anche a uno sguardo consapevole sui comportamenti che avvengono in Internet. Tutto ciò purtroppo non avviene: anzi perlopiù si preferisce non giudicare le azioni dei personaggi e trasformare il materiale letterario di partenza in una commedia romantica adolescenziale dai toni estremamente kitsch. La sceneggiatura sciatta di Suissa, inoltre, svuota di fascino e spietatezza il personaggio della libertina Merteuil, il vero motore di tutta la storia.

Considerazioni finali – Le relazioni pericolose recensione

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Le relazioni pericolose. Autopilot Entertainment, Netflix

Spostare il focus sulla vittima della scommessa, dunque, rende il tutto meno intrigante e spietato: la protagonista è essenzialmente bidimensionale e soprattutto poco credibile nel contesto contemporaneo. Nessun personaggio pertanto dona una scintilla alla narrazione: non c’è quel mix di crudeltà e fascino che Glenn Close o Sarah Michelle Gellar donavano alle loro pellicole, intelligenti e spietate come gli intrighi del romanzo originale. Nella sua sceneggiatura e regia Suissa non ha fatto altro che svuotare l’opera di Choderlos de Laclos di tutta l’ambiguità e di tutti gli elementi intelligenti e intriganti che l’hanno resa immortale. Le relazioni pericolose potrebbe quindi essere uno dei perfetti esempi di come non realizzare un adattamento di un grande classico letterario.

In conclusione di questa recensione de Le relazioni pericolose, non vanno trascurati infine gli elementi davvero pessimi di questa trasposizione. Lo sbaglio più grande che compie il regista è scegliere di allontanarsi dal romanzo di partenza nel suo atto finale. Per seguire tutte le impostazioni della classica commedia romantica, si opta in questo caso per un lieto fine totalmente sbagliato. Nessuna morte in scena, ma la vendetta finale viene ridotta a una ridicola e alquanto ovvia lezione sul corretto uso dei social. Il messaggio viene comunicato tuttavia nel modo più sbagliato possibile, cioè adottando quegli atteggiamenti che si intenderebbe criticare. Se in questa calda estate desiderate tuffarvi in una pellicola estiva senza pretese, Le relazioni pericolose lo stesso non soddisfano tale desiderio. Tranne i bellissimi paesaggi di Biarritz, c’è ben poco da salvare in questo film da dimenticare.

Le relazioni pericolose

Voto - 3.5

3.5

Lati positivi

  • C'è ben poco da salvare: i bellissimi paesaggi di Biarritz e un accenno sulle maschere che i personaggi dell'alta società sono costretti a indossare

Lati negativi

  • Questo adattamento è assolutamente privo di originalità e non fa altro che eliminare tutti gli elementi cardine del romanzo di partenza
  • La trasformazione della storia in una commedia romantica è deleteria per l'intera operazione cinematografica
  • La lezione finale sul corretto uso dei social è davvero di dubbio gusto

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