RECENSIONE SAGA – Lo 007 di Craig

images   SPECTRE (2015) di Sam Mendes

Dopo il successo assolutamente meritato di Skyfall, la regia dell’ultimo capitolo (per ora?) della saga di Bond rimane affidata al grande Mendes, che come tre anni prima non si distacca dallo stile generato in modo ottimale, ma non raggiunge il livello che precedentemente era riuscito a plasmare.

Sicuramente supera gli standard che i due primi registi avevano raggiunto, regalandoci un buon film d’azione e spionaggio, cosa che nel complesso i film di Campbell Forster non avevano colmato.

Qui il personaggio di Craig è decisamente più sfruttato, se non solo nelle scene più dinamiche, anche nella storia. Difatti la trama si incentra quasi totalmente sul passato del nostro protagonista e del ritorno di un personaggio che ha, in un certo senso, generato tutto quello che nei precedenti capitoli ci veniva narrato. Interpretato da un fantastico Christoph Waltz, il nemico principale di tutte le disavventure di Bond si fa finalmente vivo ed è più importante di quanto si pensi nella vita dell’ Agente 007. Ovviamente non poteva mancare una Bond-girl, interpretata dalla bellissima Léa Seydoux, qui più determinante che mai nelle scelte di 007.

Qui Mendes è ancora più a suo agio con la telecamera che in Skyfall (si pensi soltanto al magistrale piano sequenza iniziale), ma narrativamente il film è meno forte ed è come se tutti gli altri capitoli venissero assimilati e smentiti in uno solo. Un peccato sicuramente, ma nel complesso l’ultima avventura del Bond di Craig (o forse no?…) non delude al massimo e ci regala un ottimo insieme di avvenimenti e, nonostante un po’ allungato, il finale è un grande elogio al personaggio più iconico nel mondo dello spionaggio.

7

CONCLUSIONE

In conclusione il personaggio di James Bond lo si potrebbe definire generazionale: c’è chi lo amerà per sempre come Sean Connery, o chi come Pierce Brosnan, sicuramente perchè ci è cresciuto e lo identifica come lui e nessun altro. Beh, io lo vedrò per sempre come Daniel Craig, per il medesimo motivo, e se molti lo definiscono il peggiore o quello meno riuscito rispetto agli originali, io ogni volta che verrà nominato l’ Agente 007, penserò alla freddezza e al fascino di Craig.

Daniel Craig, nonostante aver in precedenza annunciato il suo addio al personaggio (e sarebbe anche normale dopo la fine di Spectre) sembra abbia ripensato ad un ritorno e chissà magari sarà davvero così. L’unica domanda che può giungere è: “sarebbe davvero necessario?”.

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