The Menu: la recensione del film con Anya Taylor-Joy e Ralph Fiennes

Uno chef terrificante in un thriller concettuale arricchito da una vena di umorismo nero: The Menu, il film di Mark Mylod alla Festa del Cinema di Roma

Appassionati di cucina molecolare e nouvelle cuisine, frequentatori assidui di ristoranti stellati, sedetevi comodi e leggete attentamente, siete in pericolo. Scherziamo ,ok, ma fino ad un certo punto, perché come vi diremo nella recensione di The Menu, il nuovo film diretto da Mark Mylod parla proprio di questo. Un gruppo selezionatissimo di persone viene invitato a degustare una cena di alto livello in uno dei ristoranti più esclusivi al mondo. Le pietanze sono a cura dell’enigmatico chef Slowik. Tra piatti ricercati e cura nel dettaglio i commensali fanno a gara a chi sappia apprezzare meglio le raffinate prelibatezze servite. Ma durante le portate accade un qualcosa che renderà l’esperienza a dir poco tragica.

The Menu è un thriller dalle trame misteriose e concettuali, una storia che unisce una narrativa scorrevole ricca di dialoghi a scene crude e violente. Un film che attraverso una situazione paradossale e personaggi al limite del surreale ironizza fortemente su tematiche quanto mai attuali. Il cast corale di The Menu vanta tra i protagonisti la bella e seducente Anya Taylor-Joy (La regina degli scacchi, Ultima notte a Soho), Ralph Fiennes (Schindler’s List) e Nicholas Hoult (Mad Max: Fury Road). Il film è stato presentato in anteprima alla 17ª edizione della Festa del Cinema di Roma. Se volete conoscere il nostro pensiero allora procedete con la lettura della nostra recensione di The Menu.

Indice:

La trama – The Menu recensione 

Una cena degustazione indimenticabile nel ricercatissimo ristorante di uno degli chef più grandi al mondo, Slowik (Ralph Fiennes). I piatti sono esclusivi, le materie prime eccelse, l’esperienza culinaria proposta dallo chef Slowik è arte allo stato puro. Solo un ristretto e selezionassimo gruppo di persone ha avuto la fortuna di partecipare ad una serata così particolare. Tra questi anche il giovane Tyler (Nicholas Hoult) e la sua accompagnatrice Margot (Anya Taylor-Joy). Il ristorante si trova su una piccola isola, un posto isolato dove vive tutto l’entourage del locale come una piccola comunità. Appena sbarcati, l’ambiente non è proprio dei più distesi.

Nel ristorante di Slowik infatti vigono regole ferree ed indiscutibili. Lo stesso chef è decisamente glaciale e poco ospitale. Una figura indecifrabile che mette fin troppa soggezione. Già con le prime portate un indefinito senso di tensione riempie l’atmosfera come se dovesse succedere qualcosa da un momento all’altro. Nonostante tutto Slowik è un maestro indiscusso, cura la cucina in maniera maniacale e la degustazione preparata è davvero speciale. E se ne rendono conto anche i clienti quando scoprono che la violenza in sala fa parte del menu della serata.

Analisi in breve

Se vi sedete con l’idea di vedere un film con una trama solida e ben giustificata allora forse The Menu non fa per voi. Se invece lo spirito è quello di cogliere ironicamente un messaggio fortemente concettuale allora il discorso è ben diverso. E noi ci siamo mossi su questa seconda linea interpretativa. The Menu è un film di forte critica sociale; una storia con una spiccata e tagliente denuncia rivolta alle tendenze della società moderna, sempre più annoiata ed incontentabile. Dietro una storia che fondamentalmente è un pretesto, si nasconde un significato molto più concreto. Un thriller misterioso e concettuale che sfrutta la forza dei dialoghi ed il potere dell’immagine per comunicare con lo spettatore.

the menu recensione

The Menu. Gary Sanchez Productions

The Menu è un film fortemente provocatorio dove i ruoli dei personaggi non sono quello che sembrano: “i villain di turno” incarnano un indefinito valore morale mentre i clienti del ristorante sono i veri “bad guys” della storia, viziati da eccessi e stravaganti ipocrisie dei nostri tempi. Una società che si stupisce sempre di meno, che ricerca il lusso, il dettaglio, la complessità e l’esclusività anche solo per potersi differenziare dagli altri. In questo sistema corrotto e schiavo di se stesso c’è bisogno di un ritorno alle origini, all’amore per l’essenzialità delle cose e per la loro semplicità. The Menu si avvale di una storia con un forte potere simbolico per raccontarci essenzialmente questo.

La tensione ed il mistero

Per come è stato strutturato, la cosa fondamentale era avere dei dialoghi che reggessero bene la scena. Un qualcosa che sa fare molto bene Quentin Tarantino, che di film ambientati in un’unica location se ne intende (vedasi The Hateful Eight). Fortunatamente a livello di sceneggiatura è stato fatto veramente un bel lavoro; la tensione infatti evolve progressivamente in un climax ascendente che ci incolla letteralmente allo schermo.

Recensione di The menu

The Menu. Gary Sanchez Productions

Può sembrare a tratti di rivedere una trama sulla falsa riga di Funny Games anche se in realtà la pellicola di Mark Mylod è molto più pretenziosa. La bella Anya Taylor-Joy col suo sguardo magnetico funziona a meraviglia e fa da polo contrastante per il resto dei commensali in sala. Se ne accorge subito lo chef Slowik che affascinato e incuriosito decide di approfondirne la conoscenza. The Menu funziona perché più si va avanti più la trama diventa misteriosa. Mistero e tensione sono i poli attrattivi dell’intera storia e ci spingono con il fiato sospeso fino all’atteso finale. Cosa si cela dietro tutto questo? 

Le nostre conclusioni

The Menu è un film bizzarro con situazioni illogiche, un thriller da guardare con il fiato sospeso dove la tensione ci accompagna anche durante la semplice presentazione di una portata. Nonostante i toni cupi e seriosi il film gioca molto in chiave ironica. Si arriva volutamente ad estremizzare il tutto per mettere a nudo e ridicolizzare le passioni estreme. Il tutto ovviamente è metaforico. La cucina rappresenta forse l’esempio perfetto, un campo dove il lusso e la stravaganza portano a perdere completamente di vista quell’essenziale istinto naturale di sopravvivenza: mangiare, nutrirsi. Attraverso la figura di uno chef sull’orlo dell’esaurimento, stanco di cucinare piatti per “gente incontentabile” come gli piace definirla, il film arriva a prendere in giro se stesso.

Mark Mylod dissacra la nouvelle cuisine, mischia il tragico all’umorismo nero, un ingrediente assolutamente fondamentale. The Menu è una storia diversa dal solito, che si merita quel mezzo punto in più in pagella solo per il voler raccontare in modo del tutto eccezionale qualcosa di altrimenti scontato e banale. Un ritmo incalzante, dialoghi e immagini che vi rapiranno fino ad un finale che ad inizio film nessuno si sarebbe mai aspettato. Colpi di scena e rivelazioni per una trama certamente bizzarra e che ogni tanto traballa al livello di sceneggiatura ma che alla fine ritrova la solidità nel senso del tutto. Il regista e produttore britannico Mark Mylod ci regala un thriller concettuale ricco di spunti interessanti e veramente coinvolgente. Da vedere assolutamente.

Scheda riassuntiva

Il film The Menu della durata complessiva di 106 minuti è stato presentato in anteprima alla 17esima edizione della Festa del cinema di Roma. Genere thriller, classificato anche come commedia horror. Distribuito in Italia da The Walt Disney Company Italia uscirà ufficialmente in sala a partire dal 17 novembre 2022. Diretto dal regista e produttore britannico Mark Mylod, il film vanta un cast di livello.

Tra gli attori principali troviamo Anya Taylor-Joy, Ralph Fiennes e Nicholas Hoult; a seguire Janet McTeer, Aimee Carrero, John Leguizamo, Judith Light, Hong Chau, Paul Adelstein, Christina Brucato, Arturo Castro, Reed Birney, Rob Yang, Adam Aalderks, Peter Grosz, Mel Fair, Mark St. Cyr e Rebecca Koon.

 

The menu

Voto - 8

8

Lati positivi

  • Tensione e mistero, ritmo
  • Dialoghi ed idea

Lati negativi

  • Sceneggiatura non sempre solida

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