Tick, Tick… Boom! – Recensione del musical diretto da Lin-Manuel Miranda

Andrew Garfield interpreta Jonathan Larson, uno dei più grandi autori di musical, purtroppo scomparso prematuramente

Tendenzialmente i musical sono piuttosto bistrattati, soprattutto oggi che se ne vedono sempre meno si fa fatica a prendere sul serio questo tipo di film. Eppure negli ultimi anni sono usciti tante ottime pellicole appartenenti a questo genere: il più recente, anche se è ancora presto per definirlo capolavoro, è La La Land di Damien Chazelle che ha ottenuto il plauso sia del pubblico che della critica, oltre che numerosi premi. In questo panorama negli ultimi anni ha acquisito sempre più importanza il nome di Lin-Manuel Miranda protagonista di uno degli eventi cinematografici e teatrali di maggiore clamore, Hamilton. Oggi Miranda ha deciso di mettersi in gioco dietro la macchina da presa per la prima volta con Tick, Tick… Boom!, disponibile su Netflix e di cui vi proponiamo la recensione.

Il film è la trasposizione dell’omonimo musical teatrale, scritto e interpretato da Jonathan Larson. L’opera è stata originariamente pensata come un one-man-show interpretato dallo stesso Larson dato che la storia ha un carattere fortemente autobiografico, il che rende Tick, Tick… Boom! in parte anche un biopic. Nei panni di Larson c’è uno strepitoso Andrew Garfield (The Amazing Spider-Man) in una delle sue migliori performance. L’opera prima di Miranda si avvale di una forte componente emotiva data anche dalla scomparsa prematura di Larson, delle musiche già composte in passato ed un attore protagonista in forma smagliante. In mezzo a tanta bravura quella che spicca di meno è forse proprio la mano del regista che ha saputo comunque confezionare un buon film.

Indice

Trama: è una questione di tempo

Tra 8 giorni Jon compierà 30 anni, una soglia importante per la vita di chiunque e più ci si avvicina più il suo tempo sembra scadere. La vita di Jonathan Larson è infatti ad un punto critico. Il ragazzo (ancora per poco) sogna di mettere in scena il suo musical; SUPERBIA, una distopia futuristica estremamente complessa che tra una settimana sarà presentata ad un workshop. Qui il protagonista dovrà esporre il proprio lavoro ad un pubblico composto da critici e possibili produttori; dalle sorti della presentazione ne deriva il futuro di Jonathan Larson. Nell’attesa di sfondare in questo mondo Jonathan lavora come cameriere ad un diner, condividendo un appartamento con il suo migliore amico e portando avanti una relazione con Susan, la sua amata. Tutto sembra andare per il verso giusto eppure c’è qualcosa che non torna.

Tra il brusio della gente ed i rumori della città, se si presta attenzione, si può sentire un leggero ticchettio. Il timer analogico di una bomba pronta ad esplodere non appena il ragazzo compirà 30 anni, costante ed insistente nel ricordargli la sua ora. Più il tempo passa e più la confusione aumenta, le paure diventano più grandi e l’ansia divora tutto. Nel giro di qualche giorno, la vita di Jon viene totalmente scombussolata ed in mezzo al caos dovrà trovare la concentrazione per scrivere l’ultima canzone del suo musical, la più importante. La relazione, le amicizie, il lavoro, la carriera, la vita e la morte. Questi sono i pensieri che annebbiano la mente di Jonathan, mentre l’unico elemento a fuoco, l’unica certezza, è uno snervante ticchettio.

Quando il futuro intralcia il presente – Tick, Tick Boom, la recensione

Il ticchettio del titolo è ovviamente metaforico, non c’è nessuna bomba in questo film, però se ne percepisce la presenza. Jon racconta la sua vita al pubblico durante la prima presentazione del musical Tick, Tick… Boom! e nel mentre parla vediamo le sue descrizioni. La storia è a metà tra finzione e realtà, c’è tanto della vita di Larson ma c’è anche spazio per il sogno e l’immaginazione. In fondo l’immaginazione è tutto ciò che serve ad uno scrittore ma Larson sembra averla persa. È bloccato da giorni sul culmine della sua opera, il pezzo che gli manca è anche il più importante e i tempi si fanno sempre più stretti. I giorni passano ed il suo nemico principale diventa il tempo, inesorabile, infermabile, imbattibile. Tick, Tick… Boom! è la storia di tante persone messe in crisi dalle aspettative, da un ipotetico futuro che seppure ancora lontano causa già problemi.

La paura di fallire colpisce tutti prima o poi, ma la cosa peggiore che possa accadere è arrendersi. Finché si ha tempo a disposizione e salute da vendere non c’è nessun ostacolo che può realmente bloccarci e per capirlo Jonathan Larson deve affrontarne di tutti i colori. Si dice ci voglia un disastro per iniziare una rivoluzione, ma allora perché il cambiamento arriva solo quando inevitabile? Sarebbe facile dare la colpa al tempismo, accusare sfortunate coincidenze avvenute al momento sbagliato, ma soltanto noi siamo padroni della nostra vita. Jonathan Larson purtroppo è morto a 35 anni, ma col tempo avuto a disposizione ha cambiato radicalmente il mondo dei musical.

tick tick boom recensione

Tick, Tick… Boom!, Imagine Entertainment, 5000 Broadway Productions

Brillare di luce riflessa – Tick, Tick Boom, la recensione

Abbiamo già detto in questa recensione che Tick, Tick… Boom! rappresenta la trasposizione cinematografica dell’omonima opera teatrale ed in quanto tale resta piuttosto fedele alla materia d’origine. La messa in scena meta-narrativa è di grande fascino e vedere Garfield che parla ad un pubblico (che poi siamo anche noi) mentre mette in scena un opera su sè stesso che, a sua volta, cerca di mettere in scena un’altra idea è intrigante. Nonostante “l’effetto inception” il tutto risulta estremamente chiaro ed il montaggio riesce ad alternare al meglio gli spostamenti da un piano della narrazione all’altro. Vale la pena ripeterlo, Andrew Garfield è stato fenomenale, “amazing” direbbe qualcuno ed in fondo l’attore ha già dato prova del suo talento in passato. Qui, allo stesso modo di Larson, si erge a one-man-army e tiene su l’intera baracca, quasi, tutto da solo.

Balla, canta, recita e suona interpretando un personaggio con cui è difficile non empatizzare. Come a teatro, anche nel film sono trattate tematiche quali l’omofobia, l’AIDS e l’ondata di terrore che scatenò in quegli anni. Tutto è poi accompagnato dalle fantastiche musiche scritte da Larson stesso e qui reinterpretate dagli attori. Lin-Manuel Miranda ha coordinato al meglio tutti gli elementi del film mentre la regia sembra restare in disparte. Alcune scene vivono principalmente della loro potenza sonora, senza che la componente visiva faccia lo stesso. Talvolta addirittura emerge l’effetto videoclip e si finisce per uscire dalla bella atmosfera che il film era stato in grado di evocare. Tutto sommato, Tick, tick… Boom! è un ottima trasposizione che però, brilla principalmente per i suoi attori e per caratteristiche già insite nell’opera originale.

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Tick, Tick... Boom!

Voto - 7

7

Lati positivi

  • Andrew Garfield regala una performance strepitosa
  • Musiche straordinarie ed emotivamente coinvolgenti

Lati negativi

  • La regia di alcune sequenze non sembra particolarmente ispirata rispetto alle canzoni

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