Top 5: film di Stanley Kubrick con la miglior fotografia

Shining

film di Kubrick con la miglior fotografia

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Altro pezzo da novanta di Stanley Kubick del 1980, basato sul romanzo di Stephen King. Shining vede come protagonista Jack Nicholson nei panni dello scrittore Jack Torrance che, in cerca di ispirazione, accetta di lavorare come guardiano invernale di un hotel isolato sulle Montagne Rocciose. Con lui ci sarà la moglie Wendy e il figlio Danny, con doti extrasensoriali.

Anche in questo film il direttore della fotografia è John Alcott, che trasmette allo spettatore tutta la tensione e il turbamento delle singole scene.  Le luci del film invadono lo schermo rendendo ogni scena piena di colore e vivacità, in pieno accordo con il ritmo saliente e veloce del film. La pellicola si apre con colori e toni naturali, fino a quando il protagonista non entra nell’hotel. Qui le tinte cambiano ed il colore predominante diventa il rosso, lo si vede nel colore delle poltrone, dell’ascensore e nelle visioni sanguigne di Danny. Come in 2001: Odissea nello spazio, il rosso rappresenta il simbolo del terrore, del pericolo e del preludio alla pazzia del protagonista.

Arancia meccanica

Arancia meccanica 1

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Arancia Meccanica, film del 1971, vede per la quarta volta la collaborazione tra il regista Stanley Kubrick e il direttore alla fotografia John Alcott. Il protagonista è Alex (Malcom McDowell) che insieme alla sua banda, i Drughi, si dedica alla violenza estrema. Quando Alex viene arrestato per stupro, verrà sottoposto ad un lavaggio del cervello, ma una volta uscito dal carcere si ritroverà in un mondo più violento di quello che aveva lasciato.

La fotografia nel film è impeccabile, vi è un’illuminazione chiara e vivace alternata a giochi di luci ed ombre. Così anche le tonalità sono molto neutre, bianche e nere, che richiamano il movimento artistico della Optical Art, di cui la pellicola è piena di rimandi: abiti dei Drughi; casa di Alex; arredi del Korova Milkbar. Non è un bianco che significa purezza ma perfidia e inganno, in linea con tutta la tematica predominate del film.

Full Metal Jacket

film di Kubrick con la miglior fotografia

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Full Metal Jacket, film del 1987, vede un cambio alla direzione della fotografia con Douglas Milsome. Ambientato nella prima parte in un campo d’addestramento marines, in cui vengono addestrati soldati per la guerra in Vietnam, per poi spostarsi nella seconda parte sul campo di guerra vietnamita.

Durante il film si alternano luci ed ombre, colori chiari a colori scuri. Nella prima parte predominano luci e toni freddi, tendenti al bianco e al blu, mentre in Vietnam si cambia registro cromatico, le luci si fanno più cupe e i colori più caldi, tendenti al rosso scuro fino al nero. Ogni scelta di illuminazione va a definire alla perfezione la tensione emotiva di ogni scena. In Vietnam non a caso i colori e le tonalità sono più cupe, rimarcano il macabro e la ferocia della guerra. Particolarmente significativa è l’ultima scena, vediamo i soldati che lasciano in marcia una città in fiamme, in cui spicca una luce e colori lugubri e funerei.

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