C’era una volta a… Hollywood: le citazioni presenti nel nuovo film di Quentin Tarantino

Gli omaggi del regista al grande cinema che lo ha formato e alle sue stesse opere

È finalmente arrivato nelle sale C’era una volta a… Hollywood, l’ultimo film scritto e diretto da Quentin Tarantino. Il nono film (considerando Kill Bill 1 e 2 come un unico volume) del regista di Knoxville ha già conquistato tutti e ha fatto registrare ottimi incassi e pareri della critica (qui la nostra recensione). In questo articolo proveremo ad individuare ed elencare parte delle innumerevoli citazioni presenti in C’era una volta a Hollywood, da quelle più palesi ad altre nascoste e individuabili solo grazie ad un occhio attento o ad una seconda visione.

Il film è una sincera lettera d’amore a Hollywood e agli anni Sessanta, a quel periodo fatto di figli dei fiori e cinema western. Come in buona parte delle sue pellicole, qui Tarantino dissemina easter eggs, citazioni e veri e propri omaggi alla cultura del tempo. Ma soprattutto al cinema e al mondo che ruota attorno ad esso, non tralasciando alcuni riferimenti ai suoi precedenti film. Elencarli tutti sarebbe una follia, vista la maniacale cura con la quale il regista li inserisce nelle sue opere. Scopriamo quindi insieme alcuni – i più importanti – dei riferimenti e delle citazioni di C’era una volta a Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino.

ATTENZIONE SPOILER

Indice

C’era una volta a Hollywood: le citazioni – Gli anni Sessanta e i suoi protagonisti

Cominciamo questa indagine attraverso le citazioni presenti in C’era una volta a Hollywood proprio contestualizzando l’ambiente. La storia si svolge alla fine degli anni Sessanta e ogni particolare è curato da Tarantino e soci nei minimi dettagli. Il regista, pur modificando la storia e inserendo personaggi di finzione, preleva l’essenza dell’epoca (e alcuni dei protagonisti realmente esistiti) per il suo what if. Già dalla colonna sonora si respira l’aria dell’epoca, soprattutto nei pezzi che i protagonisti ascoltano in radio nei frequenti spostamenti. Tra essi Summertime (1966) di Billy Stewart, ascoltata da Rick, e Hush dei Deep Purple, dalla coppia Roman-Sharon. La Cielo Drive del film, come molti sapranno, è davvero la via dove accaddero i macabri omicidi pianificati da Charles Manson (tra cui quello di Sharon Tate). Nel film, però, la storia cambia finale perché nel meraviglioso omaggio alla hollywood anni Sessanta non c’è spazio per il male.

Nel film c’è anche spazio per onorare una delle icone di quegli anni: Steve McQueen, interpretato da Damian Lewis. In auto Cliff passerà davanti al Cinerama Dome, cinema d’avanguardia riaperto nel 1963 e tutt’oggi presente. Un riferimento all’attrice Jodie Foster potrebbe essere intravisto nel personaggio della piccola Trudi Fraser: l’attrice divenne nota quando, a neanche 10 anni, partecipò ad uno show western (Gunsmoke) dal 1969. Il rapporto d’amicizia fraterna fra Rick e Cliff sembra esser modellato su un’amicizia simile: quella tra Burt Reynolds e il suo stunt. Prima del climax finale, i due gruppi (quello di Sharon e quello dei due protagonisti) vanno a cena fuori. I due locali, El Coyote e Casa Vega (il cui nome riporta alla luce due personaggi dell’universo tarantiniano), sono due locali ancora esistenti e che hanno segnato parte della vita notturna di quegli anni.

once upon a time in hollywood locations

C’era una volta a Hollywood: le citazioni al cinema e alla tv del passato

Il cinema e le serie tv di successo, oltre che i loro personaggi, vengono citate continuamente nel film che forse più di tutti omaggia la cultura cinematografica americana (e non). Bounty Law, la serie che ha reso famoso Rick Dalton, è fittizia ma si ispira ad una serie di show western, in particolare Maverick. I 14 pugni di McClusky, film con protagonista Dalton, ricorda molto nei temi e nella messa in scena Whene Eagles Dare, film coevo. In una delle scene viene deriso Andrew McLagen: egli è il regista di alcuni tra i peggiori film di John Wayne. Oltre i western l’Italia viene citata con il Romeo e Giulietta di Zeffirelli, presente nelle sale della città. In un’altra scena l’attore interpretato da Olyphant spara da dietro la schiena, riprendendo il movimento di Joe Don Baker ne Le Pistole dei Magnifici Sette del 1969.

Molti i riferimenti alle pellicole interpretate dalla Tate o quelle dirette dal marito Roman Polanski. Rick Dalton, ad esempio, cita Rosemary’s Baby, il capolavoro del regista. Per il regista polacco, Sharon Tate comprerà il libro Tess dei d’Uberville: questo è stato adattato da Polanski nel film Tess del 1979, omaggio per la moglie perduta. Vista dopo questo dettaglio, la scena assume un significato profondissimo. Nevada Smith, film del 1966 con Steve McQueen, è citato nel nome del lavoro italiano di Dalton, Nebraska Jim. Scarface è omaggiato nella scena in cui Al Pacino mima gli spari di una mitragliatrice. Nominata, inoltre, la serie di Batman con Adam West, andata in onda tra 1966 e 1968. Tra le scene più esilaranti del film ci sono quelle con protagonista Bruce Lee, ritratto da Tarantino forse esageratamente egocentrico. Easy Rider e Dennis Hopper, poi, sono citati quando Rick Dalton da dell’hippie a Tex.

Scarface Al Pacino Tarantino

I riferimenti agli spaghetti western

Omaggiando grandi autori e opere del passato, il Tarantino cinefilo non può che citare il western all’italiana. Il regista di Knoxville ha sempre sottolineato la profonda devozione nei confronti degli spaghetti western e del cinema italiano in generale. L’Italia è chiamata in causa quando Rick Dalton riceve delle offerte di lavoro irrinunciabili: dagli spaghetti western la sua carriera tornerà ad avere una speranza. La storia che Tarantino mostra sembra ispirata a quella di Clint Eastwood, attore che trovò il grande successo grazie alla sua presenza nei western italiani, dopo esser stato una star di secondo piano della televisione americana. Sergio Leone è uno dei maestri a cui Tarantino deve molto ma non è il solo. Sergio Corbucci, nome non noto a molti, è considerato da Tarantino secondo solo a Leone nel western all’italiana. Proprio Corbucci viene citato tra i registi con i quali lavorerà Dalton.

Corbucci, inoltre, è il regista di Django, film del 1966 con Franco Nero, che servì come primissima fonte di ispirazione per la scrittura di uno dei film più riusciti di Tarantino: Django Unchained. Tra i registi citati anche Antonio Margheriti, autore con fama minore rispetto ai colleghi sopracitati, il cui nome però suona già familiare. Infatti questo è uno degli pseudonimi fittizi sentiti in Bastardi senza gloria in una delle scene più divertenti del film. Un chiaro riferimento, poi, al cinema di Sergio Leone è sul set di Lancer, il prodotto in cui Rick Dalton interpreta il cattivo di turno. In una scena la macchina da presa inquadra nel dettaglio la fondina di un personaggio, proprio come accadeva con quello interpretato da Eastwood nei film di Leone. Poi, tra le altre cose, tutte le locandine dei film girati in Italia da Dalton riprendono lo stile dei reali poster italiani dell’epoca.

c'era una volta a hollywood citazioni

I riferimenti ai suoi film precedenti

Un ulteriore tratto contraddistingue da sempre l’opera del regista: l’ossessivo auto citazionismo. Tarantino fin dagli esordi ha sempre inserito nei suoi film piccoli elementi di rimando ad altre sue opere e in C’era una volta a… Hollywood la solfa non cambia. Abbiamo già ricordato la presenza del nome di Margariti, regista italiano, in Bastardi senza gloria. Quest’ultimo film del regista viene indirettamente citato ne I 14 pugni di McClusky: il richiamo al nazismo visto in modo così grottesco e irriverente può essere visto proprio nel film in cui recita Dalton. Sono tanti gli attori che hanno collaborato con il regista tra quelli presenti, anche solo per una manciata di secondi: tra essi Michael Madsen, che compare in una scena di Bounty Law. Durante i titoli di coda è presente una scena nella quale Rick Dalton pubblicizza le sigarette Red Apple, vera e propria firma in tutte le opere di Tarantino.

Il Tarantino che ricorda più quest’ultimo titolo è forse Jackie Brown. Il film del 1997 è citato nella battuta che pronuncia prima di accendere la sua sigaretta imbevuta nell’acido: “And away we go!”. La stessa battuta è pronunciata in Jackie Brown prima di un momento d’azione, svolta del film. In C’era una volta a… Hollywood sappiamo bene cosa succederà dopo la sigaretta. Uno dei film più sottovalutati del regista è Grindhouse – A prova di morte. In quel film il protagonista è un ex stuntman, Stuntman Mike, ed è interpretato da Kurt Russell. Beh, qui il capo stunt è interpretato proprio Russell. Anche le auto hanno la loro importanza per quanto riguarda le citazioni autoreferenziali. La Cadillac Coupe di Rick è la stessa che guida Vic Vega in Le Iene, mentre la Volkswagen Karmann Ghia blu di Cliff è la stessa che guida Uma Thurman in Kill Bill vol.2.

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