Emmanuel Lubezki Morgenstern è uno dei più grandi e richiesti direttori della fotografia della nostra generazione. Ecco tre film per conoscere meglio il suo lavoro.
Il successo di Emmanuel Lubezki è stato riconosciuto più volte dall’Academy con ben 8 candidature per la miglior fotografia. In particolare si è aggiudicato l’ambita statuetta per La piccola principessa (1995), I figli degli uomini (2006) e infine Gravity (2013).
Ma esattamente in cosa consistono le straordinarie qualità di Lubezki?
Cosa ha portato registi come Alfonso Cuarón, Terrence Malick, Alejandro González Iñárritu e Tim Burton a collaborare con lui? Senza dubbio un’ammirevole capacità di servirsi della luce in modo di trasformare completamente una scena, di farla comunicare senza bisogno di parole. Luce come messaggio, quindi, come rappresentazione, veicolo di emozioni o luoghi lontani.
Birdman
Alejandro González Iñárritu collaborò con Emmanuel Lubezki per il noto e discusso Birdman. Dai fasci di luce sul palco, ai retroscena ombrosi Lubezki sembra non sbagliare un colpo. La sua fotografia ricopre certamente una parte fondamentale nel successo di Birdman: soprattutto perché affianca Iñárritu nella rara e coraggiosa scelta di girare il film in unico, lunghissmo (anche se fittizio) piano sequenza. Oltre all' Oscar per la fotografia il film vinse altre 3 statuette.
The Revenant
Con The Revenant la cooperazione fra i due messicani si rinnova.
Gran parte di questo film è girato solo con luce naturale, al fine di rendere paesaggio e ambientazione quanto più naturale e incorrotto possibile. Emerge così tutto lo splendore e la potenza, la calma e la furia di un aterra selvaggia come il Canada.
The Revenant ha conquistao 3 Oscar: regia, fotografia e miglior attore.
The Tree of Life
Terrence Malick scelse Emmanuel Lubezki per l'allora attesissimo The Three of life: vediamo una fotografia assolutamente in linea con l'andamento poetico del film, capace di seguire e assecondare un flusso narrativo anti-tradizionale che da quel momento caratterizzerà il regista statunitense. Il film vuole portare l'attenzione sulla maestosità della natura e i dettagli umani; ciò viene esaltato a pieno da giochi di luce, riflessi, ombre sinuose che oscillano fra i bagliori. Malick ha collaborato nuovamente con Lubezki anche per il suo ultimo film, Song to Song.
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