I vitelloni: Federico Fellini e la battaglia per Alberto Sordi

Il film che segnò la svolta nella carriera di Alberto Sordi

Il donnaiolo Fausto, l’immaturo Alberto, il letterato sognatore Leopoldo, l’irrequieto Moraldo e l’indolente Riccardo. Sono i cinque protagonisti di I vitelloni, film di Federico Fellini del 1953 con Alberto Sordi, Franco Interlenghi e Franco Fabrizi. Il film è un ritratto malinconico, bonariamente satirico e agrodolce di cinque (ormai ex) ragazzi di provincia; i cosiddetti vitelloni, per l’appunto. Premiato nel 1953 col Leone d’argento a Venezia e nel 1954 con tre Nastri d’argento (regia, attore non protagonista e produttore), fu il primo film del regista ad essere distribuito all’estero. La produzione e la distribuzione di I vitelloni furono tuttavia particolarmente travagliate. Questo, soprattutto per i problemi legati alla presenza di Alberto Sordi; Fellini dovette combattere per lui una vera e propria battagli, soprattutto con i distributori.

L’odissea per la distribuzione – I vitelloni, Federico Fellini

È stato lo stesso regista a raccontare, nel corso di varie interviste e dichiarazioni a stampa e radio, le traversie legate alla produzione e alla distribuzione del film. Inizialmente nessun distributore sembrava volere I vitelloni e Federico Fellini ricorda la ricerca come una vera e propria odissea.

I vitelloni non voleva distribuirlo nessuno, andammo in giro a mendicare un noleggio come dei disperati. Mi ricordo certe proiezioni allucinanti. I presenti, alla fine, mi lanciavano occhiate di traverso e stringevano dolenti la mano al produttore Pegoraro […].

Varie perplessità, in questa fase, venivano espresse a partire dal titolo stesso. I vitelloni, infatti, sembrava non convincere proprio nessuno, come ricorda ironicamente Federico Fellini nel suo libro Fare un film.

[…] Finì a un’altra distribuzione che non voleva il titolo I vitelloni. Ci consigliavano un altro titolo: Vagabondi! Con il punto esclamativo. Dissi che andava benissimo, però suggerivo di rafforzare l’invettiva con un vocione da orco che sulla colonna sonora tuonasse: Vagabondi!

La battaglia per Alberto Sordi

Ma i dubbi e i rifiuti più categorici erano legati proprio alla figura di Alberto Sordi. La battaglia di Fellini per Alberto Sordi era già cominciata con Lo sceicco bianco, del 1952. L’anno prima, Sordi aveva girato Mamma mia, che impressione!; il film era stato un enorme insuccesso e l’attore era particolarmente inviso sia al pubblico che ai professionisti della distribuzione. Anche Lo sceicco bianco, all’epoca, non ottenne riconoscimenti particolarmente calorosi, né da parte del pubblico, né da parte della critica.

i vitelloni federico fellini

I vitelloni. Peg Films, Cite Films

Federico Fellini, per I vitelloni, voleva a tutti i costi lavorare nuovamente con Alberto Sordi. Il regista iniziò quindi quella che lui stessa ha sempre definito “una grossa battaglia” per farsi approvare la scelta di Sordi. Lo scarso successo di Lo sceicco bianco e il precedente fallimento dell’attore in Mamma mia, che impressione! avevano infatti fatto in modo che il nome di Alberto Sordi respingesse in un certo senso gli spettatori. Per I vitelloni alla fine Federico Fellini riuscì ad avere l’ok dei distributori per Alberto Sordi, ma a una precisa condizione.

Nelle prime venti copie di I vitelloni, nei titoli di testa, il nome di Sordi non c’è. E nei primi manifesti che ha fatto l’ENIC, la casa di distribuzione, non c’è il nome di Sordi. Cioè, alla fine, hanno ceduto a farmelo prendere a patto però che collaborassi a far sapere che non c’era.

Alla fine, Federico Fellini ottenne l’approvazione dei distributori. Il successo del film diede nuova linfa alla carriera di Alberto Sordi; ed è proprio grazie anche a Federico Fellini che l’attore da quel momento in poi non ebbe più problemi con le case di distribuzione.

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