Quando la post-produzione si trasforma in stile: Bleach-bypass

 “300″

Bleach-Bypass

Partiamo dal film diretto da Snyder.l fotogramma selezionato è emblematico. Possiamo notare quanto siano “povere” le cromie di questa immagine così desaturata da sembrare quasi un “viraggio monocromatico”. L’ unico colore acceso che risalta è il rosso vivo del mantello volutamente reso tale in post-produzione. Il rosso è l’ unico colore che è stato enfatizzato nel film, soprattutto durante le scene di guerra. Notiamo infine l’ elevato contrasto della scena: ci sono zone particolarmente “chiare” come i riflessi sugli scudi e sui corpi dei guerrieri e zone dai toni talmente scuri che arrivano a perdere ogni dettaglio come si può osservare sulle pieghe del mantello, sulla barba e su svariati dettagli in ombra.

Il risultato è un immagine quasi onirica ma anche molto “cruda” e drammatica  “aggredisce” l’ occhio dello spettatore.

“Salvate il Soldato Ryan”

Bleach-Bypass

Analizzando questo fotogramma di Salvate il soldato Ryan (Spielberg) vediamo che le alte-luci sono presenti sullo sfondo (quasi al limite della bruciatura) e sul volto di Tom Hanks. Le zone in ombra (meno rappresentate in questa immagine) creano un buon contrasto con le zone di luce. Anche qua le cromie sono sbiadite. Notare che in Salvate il soldato Ryan non ci sono cieli azzurri e saturi bensì sono sempre indefiniti e poco colorati.

Rispetto al film “300” l’ effetto del bleach-bypass  (e in generale della post-produzione) è sicuramente meno marcato: la luce è più morbida, il contrasto meno netto. Troviamo zone in ombra ma non sono ombre “chiuse” e prive di dettaglio come quelle osservate sul fotogramma di 300.

E’ un esempio emblematico di quanto uno stesso effetto (in questo caso bleach bypass) possa essere applicato con diversa intensità ottenendo risultati molto differenti.

L’ intento del regista e del direttore della fotografia era quello di ottenere delle immagini cariche di drammaticità  che si adattassero anche come colore e luce ad un film ambientato nella seconda guerra mondiale. Spielberg ha dichiarato che non voleva una pellicola stile “technicolor” ma voleva girare un qualcosa più simile ai cinegiornali degli anni ’40, con basso dettaglio e molta grana. Sono stati rimossi i rivestimenti protettivi delle lenti degli obiettivi per ottenere una luce più morbida.  In post-produzione è stato applicato l’ effetto bleach-bypass aumentando il contrasto e desaturando fortemente i colori (è rimasto circa un 40% del colore originale).

Vedendo il film l’ effetto è molto più evidente che guardando questo singolo fotogramma.

 

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4 commenti

  • Davide Casciolo ha detto:

    Ciao! Ho trovato utilissimo il tuo articolo sul bleach bypass ma non riesco a leggere il continuo quando analizzi i fotogrammi dei tre film… hai modo di inviarmi l’articolo completo?

  • Yared Ganzerli ha detto:

    Salve anche io non vedo il proseguimento del articolo. In che modo posso visualizzare il seguito?

  • Francesco Galdieri ha detto:

    Ciao, l’articolo è completo. Chiederemo magari all’autore dell’articolo di approfondirlo

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