TOP 5 film più sopravvalutati

Quante volte avete sentito elogiare un film che ha riscosso un successo esagerato per il suo effettivo valore? Troppo spesso. Abbiamo raccolto in questa classifica i 5 film immeritatamente premiati per la notte degli Oscar e, in linea generale, sopravvalutati dall’opinione pubblica.

 

5-  Shakespeare in love (1998, John Madden)

troppo sitt

È inspiegabile come un film che rasenta la fiction televisiva riesca ad ottenere 13 nomination agli Oscar. Sicuramente i costumi e le scenografie sono ben fatti e se l’Academy si fosse limitata ad assegnargli i cosiddetti premi tecnici, sarebbe anche potuto essere comprensibile, ma quando arrivano le statuette per il miglior film e la miglior sceneggiatura originale, si comincia a mettere in dubbio l’affidabilità degli Oscar. Alcuni personaggi sono scritti male (quello di Viola prima di tutti) e l’amore viene trattato banalmente, per non parlare delle inesattezze storiche. Che sia stata tutta una manovra per pubblicizzare il film?

 

4- The Millionaire 

the-millionaire

Tra le nomination per l’Oscar a miglior film del 2009 vi erano titoli del calibro di “Milk” di Gus Van Sant, con un incredibile Sean Penn vincitore dell’Oscar come migliore attore protagonista, e “Il curioso caso di Benjamin Button” di David Fincher. Tuttavia, la commissione ci ha stupito anche questa volta, assegnando ben 9 premi a questa opera surreale ed estremamente stereotipata. Un film che cerca in tutti i modi le situazioni favorevoli all’emozione facile, cadendo nei sentimentalismi forzati e palesemente artificiali.

 

 

3- La vita è bella (1997, Roberto Benigni)

La vita è bella

Il film più filo-americano, strappa oscar e storicamente aggiustato che il nostro paese avrebbe mai potuto produrre. L’indiscutibile talento di Benigni è sacrificato sull’altare del buonismo. Inoltre sappiamo tutti che furono i sovietici a liberare Auschwitz, ma si sa: quando gli americani vedono la bandiera a stelle e strisce che salva il mondo dal male, non capiscono più un cazzo e devono necessariamente premiare il furbo di turno. E così fu: “La vita è bella” vince tre premi oscar, tra cui il premio per il miglior attore protagonista, soffiato da Benigni a Edward Norton che nello stesso anno aveva dato la sua magistrale interpretazione nei panni di Derek in American History X.  Credo di non dover aggiungere altro.

 

2- Il paziente inglese (1996, Anthony Minghella)

paziente inglese

Titolo che è riuscito a portare a casa ben 9 statuette all’Academy, tenta di riprendere lo stile di monumenti cinematografici come “Lawrence d’Arabia” o “Casablanca”, ma il paragone è blasfemo. I ritmi del film sono esageratamente lenti, con scene superflue e perfettamente evitabili. L’interpretazione degli attori è di buon livello, in primis Ralph Fiennes, che però è lontano anni luce dalla sua magistrale prova in “Schindler’s List”. Nel complesso è un film che ambisce ad essere un capolavoro, ma non basta dilatare i tempi e dare un tono epico, per renderlo tale.

 

1- Titanic (1997, James Cameron)

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Non ci sono dubbi sul fatto che Titanic possa essere un film piacevole e ben fatto. Prendi un regista come James Cameron che non si fa problemi ad investire 200 milioni di dollari, permettendosi così effetti speciali paurosi. Prendi una tragedia a fare da sfondo e riempila con la classica storia d’amore tra due giovani dal bel faccino ma di diversa classe sociale. Qualsiasi ragazzina in età pre-adolescenziale ha versato la lacrimuccia per Titanic.
Ma signori: 11 premi oscar. 11. Storia mielosa, recitazione mediocre, sceneggiatura banale. E c’è chi lo idolatra come il film più bello di sempre.
Rallegriamoci: se non altro non può esserci un sequel.

 

 

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