Gaslit: Sean Penn non tornerà sul set finché tutti non saranno vaccinati

L'attore pronto ad abbandonare la produzione della serie tv Gaslist finchè tutte le persone coinvolte con saranno vaccinate

Mentre molte produzioni come Bridgerton, Westworld e American Horror Story vengono chiuse per casi di positività, Sean Penn chiede l’obbligo di vaccinazione per l’intera troupe della nuova serie Gaslit. Con la rapida risalita dei contagi a causa del dilagare della Variante Delta, che sta riprendendo a spaventare il mondo intero, l’attore ha insistito con la produzione che la somministrazione del vaccino debba esser resa obbligatoria per tutti. Ciò è avvenuto proprio a poca distanza dalla decisione di Hollywood, frutto di un accordo tra i principali studios e i sindacati di categoria; della messa in pratica di nuove procedure per la lotta al virus. Tra le quali probabilmente l’essere immunizzati come condizione per poter lavorare. 

Gaslit: la posizione di Sean Penn

Gaslit, serie destinata al network americano Starz, vuole raccontare gli scandali del Watergate che coinvolsero l’amministrazione Nixon negli anni ’70. È quasi interamente girata all’interno di studi televisivi a Burbank, a Los Angeles. Nelle scorse settimane, con la nuova impennata di casi su tutto il territorio losangelino è stato reintrodotto l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi. La stessa Nbc Universal, ha organizzato un servizio di vaccinazione gratuito per tutti i membri della crew inseriti nella cosiddetta Zona A; cioè gli attori del cast e le persone a loro più vicine. Questo per facilitare il tracciamento di eventuali casi, infatti, da un anno a questa parte i set vengono divisi in team che lavorano indipendentemente l’uno dall’altro in modo da non bloccare mai la produzione.

Per Sean Penn questo non è abbastanza. Per dimostrare che vaccinarsi è essenziale per uscire dalla pandemia, l’attore vuole che chiunque coinvolto nella produzione, indipendentemente dalla sua zona, si vaccini. Attraverso la sua organizzazione umanitaria chiamata Core, si è anche offerto di provvedere a fornire i servizi di vaccinazione a proprie spese. Questo è uno dei primi casi in cui una celebrità di grande peso a Hollywood fa la voce grossa con gli studios per richiedere regole stringenti e collettive nella prevenzione della diffusione del virus.

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