L’Amica geniale: Daniele Luchetti e quella volta in cui Elena Ferrante lo ha strigliato per una variazione nel copione

Il regista della terza stagione de L'Amica geniale ha raccontato di una piccola divergenza sorta sul set

L’Amica geniale è tornata dopo due anni di pausa con la sua terza stagione andata in onda su Rai Uno. Dopo le prima due dirette da Saverio Costanzo, la terza stagione “Storia di chi resta e di chi fugge” tratta dall’omonimo romanzo della tetralogia, ha visto il regista Daniele Luchetti dietro la macchina da presa. Nel cast sono tornate, per la loro ultima stagione, Gaia Girace nei panni di Lila e Margherita Mazzucco in quelli di Elena. In occasione di una masterclass su Cinema e Letteratura tenutasi  in un’università a Bucares, il regista ha parlato del suo lavoro sul set de L’Amica geniale e del rapporto con gli sceneggiatori e la stessa Elena Ferrante. Scopriamo cosa è successo.

L'Amica geniale1

Wildside, Fandango, Umedia , Rai Fiction, HBO, TIMvision , The Apartment , Mowe, Fremantle

L’Amica geniale: Daniele Luchetti sgridato da Elena Ferrante

Il regista ha parlato di quanto sia complesso approcciarsi ad un lavoro che rappresenta un adattamento letterario. La serie de L’Amica geniale è l’esempio perfetto; le strade sono due, secondo il regista: o ci si allontana dal materiale di base oppure si rimane fedeli. Nel caso della terza stagione della serie lui ha scelto di rimanere fedele alla sceneggiatura e si è affidato completamente al lavoro degli scrittori. Ha solo aggiunto alcuni aspetti oppure ha modificato alcune sfumature, ma lo ha fatto rimanendo sempre in contatto con la scrittrice dei romanzi e chiedendo il suo diretto parere. 

Luchetti ha però anche raccontato che una volta questa sua iniziativa non è stata molto apprezzata dalla scrittrice. In una scena in particolare, il regista aveva deciso di cambiare un dettaglio che nella sua visione risultava abbastanza banale e molto diffuso sugli schermi. Ha scritto alla Ferrante chiedendole un parere su questo cambiamento, ma la scrittrice non ne è stata contenta. Dietro ogni azione dei personaggi da lei concepiti c’è uno specifico significato culturale e la percezione di quello stesso evento varia se la vede un uomo o una donna. Per i due hanno infatti valenze diverse, ha dichiarato Luchetti. 

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