Pain Hustlers, la spiegazione del finale del film Netflix

Qual è il significato profondo e metaforico del finale e della parabola di Liza Drake in Pain Hustlers?

Sin dal suo debutto su Netflix lo scorso 27 ottobre Pain Hustlers (qui il trailer) continua a riscuotere un grande successo come testimonia, al momento in cui scriviamo, il secondo posto nella classifica dei film più visti. Vi abbiamo già raccontato che il film diretto da David Yates e con protagonisti Emily Blunt e Chris Evans è liberamente ispirato a una storia vera. Ma oltre ad esplorare il ruolo delle industrie farmaceutiche nella crisi degli oppiodi negli Stati Uniti, Pain Hustlers affronta tematiche come il peso dell’ambizione, dell’avidità e ha un messaggio profondo veicolato attraverso la parabola, che si fa metaforica, di Liza Drake. Proviamo a fornirne una chiave di lettura. [Attenzione: da qui in poi seguono SPOILER]

Pain Hustlers spiegazione

Grey Matter Productions, Wychwood Pictures

Il messaggio profondo del film e la parabola di Liza Drake – Pain Hustlers spiegazione del finale

pain hustlers spiegazione

Grey Matter Productions, Wychwood Pictures

Sul finale di Pain Hustlers, Liza espone al procuratore distrettuale della Florida le azioni criminali della Zanna, ne rivela lo schema volto a corrompere i medici e fornisce le prove necessarie per condannare i dirigenti della compagnia farmaceutica. L’ex CEO Eric Paley (Amit Shah) è condannato a 16 mesi di detenzione, il CEO Pete Brenner (Chris Evans) a 36 e il dottor Jack Neel (Andy Garcia) a 66. La stessa Drake viene condannata a 15 mesi e nonostante il procuratore distrettuale richieda che le venga risparmiato il carcere per aver collaborato con la giustizia, il giudice ritiene la detenzione necessaria per il ruolo che ha avuto all’interno della Zanna e per le sofferenze causate ai pazienti in cura con il Lonafen.

Alla fine del film vediamo Liza e sua madre Jackie (Catherine O’Hara) vendere i prodotti cosmetici creati da Jackie insieme ad ex rappresentanti della Zanna. Liza ha scontato la sua pena e l’esperienza con la compagnia farmaceutica è acqua passata. Ciò nonostante, ogni tanto, si sofferma a pensare al successo, ai guadagni e al potere che aveva quando lavorava per la Zanna. Una sensazione che la fa stare così bene da provocarle paura. Metaforicamente parlando la parabola di Liza è simile a quella di chi è dipendente di una sostanza e riesce ad uscirne, temendo una ricaduta. In qualche modo è come se il personaggio interpretato da Emily Blunt stesse imparando a convivere con l’astinenza. Un’astinenza simile a quella causata da un farmaco che crea dipendenza, ma in questo caso legata ai soldi, al potere e al successo che la sua vita passata portava con sé.

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Grey Matter Productions, Wychwood Pictures

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