L’unica (Irreplaceable You): Netflix, non ci siamo

L’unica (Irreplaceable You) è l’ennesimo film originale Netflix, pubblicato sulla piattaforma streaming a livello mondiale il 16 febbraio 2018. Questa volta l’azienda californiana vira su toni più drammatici, nonostante la regia venga affidata a Stephanie Laing. Il nome potrà non dirvi nulla: ed in effetti si tratta del suo esordio alla regia; precedentemente Stephanie Laing fu produttrice di numerose serie tv, grazie alle quali vinse anche due Primetime Emmy Award alla miglior comedy nel 1997 con “Tracey Takes On…” e nel 2015 per “Veep – Vicepresidente incompetente“. Perché affidare un drammone esistenziale ad una neo-regista famosa per aver prodotto delle serie comedy? Mistero della fede. Ad ogni modo, completa il quadro un cast di nomi interessanti come Gugu Mbatha-Raw (San Junipero), Michiel Huisman (Game of Thrones), Christopher Walken, Steve Coogan e Jacki Weaver. Basterà per farne un bel film? Ovviamente, come Netflix ci continua a ripetere, no.

Recensione del film Netflix “L’unica” (Irreplaceable You)

L’unica – La trama e basta

Abbie (Gugu Mbatha-Raw) e Sam (Michiel Huisman) vivono la vita un quarto di miglio alla volta. No, ok, riproviamoci. Abbie e Sam si conoscono fin da piccini piccini picciò; son diventati teneri amanti e non si sono più lasciati. E son felici, felicissimi. Talmente felici da non accorgersi che quello che sta crescendo dentro il grembo di Abbie non è un bambino, ma un mega-carcinoma al fottutissimo quarto stadio. O, come direbbero i medici all’interno del film, “due mandarini e un pompelmo”. Seriamente. A questo punto la sensazione di nausea potrebbe avervi già costretto a lasciar perdere la visione. Ma tolta l’inverosimiglianza dell’incipit e quel fine umorismo fuori contesto, il film potrebbe avere ancora molto da offrire, no? Andiamo avanti, allora. Per scoprire che Abbie non vuol lasciare l’amato ad una vita di stenti; la missione della nostra eroina sarà trovare una nuova fidanzatina al compagno. Fermi tutti: elettroencefalogramma piatto. Off-limits. Prognosi infausta a decorso immediato.

l'unica

La recensione di L’unica termina qua. E no, non scherziamo. D’altronde cos’altro c’è da dire? La storia è veramente poco plausibile, il resto lo fa una direzione troppo disinvolta e frivola che cozza irreparabilmente con il contenuto; la profondità della vicenda rasenta lo zero assoluto, e si fa realmente fatica ad entrare in empatia coi personaggi, nonostante la situazione. Il risultato è una tragi-commedia che non spinge né da un lato né dall’altro; non si piange, non si ride, ma soprattutto non si riflette. Quando Netflix annunciò di avere in serbo ben 80 film originali per il 2018, qualcuno sugli spalti esultò. Peccato non ci abbia avvisato sulla loro “qualità”. Un film originale che di originale ha ben poco: sarebbe stato paleolitico già 30 anni fa.

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L'UNICA: I DIFETTI (PREGI NON NE HA)

Rating - 3

3

The Good

  • dopo 90 minuti di agonia, FINISCE
  • Gugu Mbatha-Raw

The Bad

  • TUTTO

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