Roma Film Festival 2017: Hostiles di Scott Cooper – Recensione

Redenzione

Blocker, ma anche la stessa Rosalee, arriveranno alla consapevolezza che il peso della perdita è universale.  Il dolore che hanno provato loro davanti alla morte dei loro cari è lo stesso di quello che colpisce la fazione opposta.
Il desiderio di vendetta e l’odio che prova Blocker si placheranno proprio quando, Falco Giallo lo aiuterà ad affrontare le tribù Comanche, animate da puro odio, dalla quale vuole allontanarsi. Quell’odio che è all’interno dello stesso capitano e che, in quel momento sembra essere personificato  nei corpi dei suoi legittimi nemici.
Blocker si ritroverà a riflettere su quello che  rimane dei Sheyenne e di lui e a quello che perderanno.

cooper


Il messaggio?

Il messaggio di Hostiles è se vogliamo scontato e moralistico ma sotto il testo si trovano molti elementi interessanti che sicuramente richiamano la nostra attualità all’appello.
“Nella sua essenza, l’anima americana è dura, solitaria, stoica e assassina. Finora non si
è mai fusa”. (D.H Lawrence)

hostiles recensione

Si apre con questa fase la proiezione. E’ il riassunto, se vogliamo dell’intero messaggio del film e della situazione contemporanea dell’America e del mondo. Diversità presenti ostili tra loro da cui si genera odio e violenza, è quello che accade ogni giorno in America con le migliaia di vittime di neri e stranieri  o quello che avviene anche in Italia con l’ostilità che si prova verso l’immigrato. Hostiles ci fa vedere con obbiettività, non solo ciò che significa essere portatori di odio, ma anche il vero frutto di questo sentimento. Quello che rimane infatti è solo morte e perdita.
Alla fine del film, quando Falco Giallo muore, con se ovviamente porta via l’odio di Blocker. Rimarranno solo Il capitano, Rosalee e l’unico figlio del capo tribù. Colui che ha ucciso, coloro che hanno perso si uniranno alla fine e ritroveranno in questa riunione degli opposti, quella umanità che era stata cancellata dall’odio e dalle sofferenze.


Azione

Non c’è un western se non si sono sparatorie e in Hostiles sono presenti, elaborate con maestria e avvalorate con un sonoro che fa tremare la poltrona. Le dinamiche sono adatta a creare sous-pance e sorprendere lo spettatore viene risvegliato dal torpore del resto del film.


La fotografia

E’ un motivo per cui questo film potrebbe essere candidato alla nomination degli Oscar.
Una fotografia accurata era anche d’obbligo per un film molto disteso e riflessivo come Hostiles, che potesse affascinare e tenere almeno lo sguardo libero nello studiare ed esplorare l’infinità del deserto e i diversi spazi illuminati fievolmente, o nascosti da un gioco di luci e ombre.

 

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Hostiles di Scott Cooper Recensione - Roma Film Festival 2017

Rating - 6.5

6.5

The Good

  • Morale
  • recitazione attori principali
  • fotografia
  • sonoro

The Bad

  • Lentezza narrativa
  • scene a vuoto

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