The Fighter: la recensione del film con Christian Bale

Ecco la recensione del film The Fighter, diretto da David O. Russell e interpretato da Mark Wahlberg, Amy Adams e Christian Bale, qui premiato con l'Oscar

The Fighter è un film del 2010 (ma uscito in Italia nel 2011), diretto da David O. Russell. Ricostruzione di una storia vera, è interpretato da Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams e Melissa Leo. Il film ha conquistato i Premi Oscar per entrambe le categorie degli Attori Non Protagonisti, vinti da Bale e Leo. Costato poco più di 25 milioni di dollari ne ha incassati quasi 130 portando la carriera di Russell, fino a lì discontinua, ai massimi livelli (poi confermati con Il Lato Positivo)

Il progetto di The Fighter è stato a lungo nella mente di Mark Wahlberg, anche produttore. Dopo un tentativo con Martin Scorsese e uno con Darren Aronofsky, l’attore si è rivolto a David O. Russell, con il quale aveva già lavorato più volte. Il risultato è un film che, seppure attraverso meccanismi convenzionali, centra il bersaglio e presenta il ritratto appassionante di una coppia di fratelli. Analizziamolo meglio nel dettaglio con la nostra recensione.

The Fighter: la recensione

Micky Ward (Wahlberg) è un pugile promettente. Sua madre (Leo) gli fa da manager mentre il fratello maggiore Dicky (Bale) lo allena. Quest’ultimo, anni addietro, era stato una formidabile promessa del pugilato ma, a distanza di tempo, ha fallito ogni opportunità diventando un tossicodipendente. La sua presenza e quella della madre risultano asfissianti e oppressive per Micky, incapace di staccarsi dal guscio famigliare per esprimersi al suo pieno. L’incontro con la giovane cameriera Charlene (Adams) e l’opportunità di allenarsi altrove lo porteranno a scontrarsi con la famiglia, innescando una reazione a catena.

The Fighter è principalmente la storia di due fratelli. Sono le prime figure che vediamo nella prima scena del film, mentre percorrono le vie di Lowell, in Massachussetts. Micky si allena, testa bassa e determinazione incrollabile; Dicky, al suo fianco, si bulla con i passanti e sprona con sarcasmo il fratello. Dicky sa che, a breve, una troupe della HBO si recherà da lui per un documentario sulla sua vita ed è al settimo cielo. Peccato che, al momento delle riprese, scoprirà che il tema centrale del suo ritratto televisivo sarà la dipendenza da crack e il fallimento di una spettacolare carriera. Questo è il primo passaggio nella sceneggiatura di Scott Silver, Paul Tamasy e Eric Johnson capace di trasmetterci il vero punto fermo del film: Dicky vive una realtà di pura negazione.

The Fighter: l’illusione di essere grandi

Il personaggio di Christian Bale, improvvisamente, si ritrova a viver una sensazione per nulla estranea al pubblico, quella del timore di non valere più nulla. Dicky sembra ancora immerso, complice lo stato confusionale dettato dall’abuso di droga, nel suo trionfale passato da boxeur. Nei suoi occhi perennemente spalancati che spiccano sul volto scavato brilla l’illusione di poter riafferrare quella gloria ormai andata. Non è da meno la madre dei due fratelli, convinta di potere riafferrare un successo sfuggito a Dicky sfruttando il più tranquillo Micky.

The Fighter recensione film Christian BaleIl mondo del pugilato, da sempre, è l’ambientazione perfetta per un romanzo di formazione. Le sfide, le sconfitte, i trionfi possono diventare metafora di vita con il minimo sforzo. Per questo, The Fighter non gioca su territori di indiscutibile originalità. Anche il tema di una famiglia oppressiva capace di tarpare le ali a un potenziale campione è un punto di vista già trattato (con più ferocia) da Clint Eastwood in Million Dollar Baby. Russell, da questo punto di vista, gioca sul sicuro e piega il suo stile un tempo incendiario, ben visibile nel suo Three Kings (1999), verso un approccio più convenzionale. Eppure il film fa centro e ci riesce proprio per via della semplicità dell’approccio e di una performance attoriale di altissimo livello.

The Fighter: Christian Bale e l’eterno trasformismo

Quando Wahlberg iniziò a sviluppare il progetto, la prima scelta per il ruolo di Dicky fu Brad Pitt. Dopo la sua rinuncia Mark si ritrovò ad approcciare Christian Bale dopo averlo incontrato fuori dalla scuola elementare frequentata dalle rispettive figlie (true story ndr.). Per l’attore reduce dai fasti de Il Cavaliere Oscuro un ruolo del genere rappresentava l’ennesima sfida. Cedendo alla sua passione per il trasformismo ha iniziato una dieta particolarmente feroce che lo ha trasformato nello scheletrico ex-pugile. Ha frequentato il vero Dicky per mesi, imparandone la gestualità nervosa figlia della droga e l’enfasi autocelebrativa. La sua caratterizzazione è ciò che fa la differenza in The Fighter.

The Fighter recensione film Christian BaleDicky ama il fratello, questo è indubbio, ma non riesce a non considerarlo una sua appendice. Per lui, Micky sta semplicemente ripercorrendo le sue orme o, addirittura, sta tenendo in caldo un posto che il fratello maggiore un giorno riconquisterà. Nel corso del film la vera evoluzione del personaggio è la lenta accettazione del fatto che il suo periodo d’oro sia passato e che suo fratello non è assolutamente come lui. Solo ponendo al suo servizio l’esperienza da grande pugile potrà ritrovare il suo ruolo nel mondo. Christian Bale, in questo, è magnifico e sa tratteggiare un personaggio capace di farsi amare e odiare nello spazio di un semplice sorriso sghembo.

Ironicamente, proprio il fautore del progetto Mark Wahlberg, è l’attore che ne esce meno bene. Lo sbalorditivo Bale, l’intensa Leo (entrambi premiati con l’Oscar) e la caparbia Adams offrono performance molto più incisive. Il buon Mark, attore feticcio di Russell fino a quel momento, risulta quasi il più convenzionale tra i personaggi, anche in virtù del suo ruolo più canonico ai fini della narrazione.

The Fighter: la recensione – In conclusione

Ci è capitato spesso di pensare a cosa sarebbe stato The Fighter se a dirigerlo avessimo avuto il previsto Aronofsky. In realtà crediamo sia stato un bene che abbia rifiutato perché aveva già mirabilmente trattato il tema dell’Ultima Possibilità nel suo The Wrestler. Invece questa recensione vuole indicare come la vera forza di un film come questo sia nel punto di vista adottato. Non c’è nulla di particolarmente originale nella scansione degli eventi di questa storia…anzi, talvolta prende piede una eccessiva convenzionalità. Non siamo dalle parti di Rocky (1976) dove contava di più l’autostima della vittoria finale (che non avveniva, infatti), qui si trionfa tutti insieme dopo mille difficoltà.

The Fighter non si fa scrupoli nel raccontare una storia che smuova lo spettatore usando ogni mezzo possibile. Non è un caso che il vero Dicky Ward si sia risentito del trattamento riservato alla rappresentazione della madre e della famiglia, veri villain della storia. Per Russell attingere a una storia vera è servito a veicolare un messaggio universale ed è questo, in fondo, lo scopo del Cinema più spontaneo e popolare. Lo strepitoso Christian Bale, poi, vale da solo la visione del film e su questo siamo davvero in pochi a dubitare.

The Fighter recensione film Christian Bale

The Fighter

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • Ottimo cast nel quale spicca un magnifico Christian Bale
  • Ineccepibile equilibrio nella gestione del tono

Lati negativi

  • Tolte le performance attoriali non è certo un film memorabile sul fronte dell'originalità

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