Too old to die young: recensione dell’ottavo episodio della serie di Refn

Recensione episodio 8 di TOTDY serie tv amazon prime di Nicolas Winding Refn

Siamo ormai giunti alle ultime battute di questo nuovo serial distribuito su Amazon Prime video. In Terzultimo appuntamento della nostra serie di recensioni incentrate sulla nuova serie frutto della mente di Nicolas Winding Refn, uscita il 14 Giugno sulla piattaforma streaming. In questo articolo la nostra recensione de L’appeso (The Hanged Man), ottavo episodio di Too old to die young. Ci si aspetta ormai da diversi episodi un punto di svolta decisivo che smuova una trama rimasta al lungo ferma. Continuiamo dunque con la nostra serie di recensioni sull’ultima fatica del regista dell’amatissimo Drive e autore di film come The Neon Demon Solo Dio Perdona. Se siete curiosi seguiteci nella recensione di Too Old To Die Young arrivata all’ ottavo e terzultimo episodio e di cui vi proponiamo una breve analisi. Buona lettura.

Indice:

Too old to die young recensione ottavo episodio

Comodamente seduti sui vostri divani e poltrone sarete tutti un po’ ansiosi di vedere questo ottavo episodio di TOTDY. Differentemente da quanto visto finora infatti il ritmo sembra essere adesso cambiato. Dopo preamboli vari, episodi che ci hanno permesso di conoscere personaggi e filoni narrativi diversi adesso tutti i nodi sembrano finalmente venire al pettine. Il cartello messicano è entrato in pieno conflitto con le gang di Los Angeles, e questo lo abbiamo già appreso nell’episodio precedente. Adesso la questione evolve ulteriormente per andare su un piano decisamente più personale. Si ritorna quindi all’episodio iniziale, a quell’omicidio fatto erroneamente per vendetta nei primi minuti della serie.

Too old to die young episodio ottavo recensione

Ci siamo lasciati con Darmian torturato brutalmente da Jesus e Yaritza. Oltre a regolare i conti tra bande l’interrogatorio all’ultimo sangue ha rilevato a Jesus che il vero assassino di sua madre è stato in realtà l’agente Martin, ancora in vita e libero per le strade. Si chiudeva così il volume sette, con una pazza risata ed un colpo di proiettile nel cervello di Darmian. Con i nostri pensieri ancora rivolti alla materia cerebrale del malavitoso di colore iniziamo questo nuovo episodio con quella suspense che finora è mancata alla serie. Il cartello messicano è spietato e potente, Martin, il nostro protagonista, è ora nel mirino di Jesus accecato da una furia omicida mossa dalla vendetta. Inizia così la terzultima puntata di stagione.

Too old to die young recensione ottavo episodio – una breve analisi

Finalmente. Questo il nostro primo pensiero quando abbiamo iniziato a vedere episodio otto. Finalmente la storia inizia ad avere protagonisti ed antagonisti schierati ed un disegno che sembra essere più chiaro. Finalmente iniziamo una nuova puntata con il fiato sospeso, annebbiati dalla violenza dell’episodio precedente e con la mente al protagonista Martin finito nel mirino del cartello messicano. Finalmente il ritmo si accende, basta con dialoghi lunghi e monotoni, excursus caratterizzanti nuovi personaggi e situazioni, basta con situazioni di stallo. Adesso c’è suspence, violenza, azione, perché in fin dei conti anche questo ci si aspetta da un’opera di Refn; non solo tempi lunghi e morti, ma anche un qualcosa di più.  Iniziare questo episodio con il fiato sospeso e la voglia di fare un binge watching dei minutaggi rimanenti è una sensazione che ci aspettavamo arrivasse un po’ prima.

Meglio tardi che mai comunque. Ci buttiamo quindi nella trama de L’appeso, capitolo che mescola senza tante esitazioni violenza, sesso e vendetta come fossero tre ingredienti della stessa ricetta. La violenza è sia psicologica che fisica, di quella splatter, fatta di immagini forti e rossi accesi. Il male fisico presentato da Refn è una forte esperienza sensoriale che colpisce occhi ed udito. A questo si mescolano scene di sesso, anche quelle violente sebbene in altro modo; è un sesso stravagante, malato, di quello fatto da dominanti e dominati. Tanti le scene dedicate alla bella e letale Yaritza, sempre più personaggio protagonista di serie piuttosto che semplice “donna di corte“. Ma Refn va oltre e, sebbene in maniera implicita, “gioca” anche sulla religione; curioso infatti come un uomo che si chiama Jesus diventi a sua volta torturatore e flagellatore.

TOTDY recensione ottavo episodio, conclusioni

Finora la serie ha regalato molto sul piano stilistico-estetico, elemento noto a chiunque abbia già visto un film di Refn. Ci ha molto colpito anche la caratterizzazione dei vari personaggi, protagonisti e non. Fino al sesto episodio erano rimaste molte perplessità circa il ritmo narrativo, i cambi improvvisi di scenario con differenti storylines. Too old to die young ci ha dato l’impressione di mettere tanta carne al fuoco senza mai esprimere tutto il potenziale accumulato dopo ore ed ore di girato.

Dal finale del settimo capitolo la serie sembra finalmente aver cambiato registro ed essere un po’ rientrata sui binari. Sono passate diverse ore è vero ma come dicevamo poco sopra meglio tardi che mai. L’ottavo episodio di TOTDY è un’esplosione di sesso e violenza con molte scene dedicate a Yaritza, personaggio sempre più caratterizzato e protagonista. La puntata riscatta di molto la serie, ha una sua trama che si rilega a tutto, c’è crudeltà, giustizia, onore e vendetta. Non ci resta quindi che proseguire, ormai rimangono solamente due episodi al traguardo di too old to die young, serie tv amazon prime diretta da Nicolas Winding Refn.

Voto finale - 7.5

7.5

The Good

  • Un punto di svolta
  • Violento e crudele
  • Simbolismi
  • Lati negativi

    • Ancora qualche scena di troppo

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