Too old to die young recensione del sesto episodio della serie di Refn

Recensione del sesto episodio di TOTDY, serie tv Amazon Prime di Nicolas Refn

Too old to die young recensione sesto episodio. Nuovo appuntamento della nostra serie di recensioni incentrate sulla nuova serie di Amazon Prime video diretta da Nicolas Winding Refn. La prima serie tv firmata dal regista danese Nicolas Winding Refn è uscita il 14 Giugno sulla piattaforma streaming. Ci siamo lasciati alle spalle un quinto episodio esplosivo dove Martin Jones (Miles Teller) placava la sua sete di giustizia abbattendosi su due fratelli rei di riprendere e produrre film porno con degli stupri reali.

In questo articolo ci concentreremo sul sesto episodio, intitolato La Sacerdotessa (The High Priestess), della durata di circa un’ora e mezza come i precedenti. Continuiamo dunque con la nostra serie di recensioni sull’ultima fatica del regista dell’amatissimo Drive e autore di film come The Neon Demon Solo Dio Perdona. Se siete curiosi seguiteci nella recensione di Too Old To Die Young arrivata oramai al sesto episodio e di cui vi proponiamo una breve analisi. Buona lettura.

Indice

Trama – Too old to die young recensione del sesto episodio

Refn dopo le follie di gusto tarantiniano dell’eccentrico e movimentato quinto episodio decide di smorzare nuovamente il ritmo, con un altro episodio che sembra essere preparatorio e di passaggio. La sesta puntata di Too old to die young si prende i suoi tempi e ritmi. Tornano nuovamente le vicende dei messicani, secondo grande filone narrativo della serie. In questi novantadue minuti circa Nicolas Refn inizia a cucire le due storyline principali tra loro. Il cartello rivendica la sua posizione e i suoi territori a Los Angeles.

Jesus (Augusto Aguilera) decide di tornare nella città degli Angeli, nella casa di sua madre Magdalena e di riscattare quello che gli appartiene di diritto. A seguirlo la sua velenosa e letale compagna, Yaritza (Cristina Rodlo), tanto bella ed affascinante quanto spietata ed assetata di sangue. Questo sesto episodio lascia un po’ da parte l’azione per concentrarsi essenzialmente su questi due personaggi e sul loro rapporto di coppia.

Analisi – Too old to die young recensione del sesto episodio

Nicolas Refn ha finora mantenuto il suo stile caratterizzato da una fotografia con luci al neon ed ambientazioni prevalentemente notturne; una storia con tempi dilatati, riprese statiche e panoramiche circolari.. Con il quarto episodio e il quinto il regista danese ci aveva fatto credere (ndr e sperare) che la serie avesse ingranato la quarta, pur mantenendo lo stile caratteristico del regista. Il sesto episodio smentisce nuovamente tutto. Frena bruscamente la storyline principale per tornare ad analizzare le vicende interne al cartello messicano.Too old to die young recensione sesto episodio

Nell’immaginario collettivo quando si parla di messicani ci si aspetta di vedere mani mozzate, droga a palate e sparatorie, come ci hanno abituato diverse recenti serie tv (ndr. come NarcosNarcos:Messico). Questo discorso sembra non valere per il regista danese che rallenta nuovamente l’andamento della serie tv. Si tratta di un altro episodio di transizione che cerca di cucire le due storie principali. Il cartello messicano si affaccia infatti a Los Angeles, dove rivendica territori che gli spettano di “diritto”. Si tratta di un episodio con scelte registiche e fotografiche molto più tradizionali e lontano dallo stile classico di Refn, un qualcosa che era già accaduto per il secondo capitolo, quello ambientato nel Messico.

Inizia a delinearsi un parallelismo a distanza tra i due protagonisti della serie, ovvero Jesus e Martin, due personaggi caratterialmente distaccati e freddi. Il fatto che Nicolas Refn dedichi interi episodi al messicano interpretato da Augusto Aguilera permette di sentirlo più come uno dei protagonisti piuttosto che come classico antagonista di turno. Il pubblico familiarizza con il suo punto di vista, conosce la sua storia ed il suo carattere. Ancora una volta di livello considerevolmente elevato le colonne sonore, vera anima portante e voce narrante dell’intera serie tv.

Conclusioni e considerazioni – Too Old To Die Young recensione sesto episodio

Siamo quindi giunti al termine della nostra recensione sul sesto episodio di Too old to die Young. Possiamo dire che questa sesta puntata delle serie tv diretta da Nicolas Refn aggiunge ulteriore background e caratterizzazione ai personaggi messicani. Molto probabilmente potrebbe trattarsi dell’ultimo episodio con un ritmo così lento (ndr. e talvolta addormentato). Si tratta di un episodio che, a differenza del precedente, “non ha vita propria” ma fa parte di un disegno più ampio. Novantadue minuti che aggiungono carne al fuoco e preparano il pubblico al gran finale. Rimangono infatti solo quattro episodi per chiudere la serie.Too old to die young recensione sesto episodio

Le pedine sono state tutte schierate, la storia è ormai abbastanza definita, ci aspettiamo che da adesso in poi tutto diventi più movimentato e, conoscendo lo stile del regista danese, anche più violento e cruento. La colonna sonora, le inquadrature e la composizione di scena rimangono impeccabili anche se, forse, questo sesto episodio ha una fotografia un pò più “pigra” e meno bella da vedere rispetto a quanto visto finora. Attendiamo con trepidazione le prossime puntate per vedere l’evoluzione della trama e dei personaggi principali.

The High Priestess - Too Old To Die Young

Voto - 6.5

6.5

Lati positivi

  • Caratterizzazione dei personaggi messicani
  • Regia e fotografia
  • Colonna sonora
  • Lati negativi

    • Ritmo narrativo estremamente "personale"
    • Storia abbastanza ferma

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