Wrath of Man – La furia di un uomo: recensione del nuovo film di Guy Ritchie

Guy Ritchie torna per la sua quarta collaborazione con Jason Statham, ancora nei panni di un tizio che non vorreste far arrabbiare

Ai tempi del suo esordio con Lock & Stock, Guy Ritchie sembrava uno dei registi più promettenti della sua generazione. Col senno del poi è stato effettivamente così; ciò nonostante, la sua carriera non è stata in continua ascesa, ma un rocambolesco sali e scendi tra film più ispirati e lavori su commissione. Ritchie è stato colui che ha rilanciato Sherlock Holmes al cinema; ha fallito nel riproporre l’ennesima versione di re Artù con King Arthur e ha ottenuto un incredibile successo con il remake di Aladdin. Ultimamente però, il regista sembra essere tornato ai fasti di un tempo ed il suo lavoro precedente, The Gentlemen, è arrivato come un fulmine a ciel sereno. Ritchie si aggira di nuovo nei sobborghi criminali e Wrath of Man – La furia di un uomo, di cui vi proponiamo la recensione, segna la sua quarta collaborazione con Jason Statham.

Nel mentre ne parliamo, i due stanno già lavorando al prossimo film, Operation Fortune: Ruse de Guerre; la cui uscita non è stata ancora annunciata. Questo film, infatti, è arrivato da noi un po’ in ritardo, saltando il rilascio in sala e finendo direttamente su Prime Video. A causa della pandemia hanno effettuato vari rinvii e abbiamo visto The Gentlemen, le cui riprese si sono svolte nel 2018, nel 2020; mentre Wrath of Man, girato nel 2019, è stato distribuito in Italia alla fine del 2021. Insomma, nel giro di poco abbiamo avuto una sovrabbondanza di Guy Ritchie, il che non è mai un male. Se dopo The Gentlemen le aspettative per il regista si erano alzate, questo film prende una direzione leggermente diversa. I toni scanzonati e la solita ironia a cui siamo stati abituati è sostituita da una fredda violenza, di cui Jason Statham diventa il furioso ambasciatore.

Indice

Trama: un uomo fin troppo tranquillo – Wrath of Man, la recensione

La Fortico è una compagnia privata di furgoni porta valori. Ogni giorno degli agenti attraversano la città a bordo di camion blindati pieni zeppi di denaro; il che è un po’ come andare in giro con un bersaglio stampato addosso. I blindati, infatti, sono l’obiettivo di numerosi gruppi criminali che ogni giorno tentano di svaligiarli. Nonostante la Fortico sia una compagnia affidabile, però, non tutto va sempre come previsto e durante una rapina due trasportatori ed un civile vengono uccisi. Proprio nel momento peggiore un nuovo agente si aggiunge tra le fila della compagnia. Patrick “H” Hill, un tizio freddo e distaccato il cui curriculum parla al suo posto. Anni di servizio in una compagnia europea, addestramento ai massimi livelli e nervi d’acciaio. Nessuno sembra stare simpatico ad H, seppure i compagni d’armeria ci provino.

Il nuovo e spavaldo arrivato viene preso di mira dagli agenti più anziani che spingono sulla loro esperienza nel tentativo di intimorirlo. Durante un trasporto, il furgone guidato da Hill è assalito da una banda di rapinatori; il suo compagno, in preda al panico, decide di darsela a gambe ma a quanto pare il partner ha altri piani. Con una freddezza disarmante, Patrick Hill stermina uno ad uno i rapinatori per poi concludere il lavoro come niente fosse. Nessuno ha mai visto nulla del genere e adesso il killer sembra trovarsi dalla fazione opposta. Chi è davvero Patrick Hill, perché un agente così addestrato lavora per la Fortico e soprattutto, cosa sta cercando davvero?

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Wrath of Man. MGM

Il solito Statham, ma più cattivo – Wrath of Man, la recensione

Come abbiamo già detto in questa recensione di Wrath of Man – La furia di un uomo, Ritchie è alla sua quarta collaborazione con Jason Statham. Questa volta, però, ci troviamo dinanzi ad uno Statham diverso dal solito. Non fraintendete, interpreta sempre lo stesso ruolo, il tizio imbronciato e serio che mena mazzate a destra e manca. La differenza rispetto agli innumerevoli film in cui ha questa espressione è che qui è più credibile che mai. Pur indossando lo stesso volto per l’intera durata del film, Statham riesce a trasmettere perfettamente l’idea di un uomo disilluso, ormai sconfitto dalla vita e con un unico obiettivo in testa. Per non fare anticipazioni sul film non riveleremo le reali motivazioni del personaggio, ma vi basti sapere che il suo modus operandi è la violenza. Wrath of Man, infatti, non ha una trama particolarmente complessa, anzi.

Il film racconta una storia estremamente semplice e se non fosse per la regia di Guy Ritchie, probabilmente il risultato sarebbe stato alquanto scontato. Fatta eccezione per la sequenza iniziale, la macchina da presa non sta mai ferma e naviga tra i personaggi con eleganza. Le scene d’azione sono gestite brillantemente e trasmettono la giusta tensione senza comunque rinunciare ad un pizzico di comicità. L’abbiamo detto, questa pellicola ha un tono più serioso rispetto al passato e non c’è spazio per l’ironia o la sdrammatizzazione. Ciò nonostante Wrath of Man è un film di Guy Ritchie in tutto e per tutto. Non è un caso se un attore come Statham “interpreta” lo stesso ruolo da anni e poi quando finisce nelle mani di un regista capace, d’un tratto, si trasforma in un personaggio credibile.

Azione, tensione e poca trama

La trama di Wrath of Man è piuttosto scontata e potrebbe essere riassunta davvero in poche parole. Ciò che rende il film intrigante e ritmato è infatti la gestione temporale dell’intreccio. I personaggi presentati sono avvolti da un alone di mistero e proprio quando sembra si stia per scoprire qualcosa, la scena si interrompe. Flashback e flash forward sono ciò che mantengono attivo l’interesse e danno vita al film ogni qualvolta l’attenzione sta per calare. Si salta avanti e indietro continuamente ed ogni volta un nuovo personaggio fa il suo ingresso. Non siamo di fronte ad una gestione alla Nolan, per intenderci, ma il tutto risulta comunque estremamente chiaro. Se non fosse per questo abile stratagemma, Wrath of Man sarebbe un film fin troppo semplice. Sono la regia e la narrazione a tenere in piedi la baracca, visto che i personaggi presentati risultano estremamente piatti.

Il carisma di Statham basta e avanza per un protagonista che ha ben poco da dire; ma tutto il parco di comprimari non è minimamente approfondito. I personaggi secondari sono soltanto introdotti, non c’è sviluppo, non c’è caratterizzazione e se non fosse per la bravura di Scott Eastwood, il villain sarebbe anch’egli un tizio scialbo. Con una pellicola del genere non si può neanche parlare di prevedibilità, perché la trama non ha pretese di alcun tipo. Wrath of Man è un film di tensione, che fa dell’azione e la freddezza le sue armi principali rifiutandosi di stupire lo spettatore in alcun modo. È innegabile, però, che il prodotto finale sia di buona fattura e per gli obiettivi che sembra porsi, ci sentiamo di dire che Guy Ritchie ha fatto di nuovo centro.

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Wrath of Man – La furia di un uomo

Voto - 6.5

6.5

Lati positivi

  • La regia di Guy Ritchie fa sempre il suo effetto
  • Jason Statham interpreta sempre lo stesso ruolo, ma molto meglio del solito

Lati negativi

  • I personaggi non sono caratterizzati né hanno uno sviluppo

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