You 2: recensione della seconda stagione della serie Netflix

Da New York a Los Angeles, ecco il ritorno dello stalker Joe Goldberg

Nel periodo delle feste il binge watching è una delle attività preferite dagli appassionati di serie tv, che vogliono riprendersi dai grandi pranzi. Per questa occasione Netflix ha giocato una delle sue carte vincenti, una delle sue più fruttuose galline dalle uova d’oro. Il gigante dello streaming ha rilasciato da pochi giorni la seconda stagione di You, la serie tv incentrata su un giovane stalker, interpretato da Penn Badgley (Gossip Girl). In questi nuovi episodi troviamo una nuova ambientazione, nuovi personaggi e nuove dosi di trash che sfidano quanto già avevamo visto nella prima stagione (qui la nostra recensione). Cercheremo di analizzare tutto ciò in questa recensione di You 2.

La nuova stagione di You cerca di riproporre la formula di successo della prima stagione ma con un quid in più: riferimenti a grandi opere letterarie, un’ambientazione ancor più interessante, nuovi personaggi approfonditi e una spinta più decisa verso l’improbabile e il trash. Tutto ciò ci conferma la consapevolezza da parte dei creatori Greg Berlanti e Sera Gamble di aver realizzato un’opera trash, a cui però è impossibile resistere.

Indice

Trama – You 2 recensione

Dopo essere stato ritrovato dalla sua ex, Candace (Ambyr Childrens), Joe Goldberg (Penn Badgley) fugge il più lontano possibile da New York. È riuscito a farla franca dopo l’omicidio della sua amata Beck ma non è sicuro di fronteggiare la sicurezza di Candace nel volerlo rovinare. Joe sceglie di andare nel posto che odia di più sulla Terra, sicuro di non essere trovato: Los Angeles. Il luogo dove apparenza, social ed egoismo sono all’ennesima potenza. In questa città Joe assume l’identità di Will Bettelheim e trova lavoro nel vegan store Anavrin. Ed è qui che incontra Love (Victoria Pedretti).

Love è una ragazza totalmente diversa da Beck. È spiritosa, intraprendente, decisa e molto forte, nonostante alcuni traumi affrontati in passato. Joe/Will se ne innamora perdutamente e sfodera nuovamente le sue “armi” da stalker per conquistarla. Love ricambia ben presto questo amore, ma i tanti segreti fra i due porteranno entrambi a grandi punti di svolta. Nel frattempo Joe/Will fa amicizia anche con una sua giovane vicina di casa, Ellie (Jenna Ortega), che sembra aver bisogno di una figura paterna che la protegga.

you 2 recensione

Nuova ambientazione e nuovi personaggi – You 2 recensione

You 2 sin dal primo episodio sembra voler riproporre allo spettatore lo stesso schema della prima stagione. Joe incontra per caso una ragazza, se ne innamora a prima vista e decide di seguirla ovunque (con metodi poco ortodossi). Nel frattempo cerca però di rimediare al suo lato oscuro aiutando una sua giovane vicina di casa. Questo schema di base viene immediatamente cambiato da un ottimo twist iniziale che ci conduce inevitabilmente a un agguerrito binge watching. Nei primi episodi si sfoderano le carte migliori per tenere viva l’attenzione dello spettatore.

La prima è la nuova ambientazione: Los Angeles. Il connubio tra due poli opposti – Joe e L.A. – è perfetto: la città rappresenta quello che lui detesta e divertenti e arguti percorsi di pensiero analizzano il tutto. Nuovamente Joe affronta la superficialità, la falsità e la vocazione all’apparenza della gente: tutto ciò che va contro i suoi antichi ideali romantici. A L.A. però tutto ciò è notevolmente amplificato e ci viene presentato quasi come un’analisi sociologica satirica su gente votata unicamente a vegan food, purificazione del corpo e filosofia new age.

Accattivanti sono anche le new entry, dei nuovi personaggi più caratterizzati e interessanti. La nuova Beck, Love Quinn, è un personaggio molto sfaccettato, in grado di sorprendere ma anche di innervosire. Ci sono poi altre due donne forti e caparbie: Ellie e sua sorella Delilah, le vicine di casa di Joe/Will. Entrambe rappresentano strenui tentativi di indipendenza in un mondo maschile, in cui il #metoo cerca di farsi strada. Infine c’è il personaggio decisamente più interessante: Forty, il fratello gemello di Love. Un ragazzo decisamente contrastato, pieno di traumi ma anche arrogante, fragile ma sempre in grado di rialzarsi, anche se il mondo di Hollywood in cui lavora e la gente che lo circonda fanno di tutto per abbatterlo.

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Tra trash e giustificazione dello stalking

Tutte le novità della seconda stagione di You vengono mescolate ovviamente con l’improbabilità, l’assurdità e il trash già visto nella prima stagione. Solamente che si decide di esagerare ancora di più: corpi gettati in tritacarne, gente sepolta viva che risorge, catene di omicidi infinite, case ancora più aperte ed esposte alle ossessioni di Joe. Fino a una rivelazione finale in grado di sfidare anche i plot twist di una serie tv come Pretty Little Liars. Ma è proprio questo che You cerca e sa che il pubblico è questo che si aspetta. Tuttavia la sospensione dell’incredulità è duramente messa alla prova e si esce non totalmente convinti dalla visione di tutta la stagione.

Nella nostra recensione di You possiamo affermare che non convince neanche il risultato finale del percorso interiore svolto dal protagonista. Joe/Will si ritrova infatti a combattere molto di più con i sentimenti contrastanti che lo caratterizzano. In diverse occasioni troviamo il personaggio diviso fra amore e ossessione, nobiltà d’animo e omicidio, bontà e oscurità. Attraverso vari flashback, inoltre, ci viene mostrato il difficile passato di Joe, che lo ha trasformato in un ragazzo pieno di perversioni. È da queste che lui tenta di fuggire e tramite diverse azioni, non sempre ortodosse, tenta di convincere sè stesso, gli altri e noi spettatori di essere una persona buona. Tutto questa sembra voler giustificare lo stalking e i vari omicidi perpetrati dal personaggio. Un meccanismo che conduce You a un percorso ancora più pericoloso.

La conferma di un guilty pleasure – You 2 recensione

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You è una serie tv che ama correre sul filo del rasoio e questa seconda stagione ne è la conferma. Greg Berlanti e Sera Gamble aumentano consapevolmente la dose di trash, sapendo di aver creato un prodotto mediocre ma che si consuma voracemente e genera dipendenza. In più la narrazione viene spinta ancora di più nei territori della creazione dell’empatia con il protagonista, che è tuttavia un assassino, uno stalker e un ragazzo inquietante. You è tutto questo e si riconferma come guilty pleasure, in grado di intrattenere lo spettatore, che però in questa stagione farà ancora più fatica a digerire tanto trash e inverosimile.

Il grande difetto della seconda stagione di You, di cui avete appena letto la nostra recensione, è l’esagerazione, la spinta al massimo della formula di base che la contraddistingue. L’esperienza di visione rimane piacevole ma non quanto quella della prima stagione. Gli episodi prima del finale sono più stantii, riempitivi e poco coinvolgenti; in più l’assurdità e l’improbabilità in diverse occasioni risultano veramente indigeste. Completa il tutto il collegamento che si tenta di fare con il Delitto e castigo di Dostoevskij: un tentativo di elevazione ridicolo. Con questa seconda stagione, infine, You rimane un guilty pleasure che va amato per quello che è ma che rischia di provocare eccessivamente lo spettatore, se non rallenterà la sua folle corsa. La terza stagione (se ci sarà) ci rivelerà prossimamente gli esiti.

You 2

Voto - 5

5

Lati positivi

  • La nuova ambientazione e i nuovi personaggi

Lati negativi

  • Trash, improbabilità e assurdita eccessivamente indigesti
  • Un pericoloso tentativo di creare empatia con il protagonista

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