Personaggi iconici: Lester Burnham – protagonista di American Beauty

Ecco la nostra analisi del personaggio cult Lester Burnham, protagonista di American Beauty

Proseguiamo la nostra rubrica sui personaggi iconici del cinema con Lester Burnham, protagonista di American Beauty. Interpretato da un Kevin Spacey premiato agli Oscar, Lester rappresenta la frustrazione di un uomo ordinariamente controverso; figlio dell’ipocrita società contemporanea, fatta di molta apparenza ma poca sostanza. 

Tuttavia, egli si evolverà ribellandosi alle prigioni impostagli dalla tediosa quotidianità. Ma quali saranno le cause di questa inaspettata insurrezione? Può un uomo opporsi allo status quo nel quale è stato relegato? Come reagirà il piccolo mondo che lo circonda? Per trovare le risposte, non dovete fare altro che leggere l’analisi su questo personaggio cult del cinema. 

Personaggi cult del cinema: Lester Burnham e l’incipit del film

Il film ha inizio con il celebre monologo iniziale di Lester, che in poche righe racconta se stesso: racconta l’umiliante quotidianità che sovrasta il suo essere uomo, racconta la sua incapacità di relazionarsi con la moglie e la figlia… Ma specialmente, si mostra consapevole della sua incapacità di tendere verso qualcosa che lo faccia sentire vivo o lontanamente felice. 

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Mi chiamo Lester Burnham. Questo è il mio quartiere, questa è la mia strada, questa è la mia vita. Ho quarantadue anni, fra meno di un anno… sarò morto. Naturalmente io questo ancora non lo so. E in un certo senso sono già morto. Guardatemi, mi faccio una sega sotto la doccia. Questo sarà il culmine della mia giornata. Dopodiché è tutto uno sfacelo. Questa è mia moglie, Carolyn. Vedete come i guanti su quelle cesoie armonizzano con gli zoccoli da giardino? Non è un caso. Questo è il nostro vicino, Jim. E questo è il suo amante, Jim. Accidenti, mi esaurisco solo a guardarli.

Non è stata sempre così, una volta era felice… una volta eravamo felici. Mia figlia Jane, figlia unica. Jany è un’adolescente abbastanza tipica: arrabbiata, insicura, confusa… magari potessi dirle che tutto questo passerà. Ma non le voglio mentire. Mia moglie e mia figlia mi vedono come un colossale perdente… e… hanno ragione! Ho perso davvero qualcosa. Non sono del tutto sicuro di cosa si tratta ma… so che non mi sono sempre sentito così “posato”. Però volete saperlo?! Non è mai troppo tardi per tornare indietro.

Come vedete, proprio nell’incipit della pellicola ne viene rivelato il finale. “Ho quarantadue anni, fra meno di un anno… sarò morto. Naturalmente io questo ancora non lo so. E in un certo senso sono già morto.” Questo passaggio è estremamente significativo: Lester è un morto che sopravvive. È un morto che si trascina al lavoro, è un morto che mangia un cibo perfetto su una tavola perfettamente apparecchiata, è un morto che dorme ogni notte con sua moglie senza sfiorarla, è un morto che non parla con la figlia. Lester Burnham è già morto, per questo ha poca importanza dire che alla fine del film lo sarà anche di fatto. Ma cosa l’ha portato ad essere un “colossale perdente”?

Personaggi cult del cinema: Lester Burnham e l’infelicità 

American Beauty mostra il divario che esiste tra apparenza e realtà. Tutta la famiglia Burnham è vittima di questa maschera sociale: una meravigliosa casa contornata da una curata siepe di rose rosse, moglie e marito con lavori sicuri e redditizi… L’unica, forse, a rendersi conto di questa patetica scenetta è la figlia Jane, adolescente che però – nel suo voler essere alternativa ed in lotta con la società – non è poi così meno ordinaria di tanti altri coetanei. 

Pur vivendo nella stessa casa, i tre personaggi sembrano estranei: cenano insieme perché devono farlo, si raccontano la giornata perché bisogna dire qualcosa a tavola. La vita di Lester è un “devo”, non è un “voglio”. La tediosa routine e l’infelicità dell’uomo vengono descritte dal regista Sam Mendes con un registro di colori che va dal grigio al blu. Tale scelta stilistica racconta, anche senza le parole, la freddezza e l’immobilità dell’esistenza del protagonista; incastrato in una vita fatta di obblighi morali privi di qualunque emozione. 

Personaggi cult del cinema: Lester Burnham e la scintilla 

Improvvisamente ed inaspettatamente, la scintilla. Durante un’esibizione di cheerleader presso il liceo della figlia, Lester rimane impressionato da una delle ragazze: la biondissima Angela Hayes. Durante il balletto, dove le studentesse indossano delle divise bianche e verdi, compare per la prima volta il rosso. Per la prima volta il grigiore viene scosso serenità del verde, dalla purezza del bianco… per poi essere completamente sconvolto da una scarica di passione rossa: una cascata di petali di rose rosse esplode dal petto di Angela.

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Angela scuote Lester, sotto ogni aspetto. Per un istante torna adolescente, faticando addirittura a trovare le parole giuste da dire alla ragazza dopo lo spettacolo. Spinto da questa carica interiore, decide di non farsi più trascinare dall’inesorabile corrente ma di prendere delle decisioni. Licenziarsi e iscriversi in palestra sono solo la punta dell’iceberg di quello che sta cambiando dentro il protagonista. 

Per Lester ciò implica di fatto riprendere in mano la propria vita, facendo qualcosa per il gusto di farlo, per sentirsi bene, per sentirsi vivo. Con questa rinascita, egli va a distaccarsi da quello che è l’ordine apparente dietro al quale lui e la moglie si sono nascosti per anni. Significativo in tal senso è il seguente dialogo tra i due, durante un loro momento di intimità. 

Carolyn: Lester, verserai la birra sul divano!

Lester: E con questo?! È solo un divano!

Carolyn: Questo è il sofà da quattromila dollari sonanti tappezzato con seta italiana… Questo non è solo un divano!

Lester: È – solo – un – divano! Non è la vita… Questa è solo roba. E per te è diventato più importante che vivere: bè, tesoro, la cosa è pazzesca! 

Lester, a differenza di Carolyn, è diventato pienamente conscio della vuotezza e dell’ordinarietà della propria esistenza; decidendo così di infrangerla. La moglie, invece, è intrappolata nelle convenzioni ed aspettative sociali, incapace di modificarle e di modificarsi. Basti pensare alla scena in cui pulisce e riordina la casa che deve mostrare ai clienti, che vengono accolti con un sorriso smagliante. A fine giornata, a vendita non conclusa, la donna si abbandona ad un pianto isterico: il nascondere i propri sentimenti, le proprie delusioni e fallimenti va a logorare lentamente lo spirito. 

Personaggi cult del cinema: Lester Burnham e la rinascita

A pellicola quasi conclusa, si nota come Lester sia un uomo completamente diverso. Non solo per l’esercizio fisico, ma anche per il raggiungimento di una invidiabile serenità interiore. In particolar modo, tale serenità risulta quasi papabile nelle scene finali del film. Quando viene baciato dal colonnello Frank Fitts, Lester rifiuta l’uomo con un’eleganza ed una gentilezza che senz’altro gli sarebbe mancata all’inizio della pellicola. Immaginatevi il benpensante Lester, insicuro, dalla bassa autostima, sentendosi a malapena un uomo, come avrebbe potuto reagire ad una simile avance. 

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Ma senz’altro la scena che più di tutti ha reso lo spettatore conscio della grande rinascita di Lester è stato il momento del raggiungimento dell’oggetto del desiderio. Finalmente Lester aveva Angela tra le sue braccia, seminuda, bella, vera e non solo più proiezione delle sue fantasie più proibite. Tuttavia, è in quell’istante che la scintilla che ha innescato il cambiamento del protagonista acquista un’altra luce. Angela è vergine, e l’uomo perde in quel preciso momento tutti quei sentimenti – quasi adolescenziali – che prova verso la ragazza. Per rispetto, per consapevolezza, per una nuova maturità ed armonia interiore decide di proteggere la ragazza, lasciandola andare. E lui in quel momento “sta da Dio”, come dice ad Angela.

Dopo pochi istanti verrà freddato dal Colonnello Frank Fitts, che a differenza sua non è stato in grado di combattere le paure e le maschere sociali. La ribellione di Lester non può essere accettata in una società del genere, frustrata, inibita, spaventata. È paradossale che la rinascita dell’uomo coincida con la sua morte. Ma d’altronde cosa non è paradossale in American Beauty?

In quel momento sentiamo però la voce fuoricampo del protagonista, che non è arrabbiato per quello che gli è successo. D’altronde, come potrebbe? C’è così tanta bellezza nel mondo, e lui – alla fine – è riuscito ad assaporarla tutta. 

Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme, ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta. E dopo scorre attraverso me come pioggia, e io non posso provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della mia stupida, piccola, vita. Non avete la minima idea di cosa sto parlando, ne sono sicuro, ma non preoccupatevi: un giorno l’avrete.

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