RiValutiamolo – Tron: Legacy, un saldo collegamento tra passato e futuro

Rivalutiamo Tron: Legacy, titolo del 2010 e sequel di uno dei film di fantascienza più famosi di sempre...

Benvenuti in RiValutiamolo, una piccola rubrica che ha lo scopo di ri-valutare film che a causa della critica, del pubblico o di motivi sconosciuti sono stati etichettati come “brutti” film. In ogni articolo della rubrica dunque, verrà preso un film il quale non ha riscosso più di tanto successo o che, quantomeno, ha ricevuto un certo fomento iniziale all’uscita dei primi trailer per poi scemare con l’uscita della pellicola. Di tale film imputato, verrà fatta una analisi più approfondita per cercare di tirare fuori e mostrare quel qualcosa in più che non è riuscito ad arrivare a pubblico e critica. Come sempre sono estremamente graditi scambi di commenti, critiche e/o proposte da parte di voi accaniti lettori di FilmPost.it

Detto ciò, tutti pronti? 3…2…1… l’articolo sta per cominciare, mettetevi comodi e godetevi la lettura.

Tron: Legacy, la rivalutazione

Innanzitutto partiamo dal film che verrà rivalutato in questa puntata, ovvero Tron: Legacy. Questa pellicola del 2010 è un sequel del famosissimo Tron, film di fantascienza uscito nel 1982, prodotto da Disney e diretto da Steven Lisberger. Il film divenne da subito un cult apprezzato e amato da critica e pubblico, nonché lodato per gli effetti speciali (essendo, infatti, il primo film della Disney ad utilizzare la computer grafica). Tron vede come protagonisti Bruce Boxleitner, Jeff Bridges, David Warner e Cindy Morgan; ha inoltre ricevuto due candidature agli Oscar, ovvero come Miglior desing di costumi e come miglior montaggio sonoro.

tron legacy

Tron: Legacy, dunque, è il sequel che arriva dopo oltre 20 anni diretto da Joseph Kosinski e prodotto dallo stesso Steven Lisberger che aveva diretto il primo capitolo. I protagonisti di questa nuova pellicola sono Bruce Boxleitner e Jeff Bridges (che riprendono i loro ruoli) accompagnati dalle nuove facce di Garrett Hedlund e Olivia Wilde. Interessante notare come anche questo capitolo abbia avuto una nomination agli Oscar, al Miglior montaggio sonoro (come il suo “prequel” all’epoca).

Le critiche

Andando sul rinomato sito Rotten Tomatoes possiamo notare che Tron: Legacy ha ricevuto un 51% di valutazione da parte della critica e un 63% da parte degli utenti: non di certo valutazioni entusiasmanti. Cercando sullo stesso sito e su varie altre recensioni reperibili online si nota come spesso il film venga definito leggero, con una trama poco approfondita e con personaggi privi di spessore. Insomma, Tron: Legacy viene spesso definito una scialba e brutta copia dell’originale che avrebbe potuto anche non esistere.

La rivalutazione

Da grande fan anche del primo capitolo non è facile ma… seguitemi, è qui che inizia la rivalutazione. Partiamo innanzitutto dalle componenti più meramente tecniche: la regia. Quest’ultima è, a mio parere, davvero impeccabile; lo stile che il regista è riuscito a creare si collega perfettamente al primo capitolo ma innovandolo e dando quella freschezza necessaria ad un film del 2010. Lo stile, tra l’altro, sembra essere piaciuto al regista che ha riproposto (con le dovute differenze) l’atmosfera nel successivo film Oblivion (consigliato).

La sceneggiatura convince ed è solida, senza particolari buchi di trama e capace di coinvolgere, interessare e strizzare l’occhio agli appassionati del primo film, sebbene ogni tanto si senta prepotente l’influenza di altre pellicole come ad esempio Matrix.

Sugli effetti speciali si potrebbero spendere ore in lodi. La sensazione che dona vedere questo film è un continuo: “Ma com’è stato fatto questo nel 2010?” che cattura e stupisce, senza considerare uno dei migliori utilizzi del 3D che sia mai stato utilizzato (e che dona a questa tecnica, finalmente, un senso).

Musiche e colonna sonora, infine, sono forse la vera punta di diamante di tutto Tron Legacy: dei Daft Punk immensi che compaiono anche in un cameo e che permettono al film di essere attuale nel 2010 ma allo stesso tempo di ricordare fortemente l’atmosfera degli anni ’80.

Per quanto riguarda poi il lato recitativo, abbiamo un Jeff Bridges stratosferico che lascia a bocca spalancata; Olivia Wilde e Garrett Hedlund fanno un buon lavoro (soprattutto quest’ultimo che, per fortuna, non è il classico “ragazzetto belloccio ma con una sola espressione”). Nota di merito per Michael Sheen che sebbene con un ruolo relativamente marginale spicca immediatamente.

Conclusioni

Dunque no, sia dal punto di vista tecnico che simbolico Tron Legacy non è uno scialbo ed inutile sequel di cui nessuno sentirebbe la mancanza. Ha dei difetti, come molti film, ma se avete apprezzato davvero l’atmosfera e il mondo di Tron, non potete perdervi questo sequel che è stato fatto con tanto tanto amore. Il fatto che purtroppo rende il tutto amaro è che, nonostante il film termini con un finale aperto e fosse stato già programmato un terzo film negli ultimi anni senza dare spiegazioni, la Disney ha deciso di chiudere il progetto lasciando il pubblico a bocca asciutta. A parte ciò, per fortuna, il titolo ha una sua fine dignitosa e dunque merita assolutamente una sua visione non solo da chi ha visto e amato il primo Tron, ma anche da chi vuole vedere un ottimo film di azione e fantascienza.

tron legacy

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4 commenti

  • Andy ha detto:

    Sono, anche se in ritardo, d’accordissimo. Anzi spenderei parole più dolci per quanto riguarda la trama, ovviamente la bravura nella recitazione di Hedlund è scaturita da altre interpretazioni perchè questa non richiede uno sforzo massimo, anche se comunque rimane uno dei migliori della sua generazione con Teller e Gardfield. Il film è un miracolo come le iso, specie per la realizzazione degli effetti speciali, l’atmosfera, dico solo che il mio sogno è avere la casa di Flynn con quella parete laser e la pavimentazione che si illumina. La trama è più profonda di quanto si immagini, poi si cerca di mirare un po’ ai bambini che sono quelli che fanno girare il business degli accessori. Se penso che la Disney ha sperperato centinaia di milioni di dollari per fallimenti come tomorrowland, the lone ranger e altre schifezze di cui non sentivamo la necessità… Spero che un giorno si faccia il sequel.

    • Filippo Luca Sambugaro ha detto:

      Guarda non posso che concordare in pieno con te, meriterebbe davvero un sequel anche se la vedo dura…ma mai dire mai! Grazie del tuo commento 😉

  • Andy ha detto:

    Sono, anche se in ritardo, d’accordissimo. Anzi spenderei parole più dolci per quanto riguarda la trama, ovviamente la bravura nella recitazione di Hedlund è scaturita da altre interpretazioni perchè questa non richiede uno sforzo massimo, anche se comunque rimane uno dei migliori della sua generazione con Teller e Gardfield. Il film è un miracolo come le iso, specie per la realizzazione degli effetti speciali, l’atmosfera, dico solo che il mio sogno è avere la casa di Flynn con quella parete laser e la pavimentazione che si illumina. La trama è più profonda di quanto si immagini, poi si cerca di mirare un po’ ai bambini che sono quelli che fanno girare il business degli accessori. Se penso che la Disney ha sperperato centinaia di milioni di dollari per fallimenti come tomorrowland, the lone ranger e altre schifezze di cui non sentivamo la necessità… Spero che un giorno si faccia il sequel.

    • Filippo Luca Sambugaro ha detto:

      Guarda non posso che concordare in pieno con te, meriterebbe davvero un sequel anche se la vedo dura…ma mai dire mai! Grazie del tuo commento 😉

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