Top 8 sigle delle serie tv degli ultimi anni!

Negli ultimi anni le sigle delle serie tv hanno raggiunto un altissimo livello d’importanza. Questo perché sono il primo impatto con la serie e riescono spesso ad essere una sorta di “guida allo show” nel pochissimo tempo concesso. Ma non solo: alcune di esse nascondo anche piccoli dettagli capaci di rivelare l’intera trama e perfino segreti! Moltissime sono diventate talmente iconiche da essere riconosciute anche da chi non ha mai visto quella specifica serie.

Abbiamo selezionato per voi una top di 8 delle migliori sigle delle serie tv degli ultimi anni, basandoci sull’aspetto grafico, musicale e visivo d’insieme.



Daredevil

Serie tv originale Netflix basata sulle storie dell’eroe dei fumetti Marvel, Daredevil. Nella sigla vediamo una sorta di sostanza liquida, invadere e quasi ricreare volta per volta elementi cittadini, da ponti e palazzi a edifici di culto creati graficamente. Come un segnale di minaccia della corruzione che sta pian piano avvolgendo ogni cosa, anche la giustizia (coprendo proprio la statua di cui è simbolo). Il color rosso del liquido quasi simboleggia del sangue; e quando la città sanguina viene fuori l’eroe. Eroe che alla fine della sigla viene generato, appunto, dallo stesso male. Musica e immagini si fondono in un insieme che inquieta ma nello stesso tempo descrive efficacemente il contesto narrato. Magistrale il lavoro del team di Elastic, creatore di numerosissimi main title.


Westworld

La sigla della serie sci-fi HBO, mostra strumenti simili a stampanti 3D intenti a creare ossatura e muscolatura prima di un cavallo, poi di un uomo. Poi territori visti attraverso il marrone di un’iride e successivamente diversi soggetti, tra cui l’iconica figura iscritta in un cerchio erede dell’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci e un pianoforte che viene creato durante la sigla. Esso suona grazie a delle dita che battono sui tasti, ma quando esse smettono lui continua a suonare, quasi come se la creatura creata si sia evoluta fino ad agire senza comandi, in modo autonomo. Azioni autonome che vediamo anche nei corpi creati artificialmente che sembrano avvicinarsi spinti da emozioni umane La sequenza finale, inoltre, ricorda vagamente una scena di Biancaneve e il Cacciatore in cui il personaggio si immerge in una vasca piena di latte.. Lo studio Elastic, riesce anche qui perfettamente a rinchiudere tutto lo show qui, in 90 secondi.


Game of Thrones

L’ormai leggendaria sigla di Game of Thones, la serie di punta di HBO, è stata realizzata dallo studio Elastic, il quale si è aggiudicato nel 2011 l’Emmy per il miglior design di una sigla. La sequenza d’apertura è una sfera luminosa attorno alla quale gira una sorta di anello con rilievi. Viene poi spostato lo sguardo su una mappa tridimensionale ,sulla superficie di una sfera meccanica, che mostra i continenti di Westeros e Essox, territori e località nelle quali si svolgono gli eventi narrati. Vieniamo catapultati tra i luoghi iconici della serie e gli edifici che si innalzano come modellini attraverso complessi meccanismi. Inoltre, nei particolari e nei luoghi, la sigla cambia sempre, in base a cosa abbiamo visto e andremo a vedere. Alcuni luoghi che non verranno visitati non sono presenti mentre nuove località che pian piano scopriamo e analizziamo cominciano a comparire.

Le scene si concludono con lo stesso anello attorno alla sfera luminosa che troviamo all’inizio, con dettaglio sui rilievi che mostrano gli animali rappresentanti le casate che si danno battaglia, inchinarsi al cervo dei Baratheon. Scena conclusiva è il logo della serie che compare sull’anello, attorniato dalle teste di un cervo, un leone, un lupo ed un drago. Ci sono però delle “regole” stabilite per i territori da mostrare: devono sempre apparire Approdo del Re, Grande Inverno, la Barriera e ovunque si trovi Daenerys. Il tutto accompagnato dall’incredibile colonna sonora di Ramin Djawadi, inconfondibile dopo 7 anni. Un viaggio di quasi 2 minuti attraverso le terre che fanno da sfondo alla lotta per il trono di spade, e non solo!


Black Sails

La sigla della serie Starz, prodotta da Michael Bay, si affida ad un eccezionale comparto grafico e al travolgente tema musicale creato da Bear McCreary, compositore anche per The Walking Dead. L’intro gioca sulla visione quasi onirica di virtuose sculture barocche e rococò (con particolari gotici), aggressive e pregne di violenza sanguinolenta, generate in modo minuzioso graficamente. Come se avessero reso in CG l’opera di Bernini o Kuksi, affiancandola al mondo sanguinoso e guerrigliero dei pirati del 1700, di cui la serie narra le vicende. Anche l’illuminazione grafica gioca un ruolo importante. La luce modella le figure con effetti chiaroscurali che generano forti sensazioni nello spettatore; creando come una battaglia fra luci e ombre, come quella tra vita e morte. Il tutto, in balia del cupo mare che rischia di sommergere ogni cosa.

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