La La Land: come Ryan Gosling è diventato un provetto pianista jazz

Il film di Damien Chazelle in onda oggi in prima serata

Andrà in onda questa sera alle 21.20 su Rai 3 La La Land, film del 2016 scritto e diretto da Damien Chazelle con Ryan Gosling ed Emma Stone. Acclamato in maniera universale sia dal pubblico che dalla critica, ha raccolto consensi unanimi sin dal suo debutto; per la regia di Chazelle, per le straordinarie interpretazioni dei protagonisti, per la colonna sonora. La La Land ha aperto nel 2016 la 73° Mostra del Cinema di Venezia, dove Emma Stone si è aggiudicata la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile. Nel 2017 vince sei premi Oscar a fronte di quattordici nomination, compresa quella per il miglior film. Indimenticabile a tale proposito la famosa busta sbagliata che assegnò a La La Land, anche se per soli due minuti, anche la statuetta più ambita.

Il talento al pianoforte di Ryan Gosling in La La Land

In La La Land la musica gioca un ruolo cruciale ed è noto come Ryan Gosling abbia eseguito in prima persona tutti i pezzi al pianoforte. Gosling non era affatto digiuno in fatto di musica e sapeva già suonare qualche nota al piano, più che altro ad orecchio. Come ricorda Liz Kannon, l’insegnante di pianoforte di Ryan Gosling per La La Land, l’attore mise in chiaro sin da subito di essere un appassionato di musica. Anche gli obiettivi da perseguire furono altrettanto chiari fin dal primo incontro tra la Kannon e Gosling. “Voleva essere in grado di suonare tutto personalmente. E non bisogna dimenticare che il jazz ha regole proprie, tecnicamente succedono cose diverse rispetto agli altri stili”. Kannon scelse di non insegnare a Gosling a leggere la musica e i due si accordarono per un altro tipo di approccio alla materia.

“Non c’era tempo per insegnargli a leggere la musica e perfezionare la tecnica. Imparava tutto passo dopo passo. Gli mostravo come avrebbe dovuto suonare, ripetevamo i brani moltissime volte, lui studiava e memorizzava tutto. A volte mi riprendeva mentre suonavo, il suo impegno era straordinario, così come lo era il mio. Lavoravamo insieme due ore al giorno per cinque giorni alla settimana, a volte sei”. Sul set era a disposizione, per ogni evenienza, un hand double, pronto a subentrare qualora Ryan Gosling avesse avuto difficoltà con qualche brano fra quelli del suo Sebastian in La La Land. Già dal secondo giorno di riprese, però, fu chiaro a tutti che l’attore non ne avrebbe avuto bisogno. Ryan Gosling era diventato un pianista jazz provetto, tanto da suscitare addirittura le gelosie di John Legend.

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