10 titoli di film tradotti male dall’inglese all’italiano

VI è mai capitato di escludere a priori un film perché la traduzione del titolo in italiano fa semplicemente accapponare la pelle? Ecco 10 esempi di titoli di film tradotti male dall’inglese all’italiano.

Ecco dieci esempi di film in cui non bisognerebbe assolutamente giudicare un film dal titolo tradotto (male) in italiano.



Quando entrate in una libreria per comprare un libro, potete trovare per lo stesso titolo 3 o 4 copertine diverse, in base all’editore, in base all’edizione e così via.
Se tutte le varie opzioni costassero uguali (cosa impossibile, dato che per acquistare un libro con una copertina rigida in edizione limitata occorre fare un prestito presso la banca di ferro), certamente si andrebbe ad acquistare quello che andrebbe a soddisfare un mero gusto estetico.
In questo caso avrebbe poca importanza perché si tratterebbe comunque dello stesso romanzo. Se il titolo fosse però nascosto rischieremmo di comprare “Tre metri sopra al cielo” di Federico Moccia invece de “La casa degli spiriti” di Isabel Allende solamente grazie alla foto di Scamarcio sulla copertina del primo.

“Non giudicate un film dal titolo” is the new “non giudicate un libro dalla copertina”

Il perché di questo lungo preambolo serve semplicemente a dire ‘non giudicate un libro dalla copertina‘, proverbio che potrebbe essere trasformato per quanto riguarda il mondo del cinema in ‘non giudicare un film dal titolo‘. O meglio ancora: ‘non giudicate un film dal titolo tradotto (male) in italiano‘.
Prima di elencarvi alcuni esempi dei centinaia di titoli che potrebbero essere presi in considerazione, è giusto dilungarsi sul perché queste modifiche vengono attuate.

titoli di film tradotti maleVi è mai capitato di escludere a priori un film solamente perché il suo titolo fosse veramente vuoto ed insignificante? Oppure credere di star guardando una pellicola leggera e spensierata e trovarsi invece di fronte ad una storia dalle tinte drammatiche? Un titolo sbagliato trae in inganno in entrambi i sensi. 
Questo avviene per uno scopo puramente commerciale.
Nel momento della traduzione del titolo, infatti, bisogna capire il contesto culturale della nazione in cui viene importato il film; ma specialmente individuare l’utente medio a cui ci si rivolge nello specifico. Senza contare il fatto che alcuni titoli in inglese possono comunque essere più difficili da pronunciare ed addirittura da ricordare.

Per esempio, lo scorso dicembre è stato cambiato il titolo del film d’animazione Disney da “Moana” a “Oceania” a causa del possibile riferimento all’attrice pornografica Moana Pozzi – personaggio non adatto ad un pubblico di bambini. Il cambiamento del titolo non ha interessato solo però l’Italia, ma anche Francia e Spagna, in cui il nome della protagonista si è trasformato da Moana a Vaiana in quanto il marchio “Moana” era già stato registrato da altre società.
Il problema non si pone però tanto nei casi in cui il titolo in inglese viene letteralmente tradotto in italiano o leggermente modificato, ma quando viene storpiato portando lo spettatore a fraintendere inizialmente il contenuto stesso dei film.



Ecco alcuni esempi di titoli tradotti male:

Eternal sunshine of the spotless mind – Se mi lasci ti cancello

titoli di film tradotti male“Eternal susnshine of the spotless mind” è forse il caso più lampante di questo meccanismo di marketing selvaggio ed immorale. Il titolo originario, che significa letteralmente “infinita letizia della mente candida”, è un verso dell’opera “Eloisa to Abelard” del poeta inglese Alexander Pope.
Come si sia trasformato in “se mi lasci ti cancello” è ancora un quesito insormontabile, anche se probabilmente questo adattamento è stato attuato per suggerire al fan medio di Jim Carrey che si tratta di un film-commedia, traendolo però in inganno trattandosi infatti di un genere completamente diverso.

Leggi qui 6 curiosità che devi sapere su “Eternal sunshine of the spotless mind”

The perks of being a wallflower – Noi siamo infinito

titoli di film tradotti male“The perks of being a wallflower” è un film del 2012 diretto da Stephen Chbosky tratto dal suo libro omonimo. Il titolo scelto per il pubblico italiano, “noi siamo infinito”, è estratto da una delle frasi più celebri della pellicola:
“[…] in questo momento, te lo giuro, noi siamo infinito”.
Sebbene in questo caso lo spettatore non venga tratto in inganno circa il genere del film, la traduzione lo fa però apparire una banale e smielata teen-comedy. Letteralmente il titolo significa “i vantaggi di essere un asociale” in quanto wallflower (“tappezzeria”) indica una persona timida che, specialmente durante le feste, resta appoggiata al muro e osserva gli altri; così come è Charlie, il protagonista.

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