Colpa delle stelle: perché ci piace?

Quando, nel 2014, “Colpa delle Stelle” è uscito nelle sale (due anni dopo la pubblicazione del libro) ho pensato: Perché?. Sì, ho pensato proprio “Oh no, un’altra storia che usa la malattia come arma di lacrima facile e grandi incassi, che banalità”. Poi ho visto il film e mi sono ricreduta. Ci sono molte storie simili, sututte penso a “I passi dell’amore”, “Autumn in New York”, “L’amore che resta” e l’italianissimo “Bianca come il latte, rossa come il sangue”. Non so dire se Colpa delle stelle sia migliore o meno degli altri, io personalmente sono innamorata de “I passi dell’amore”, perché un film più romantico di quello non può esistere di certo; ma credo che, pur essendo di un genere trito e ritrito, porti comunque una certa sfera di novità. Vale davvero la pena di guardarlo.

(Ps. Se volete leggere direttamente le frasi più belle, andate in fondo all’elenco, ma ce ne sono alcune nascoste qua e là che vi perderete facendo i furbetti!)

Ecco perché:

1. Le metafore

Prima tra tutte, le sigarette di Augustus. Mentre lui e Hazel si parlano per la prima volta, Gus prende l’infelice decisione di tirare fuori un pacchetto di sigarette, davanti ad una ragazza che soffre di cancro ai polmoni. La sua risposta è proprio inaspettata: “Hazel Grace, non ti fanno male se non le accendi. Non ne ho mai accesa una. E’ una metafora, vedi. Metti la cosa che uccide proprio in mezzo ai denti, ma non le dai mai il potere di ucciderti.
Un’altra sottile metafora che ho apprezzato molto è stata la scena nella casa di Anna Frank. Una volta raggiunta con fatica la soffitta, si sente una voce che fa riferimento a questo passaggio del Diario di Anna Frank: “Non penso a tutti i sofferenti, ma al bello che ancora rimane. […] Va’ fuori, al sole, nei campi, a contatto con la natura, va’ fuori e cerca di trovare la felicità in te e in Dio. Pensa al bello che c’è ancora in te e attorno a te e sii felice!”
Proprio in quel momento Hazel sembra dimenticare la sua malattia, e decide di lasciarsi andare, decide di baciare Augustus. Lui era il ‘bello attorno a lei’ che non era ancora riuscita a vedere, prima di quel momento.

2. L’ironia

Colpa delle stelle: perché ci piace?

Si può definire Hazel una ragazza ironica? Non ne sono del tutto certa, ma sicuramente i due personaggi maschili, Augustus e Isaac, sono riusciti ad alleggerire più di una volta la -più che drammatica- situazione. “Non che sembriamo un granché, ma insieme abbiamo cinque gambe, due paia di occhi e due polmoni e mezzo funzionanti…“. Ed è proprio con questo spirito che decidono di bombardare di uova la casa dell’ex fidanzata di Isaac.
Senza contare che generalmente l’atteggiamento di Augustus tende ad essere scherzoso, divertente, ma allo stesso tempo affettuoso e premuroso; ragion per cui 138048 ragazze si sono innamorate di Ansel Elgort.
E scusate, ma io ho riso tantissimo quando Isaac si mette a distruggere le cose nella camera di Gus: sarebbe stato banale se Isaac fosse diventato depresso per essere stato lasciato, se si fosse lasciato andare ad un momento di debolezza, un cliché più che giustificato in contesti di questo genere. E invece no, gli hanno fatto spaccare tutti i soprammobili in un modo così buffo ed esagerato che faceva davvero ridere.

3. È realistico

Sembra banale, ma sì. Non c’è alcuna romanticizzazione della malattia, Hazel non riesce a respirare, non può quasi fare le scale. Augustus non ha una gamba ed è assolutamente devastante il momento in cui in auto, pur avendo una profonda crisi, prega Hazel di non chiamare l’ambulanza.
Non c’è niente di romantico nel cancro e nella morte. Il loro libro preferito, Un’imperiale afflizione, non ha finale. Perché? Perché la protagonista muore a metà di una frase. Così finisce, con una frase troncata a metà, perché la morte è definitiva, e dopo quel taglio netto non c’è più niente. La consapevolezza di questo oblio, la consapevolezza di non avere abbastanza tempo è la grande paura di Gus, che dice questo: “(Sto pensando) All’oblio. Lo so, è una cosa infantile e tutto però… Ho sempre pensato che sarei stato un eroe. Che avrei avuto una grande storia da raccontare, qualcosa che avrebbe pubblicato su tutti i giornali…Insomma, dovevo essere speciale.

Colpa delle stelle: perché ci piace?

Vi lascio con quelle che, secondo me, sono alcune delle più belle frasi del film.

“Sono innamorato di te, e non sono il tipo da negare a me stesso il semplice piacere di dire cose vere. Sono innamorato di te, e so che l’amore non è che un grido nel vuoto, e che l’oblio è inevitabile, e che siamo tutti dannati e che verrà un giorno in cui tutti i nostri sforzi saranno ridotti in polvere, e so che il sole inghiottirà l’unica terra che avremo mai, e sono innamorato di te!” – Augustus Waters

“Ci sono infiniti numeri tra 0 e 1. C è 0,1 e 0,12 e 0,112 e una lista infinita di altri numeri. Naturalmente c’è una serie infinita di numeri ancora più grande tra 0 e 2, o tra 0 e un milione. Alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti. Ce l’ha insegnato uno scrittore che un tempo abbiamo amato. Ci sono giorni, e sono molti, in cui mi pesano le dimensioni della mia serie infinita. Vorrei più numeri di quanti è probabile che ne vivrò, e Dio, voglio più numeri per Augustus Waters di quelli che gli sono stati concessi. Ma Gus, amore mio, non riesco a dirti quanto ti sono grata per il nostro piccolo infinito. Non lo cambierei con niente al mondo. Mi hai regalato un per sempre dentro un numero finito, e di questo ti sono grata” – Hazel Grace

“Mi sono innamorata di lui come quando ci si addormenta, piano piano e poi tutto in una volta” – Hazel Grace

“Signor Van Houten, io sono una brava persona ma uno scrittore di merda, lei è una persona di merda ma un bravo scrittore. Penso che insieme faremmo una bella coppia.
Non voglio chiederle favori ma se ha tempo, e da quanto ho visto ne ha molto, per favore mi corregga questo: è un elogio funebre per Hazel. Lei mi ha chiesto di scriverne uno e io ci provo, solo che ci vorrebbe un po’ di stile. Vede il fatto è che tutti vogliamo essere ricordati ma Hazel è diversa. Hazel conosce la verità, non voleva un milione di ammiratori, ne voleva uno, e lo ha avuto. Forse non è stata amata da molti ma è stata amata profondamente e questo non è più di quanto aspetti a molti di noi. Quando Hazel stava male, io sapevo già di dover morire ma non ho voluto dirglielo. Lei era in terapia intensiva e sono sgattaiolato dentro e per dieci minuti sono stato accanto a lei prima che mi beccassero. Aveva gli occhi chiusi, era pallida, ma le mani erano ancora le sue mani, ancora calde, e le unghie erano dipinte di un colore blu notte, e io le ho tenute tra le mie e mi sono forzato di immaginare un mondo senza di noi e che mondo senza valore sarebbe stato. È così bella, non ti stanchi mai di guardarla, non ti preoccupi se è più intelligente di te perché sai che lo è, è spiritosa senza essere cattiva. Io la amo, Dio se la amo, sono così fortunato di amarla Van Houten. Non puoi scegliere di non soffrire a questo mondo però puoi scegliere per chi soffrire e a me piace la mia scelta. Spero che a Hazel piaccia la propria. Okay, Hazel Grace?” – Augustus Waters

“E’ questo il problema del dolore. Esige di essere sentito.” – Augustus Waters

 

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *