Alessandro D’Avenia: film da vedere in base ai suoi romanzi
Cosa guardare se ami i romanzi dello scrittore palermitano?
Alessandro D’Avenia è uno scrittore che è riuscito – e riesce tutt’ora – a parlare ad una generazione. I suoi primi tre romanzi risultano essere infatti, secondo il sito del MIUR, tra i 10 libri preferiti dai ragazzi italiani. Non è un segreto che lo scrittore palermitano, che lavora come professore di lettere, sia stato affascinato dal mondo dell’insegnamento guardando “L’attimo fuggente”. D’altro canto, il sogno di ogni adolescente è quello di incontrare un professore come John Keating. Così, ispirato da un film Alessandro D’Avenia ha iniziato il suo brillante percorso che l’ha portato alla scrittura di ben 5 romanzi.
D’Avenia non è infatti “solo” scrittore e professore, ma tiene anche una rubrica sul Corriere della Sera e ha sceneggiato alcuni episodi di una serie tv Disney Channel ed il film tratto dal suo primo romanzo. Essendo quindi il mondo del cinema intrecciato sia alla sua vita che carriera, noi di Film Post abbiamo deciso di consigliare dei film da vedere per ognuno dei cinque romanzi di Alessandro D’Avenia; senza naturalmente spoilerare la trama del libro e quella del film.
Bianca come il latte, rossa come il sangue – I passi dell’amore
“Bianca come il latte, rossa come il sangue” è il romanzo d’esordio di Alessandro D’avenia. Pubblicato nel 2010, ha per protagonista Leo, un sedicenne come tanti altri: pieno di dubbi esistenziali ed in preda ai primi morsi dell’amore. Improvvisamente, però, un fulmine a ciel sereno interrompe bruscamente la spensieratezza tipica della sua età: Beatrice, la ragazza di cui è innamorato, è ammalata. Lo scrittore si è infatti ispirato alla triste vicenda di una studentessa morta di leucemia nel liceo dove al tempo faceva supplenza. Dal romanzo in questione è stato tratto l’omonimo film, sceneggiato proprio da D’Avenia, che non vi consigliamo in tal sede perché ci sembrava scontato farlo. La pellicola che vi indichiamo è invece “I passi dell’amore”, dato che la giovane età dei protagonisti ed il fulcro della vicenda sono in linea con il libro.
Landon Carter (Shane West) è un adolescente ribelle e popolare che, a causa di una bravata, viene obbligato dal preside a partecipare a diverse attività extrascolastiche; tra le quali l’annuale recita teatrale. In tali occasioni avrà modo di approfondire la conoscenza con Jaime (Mandy Moore), figlia del Reverendo locale. Jaime è una ragazza poco attraente e molto religiosa che viene spesso presa di mira a scuola, anche dallo stesso Landon. Tra i due inizierà un amore semplice e puro, che però – come nel romanzo di D’Avenia – verrà minacciato dalla terrificante ombra della leucemia. Un’incredibile forza di animo ed il potere dell’amore saranno l’unica arma di difesa sia per Leo che per Shane. “I passi dell’amore” è a sua volta trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Nicholas Sparks, il quale ha tratto ispirazione per la protagonista Jaime dalla sorella Dana, morta di tumore al cervello a 33 anni.
Cose che nessuno sa – Noi siamo infinito
“Cose che nessuno sa”, pubblicato nel 2011, è il secondo romanzo dello scrittore palermitano. La protagonista è Margherita, una quattordicenne insicura ed impaurita: le superiori sono alle porte ed il padre ha abbandonato la sua famiglia. I suoi compagni Marta e Giulio, i saggi consigli di Nonna Teresa ed un supplente appassionato saranno sia un posto sicuro in cui tornare, ma le daranno anche il coraggio per fare un salto nel vuoto. Margherita inizierà infatti un vero e proprio viaggio, fuori e dentro di sè, proprio alla ricerca del tanto famigerato “posto nel mondo”. Il film che abbiamo deciso di consigliarvi è “Noi siamo infinito”. Charlie (Logan Lerman) è al primo anno di liceo e, come Margherita, ha bisogno di coraggio non solo per affrontare il presente, ma anche per guardare in faccia i propri fantasmi.
Anche lui incontrerà delle persone che, inaspettatamente, lo aiuteranno a perdersi ma anche a ritrovarsi. La pellicola è diversa dal romanzo sotto molti aspetti riguardanti la trama, ma il succo è molto simile. In entrambe le opere si va a raccontare l’adolescenza, dai suoi tormenti ed enigmi, alla sua gioia e spensieratezza. “Cose che nessuno sa” è una storia di crescita e di formazione, pertanto qualunque film coming of age potrebbe essere considerato ad esso similare.
Ciò che inferno non è – La mafia uccide solo d’estate
In “Ciò che inferno non è” emergono le origini palermitane di Alessandro D’Avenia e per questo abbiamo deciso di associare al libro un film di un regista e attore palermitano. Lo scrittore ha infatti frequentato le superiori nello stesso istituto dove Don Pino Puglisi insegnava religione, avendone così potuto conoscere da vicino il suo impegno sociale ed evangelico. Nel ’90, Padre Puglisi venne nominato parroco nel quartiere Brancaccio di Palermo, dove la criminalità organizzata era presente in ogni angolo, in ogni cortile, in ogni casa. Dopo soli 3 anni, egli venne assassinato da Cosa Nostra proprio a causa delle sue lotte antimafia messe in atto durante il suo breve parrocato. Con “Ciò che interno non è”, D’Avenia analizza come Padre Puglisi, soprannominato 3P, abbia saputo influire sulle vite dei giovani abitanti di Brancaccio, tra bambini, adolescenti e giovani adulti.
Il libro si sviluppa infatti sulle diverse prospettive di tutti coloro che hanno incontrato 3P sul loro cammino, diventando più consapevoli e, forse, coraggiosi nella loro quotidianità macchiata dalla mafia. Il film che abbiamo scelto è “La mafia uccide solo d’estate”, diretto ed interpretato da Pif. Come il romanzo, esso è ambientato a Palermo; racconta in chiave tragicomica – attraverso i ricordi d’infanzia ed adolescenza del protagonista – tutti gli episodi di violenza attuati da Cosa Nostra tra gli anni ’70 e ’90. Il misto di fredda ironia con la quale vengono presentati i drammatici fatti di cronaca rappresenta alla perfezione l’ottica di coloro che vivono la mafia nella loro quotidianità, dove la semplice routine può improvvisamente venire macchiata dal sangue di colpevoli ed innocenti.
L’arte di essere fragili – Il giovane favoloso
Con “L’arte di essere fragili”, Alessandro D’Avenia cambia registro, così come il film che abbiamo deciso di associargli. Non smette di parlare all’adolescente o ai giovani adulti, ma questa volta decide di affidarsi alle parole di uno dei più grandi poeti italiani: Giacomo Leopardi. Attraverso le sue opere e la sua vita travagliata, l’autore ricerca di trovare e raccontare l’antidoto per trovare la felicità di ogni singolo giorno. Non vuole dipingerlo come il poeta pessimista, triste e solo che ci hanno spesso dipinto a scuola; ma piuttosto come un uomo innamorato dell’arte e della vita. Leopardi ha infatti saputo trovare nella vocazione poetica la ragione della sua esistenza, lottando per essa dal primo all’ultimo giorno. Proprio ripercorrendo le sue opere, D’Avenia stuzzicherà il lettore accompagnandolo in un viaggio interiore alla scoperta di se stesso e della propria ragione di vita.
Il film che vi vogliamo consigliare in tal caso è senz’altro “Il giovane favoloso”, diretto da Mario Martone e magistralmente interpretato da Elio Germano. Esso racconta la vita di Giacomo Leopardi, dalla nascita alla precoce morte. Come il romanzo, la pellicola ha lo scopo di “umanizzare” il poeta, mettendone in risalto la quotidiana realtà che ha ispirato le sue eterne opere.
Ogni storia è una storia d’amore – Love actually
L’ultimo film che cerchiamo di associare ad un romanzo di Alessandro D’Avenia è Love Aactually. L’opera in questione è “Ogni storia è una storia d’amore”. Esso è strutturato come una raccolta di brevi storie con un duplice filo conduttore: un quesito (“l’amore salva?”) e le donne. Tutti i racconti hanno infatti per protagonista delle donne molto diverse tra loro, che hanno avuto però in comune il fatto di aver amato dei grandi artisti. Possiamo incontrare storie d’amore come quella tra Alma ed Alfred Hitchcock, Zelda e Scott Fitzgerald e via dicendo; analizzate sulla base del mito orfeiano di Orfeo ed Euridice. Il cinema ha spesso omaggiato le storie d’amore di grandi artisti, dedicando loro una specifica pellicola per dare il giusto spessore alla storia narrata.
Noi di Film Post vogliamo però consigliarvi un film che, rispondendo -forse- al quesito “l’amore salva?”, celebra l’amore delle persone comuni. In “Love Actually”, infatti, si va a raccontare come l’amore possa rendere preziosa anche la più banale delle quotidianità.. Il film corale del 2003, come il romanzo, utilizza tante prospettive diverse, narrando altrettante declinazioni dell’amore “because love, actually, is all around”.