Pubblicità Campari: una storia d’amore tra cortometraggi e cinema italiano

Ecco un excursus dei cortometraggi e delle pubblicità Campari più belle!

Tutti noi conosciamo il “rosso Campari”, che dal 1860 è il simbolo dell’aperitivo milanese (e non solo). Non tutti, forse, conoscono però il rapporto tra il brand e l’arte. Pensate addirittura che l’iconica bottiglietta in vetro del Campari è stata ideata da Fortunato Depero, firmatario del manifesto “Ricostruzione futurista dell’universo”. Questo la dice decisamente lunga su come l’arte sia un valore intrinseco nell’universo Campari. Così, come tante altre aziende, anche le pubblicità di Campari sono indissolubilmente collegate al cinema. 

In Galleria Campari, visitabile nella sede di Sesto San Giovanni a Milano, la storia del marchio viene infatti raccontata attraverso l’evoluzione delle sue evocative forme di comunicazione. Tra poster pubblicitari che sembrano quadri e libri d’artista, spiccano i grandi schermi dove vengono proiettati i cortometraggi d’autore. Gli spot in questione sono infatti dei racconti seducenti, dove il “Rosso” è spesso il protagonista assoluto. Ecco un breve excursus delle più belle pubblicità Campari, che definire solo “pubblicità” è estremamente riduttivo. 

Indice

Federico Fellini – “Ragazza in treno” (1984)

Il primo spot che andiamo ad analizzare, intitolato “Che bel paesaggio”, risale al 1984 e dietro la cinepresa si cela il tocco magico di Federico Fellini. Siamo in un treno in movimento, dove i due passeggeri hanno attitudini completamente diverse nei confronti del viaggio. La ragazza, annoiata, cambia il paesaggio fuori dal finestrino facendo zapping con il telecomando. Ma la noia non viene colmata da un paesaggio soddisfacente e, anzi, la giovane donna è sempre più irritata dagli insistenti sorrisi dell’uomo di fronte a lei.

Quando l’uomo, infine, prenderà in mano il telecomando, porterà la donna a Pisa, dove nella magnifica Piazza dei Miracoli compare inaspettatamente una bottiglia di Campari. Ed ecco che, nel deserto e silenzioso vagone, compare una bellissima hostess che porta ai due passeggeri due bicchieri stracolmi del delizioso aperitivo.

Lo spot dura poco più di un minuto, ma è stato necessario lavorare per oltre due mesi alla costruzione minuziosa della scenografia, curata da Dante Ferretti. Il paesaggio è infatti costituito da modellini alti 7 metri e lunghi 14! Lo spot riscontrò moltissimo successo, a tal punto da attirare l’attenzione anche del MoMa di NY. 

La pubblicità Campari diretta da Paolo Sorrentino – Killer in Red (2017)

Prima di parlarvi dello spot in questione, è necessario fare una piccola premessa. Dal 2001 al 2016, infatti, è stato realizzato il “Calendario Campari”, al quale hanno prestato volto famosissime attrici: Salma Hayek, Eva Green, Kate Hudson, Uma Thurman e molte altre. Dal 2017, il calendario si è evoluto nei “Campari Red Diaries”, un nuovo progetto di comunicazione che vuole celebrare il mondo dei cocktail, dando rilievo al mestiere del bartender attraverso 12 storie su alcuni dei professionisti più bravi del mondo; dirette dal regista emergente italiano Ivan Olita.

“Every Cocktail has a story” è il filo rosso che connette le storie di ogni drink, il cui storytelling parte proprio dal cortometraggio di Sorrentino, “Killer in Red”. Si tratta di un cortometraggio dai tratti noir, ambientato alla fine degli anni ’70, con il volto di Clive Owen. Il bartender protagonista, Floyd, crea cocktail che si sposano alla perfezione con le persone a cui vengono serviti; tanto da alimentare la leggenda che siano addirittura in grado di predirne il futuro. 

Floyd incontrerà la bellissima “signora in rosso”, alla quale preparerà un drink speciale un po’ dolce, e un po’ amaro. Questo perché la bellissima donna è seducente, misteriosa e complessa: quale sarà il suo segreto? Sarà poi lo spettatore a dover decifrare il finale aperto del cortometraggio, in perfetta linea con il filo conduttore del progetto Campari: ogni cocktail ha la sua storia, ma sta al bartender scriverne il finale. 

Stefano Sollima – The legend of red hand (2018)

Il secondo episodio del progetto “Campari Red Diaries” è “The legend of red hand”, diretto da Stefano Sollima. Il cortometraggio è un thriller alla ricerca appunto della figura di Red Hand: un bartender misterioso che prepara cocktail eccezionali. Quasi nessuno sa chi sia, perché di sé fa vedere solo le sue mani, vestite di guanti rossi in lattice. 

La protagonista Mia (Zoe Saldana) è una fotografa di successo che vuole scoprire l’identità dell’uomo misterioso. Viene accettata nell’esclusivo locale milanese dove Red Hand lavora, ad una sola condizione: non può fare fotografie. La donna non manterrà la regola impostale, e grazie ad una serie di foto scoprirà inaspettatamente chi si cela dietro quei cocktail leggendari. 

Sollima ha diretto un cortometraggio estremamente sensuale, che tiene lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Il senso del progetto è estremamente coerente con il progetto di cui fa parte, teso a celebrare i cocktail preparati con il Campari, raccontati dai migliori bartender. Ecco, Red Hand rappresenta quasi quel “testimone” che viene lasciato da un bartender all’altro; perché il segreto per la creazione di cocktail perfetti è sia nella materia prima, sia nell’elemento unico delle mani di Red Hand: l’arte della miscelazione. 

Matteo Garrone per la pubblicità Campari – Entering Red (2019)

Matteo Garrone si è spostato dalla solare atmosfera siciliana di D&G, ad una più cupa e misteriosa che ha per sfondo Milano. “Entering Red” è il cortometraggio più recente del progetto “Campari Red Diaries”, che ha il volto di Ana de Armas. Si pone il duplice obiettivo non solo di coerenza con il progetto di cui fa parte, ma anche di celebrazione del Negroni, drink che ha compiuto quest’anno 100 anni. In questo caso, quindi, il filo rosso “every cocktail has a story” si concentra sul “Negroni has a story”. 

“Entering Red” è la narrazione di un percorso che ogni persona deve fare per lasciarsi completamente avvolgere dal “Rosso”, dalla passione, la stessa che i bartender mettono nella creazione dei loro cocktail. Ogni ingrediente inserito, ogni step di miscelazione rappresentano una parte diversa dell’anima: Anima, mente e cuore. Queste fette dell’anima devono essere seguite dalla protagonista per cercare se stessa attraverso le “red hands” più esperte di tutta Milano. 

Garrone ci sta pertanto invitando nel mondo Campari, o meglio, nel Rosso Campari. Un mondo sì esclusivo, ma al quale si piò accedere quando la propria anima curiosa si accende di rosso. La protagonista ha infatti preso in mano il suo destino, spinta dalla curiosità, ed incoraggiata dall’anima di chi vive con passione.

Ettore Mengozzi – Sirena (2018)

La collaborazione tra Campari ed il cinema non riguarda solamente i grandi registi italiani, ma permette anche la promozione di interessanti iniziative di nicchia. “Created by Passion” è un progetto realizzato in collaborazione con la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, ai cui studenti è stato chiesto di creare una serie di cortometraggi ispirati alla “Red Passion”. 

Noi vi parleremo del cortometraggio vincitore del progetto: “Sirena”, diretto da Ettore Mengozzi. L’immaginario dal quale è stata tratta l’ispirazione per la sua realizzazione è tratto dall’universo di luci ed ombre di Ugo Mochi; artista fiorentino soprannominato “il poeta delle ombre”, che ha creato alcune dei più bei manifesti Campari. 

La vicenda si svolge in un cinema, dove per definizione “nulla si crea senza la passione”. La ragazza al box office è un’artista dai capelli rossi che si dedica con amore al disegno, quasi segretamente. Ma poi, proprio in una sala cinematografica, le sue opere prendono vita, rendendo la passione realtà. Ed è proprio nel momento della sua esplosione, che un’ombra amica le fa un cenno, invitandola a bere un bicchiere di Campari. 

Ancora Sorrentino per la pubblicità Campari – Creation (2017)

Concludiamo il nostro excursus delle pubblicità Campari con un altro video diretto da Paolo Sorrentino. Lo spot in questione va a rimpiazzare il famoso precedente che terminava con la frase “In fondo, non è forse vero che l’attesa del piacere è essa stessa il piacere?”, diretto da Joel Schumacher nel 2011. Anche in questo caso, il fulcro della storia è la Red Passion, la cui, appunto, creazione viene rivisitata in maniera onirica e, a tratti, eterea. 

Come potete vedere anche dalla durata del video, in questo caso si tratta di un vero e proprio spot; a differenza dei progetti “Campari Red Diaries”, dove si trattava invece di veri e propri corti. All’inizio della pubblicità, vediamo un’interessante sovrapposizione tra il lavoro di uno scultore e quello di un bartender: la passione, la dedizione ed, infine, il risultato finale che prende vita. 

Il tema della passione viene invece traslato in quello che sembra essere una sorta di paradiso terrestre, dove tra Adamo ed Eva non si interpongono una mela ed un serpente, ma un Americano Campari portato su un vassoio d’argento raffigurante un serpente. In quale altro modo, infatti, parlare della red passion se non dagli albori della passione tra uomo e donna? 

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