In nome del cielo: recensione della serie crime di Disney Plus

Disney Plus presenta uno dei titoli più interessanti dell'anno

In nome del cielo (Under the Banner of Heaven) è la nuova miniserie di FX approdata su Disney Plus il 31 agosto. Creata da Dustin Lance Black e basata sull’omonimo romanzo di Jon Krakauer che indaga sull’origine del mormonismo nell’America rurale e su un duplice omicidio che coinvolge alcuni membri della Chiesa fondamentalista di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni. 

La serie, elogiata dalla critica e accolta positivamente dal pubblico, è valsa una candidatura agli Emmy ad Andrew Garfield come miglior attore protagonista in una miniserie o film. In nome del cielo grazie ad una recitazione di altissimo livello da parte di un nutrito cast e ad una struttura narrativa che ben si adatta ad una storia che strizza l’occhio al true crime, rimane uno dei prodotti più interessanti dell’anno.

Indice

Trama – In nome del cielo, la recensione

La comunità mormona dello Utah viene sconvolta dal ritrovamento dei corpi di Brenda Lafferty (Daisy Edgar-Jones) e di sua figlia, di appena un anno, entrambe uccise a sangue freddo in modo brutale. Il caso viene affidato a Bill Taba (un bravissimo Gil Birmingham) e a Jeb Pyre (Andrew Garfield) un giovane detective mormone. Pyre è un buon padre, un marito innamorato e un figlio premuroso che si prende cura di sua madre, è colpita dalla demenza senile, ma soprattutto è un fervente religioso. Sua moglie e sua madre sono mormone così come le sue due figlie che, grazie agli insegnamenti familiari, sono prossime al battesimo.
Il duplice omicidio colpisce profondamente Pyre, che si ritrova a dubitare della sua fede sempre più vacillante e a scoprire nuovi lati del mormonismo, quelli più oscuri che coinvolgono un’intera comunità.

L’America mormona – In nome del cielo, la recensione

L’America rurale e il fanatismo religioso fanno da sfondo ad un thriller che prende ispirazione da una storia true crime, uno stile cronistico che vuole analizzare in maniera lucida le dinamiche di una comunità religiosa le cui convinzioni e modi di vivere diventano, per alcuni membri, delle prigioni dalla quale è impossibile sfuggire. Pyre si ritrova a dover indagare su alcuni mormoni, membri della sua stessa religione alla quale crede ciecamente. Convinzioni che, man mano, vengono meno quando il quadro generale inizia a mostrare i suoi frastagliati contorni.

In nome del cielo: recensione della serie crime di Disney Plus

In nome del cielo. Hungry Jackal Productions, Aggregate Films, Imagine Television, FXP.

L’intreccio narrativo è sviluppato in modo magistrale, con un omicidio iniziale che mette a nudo la tossicità di una famiglia all’apparenza perfetta, soprattutto agli occhi degli stessi mormoni. In nome del cielo è il perfetto esempio di una storia che trova nella serialità il suo naturale veicolo a causa della complessità della storia suddivisa su due piani: l’indagine e i flashback che mostrano le origini del mormonismo fondata da Joseph Smith agli inizi del 1800.
I Lafferty sono considerati dagli altri fedeli l’esempio massimo di come i mormoni dovrebbero comportarsi, un’apparenza che viene meno quando la verità inizia ad emergere. I Lafferty rappresentano un’intera religione, una comunità unita anche nel nascondere la violenza domestica, la poligamia, l’incesto e i soprusi verso le donne mormone, largamente accettati dagli stessi patriarchi e dagli uomini di chiesa

Un protagonista sfaccettato e onesto – In nome del cielo, la recensione

La costruzione del delitto segue rigidamente il libro da cui la serie prende ispirazione, ma con un’interessante aggiunta rappresentata dalla coppia di detective. Pyre è un protagonista sfaccettato, diviso a causa della sua fede i cui fondamenti vengono svelati nel corso della serie, diventando sempre più oscura e mostrando un altro lato della religione.
Al tempo stesso, Pyre è differente rispetto agli altri mormoni ma i cui insegnamenti hanno condizionato anche i suoi comportamenti. Ama profondamente sua moglie e le sue figlie, prova un profondo rispetto e affetto per sua madre, ma, al tempo stesso, lui è il patriarca, colui che prende le decisioni per tutta la famiglia e a cui tutte devono sottostare. Una tendenza della quale diventa cosciente solamente quando si confronta con gli uomini della famiglia Lafferty e dei racconti che spalancano la verità su come Brenda era costretta a vivere. Un contrasto che viene enfatizzato ancor di più dal rapporto tra i due partner: il più giovane che riesce ad empatizzare con i mormoni mentre Bill è considerato un outsider sia per il suo laicismo, sia per la sua etnia.

In nome del cielo: recensione della serie crime di Disney Plus

In nome del cielo. Hungry Jackal Productions, Aggregate Films, Imagine Television, FXP.

Tra i due nasce una collaborazione all’inizio forzata e astiosa, che ben presto viene sostituita da un’amicizia dove il più anziano – così lontano dai dogmi della religione – ha una visione più lucida delle indagini.
La coppia trova una sua dimensione soprattutto grazie alla prova recitativa dei protagonisti. Andrew Garfield, in particolare, è perfetto per il ruolo. La sua recitazione è onesta e gioca con l’espressività per rendere ancora più profondo e sfaccettato un protagonista non facile da portare sul piccolo schermo. Pyre è umano, nato e cresciuto in una società che gli ha sempre detto di seguire dei regolamenti che gli davano tutto il potere che poteva desiderare all’interno di una religione che fa del suo credo una famiglia allargata, ma senza cedere mai alle facili lusinghe.

La condizione femminile nella comunità mormona – In nome del cielo, la recensione

Sarebbe ingiusto non citare anche la bravura del il nutrito cast che ha interpretato i credenti e la famiglia Lafferty, ognuno perfetto per il ruolo. In particolare Daisy Edgar-Jones (che si sta facendo strada nel mondo del cinema grazie a Fresh e Persone normali) riesce a ricreare distintamente le diverse fasi della vita coniugale di Brenda: dalla conoscenza con Allen ai momenti più oscuri del matrimonio. È un peccato che a lei non sia dato molto spazio.
L’intera vicenda è vista attraverso il punto di vista di Pyre e dei differenti membri della famiglia e della comunità religiosa. L’omicidio di Brenda e sua figlia viene risolto tramite le più classiche indagini che portano alla luce, tassello per tassello, la dinamica tossica in cui era rinchiusa. Ma Brenda non è l’unica a dover subire le angherie di una religione che vede le donne unicamente come madri e casalinghe da manovrare e da punire se disobbediscono. Una situazione familiare che a Brenda e alle altre mogli Lafferty andava stretta.

In nome del cielo: recensione della serie crime di Disney Plus

In nome del cielo. Hungry Jackal Productions, Aggregate Films, Imagine Television, FXP.

Tutto questo viene analizzato da un filtro maschile che è l’unica pecca di In nome del cielo. Solamente nella parte finale la visione di Brenda viene descritta da lei stessa, la sua voce trova il modo di essere ascoltata tramite delle lettere che aveva scritto alla sorella subito dopo essere diventata moglie. Lettere che vengono lette da Pyre, unendo così due visioni così differenti dal mondo a cui entrambi appartengono. Come spesso accade in serie tv similari in cui la vittima è una donna brutalmente uccisa, la voce della vittima viene nascosta a favore della svolta psicologica del detective.
È un escamotage comune, ma che, nel caso di In nome del cielo, impedisce allo spettatore di empatizzare realmente con le donne della comunità. In alcuni momenti, le violenze raccontate dagli uomini di chiesa assumono un valore ancora più terrificante quando si alleano apertamente con il carnefice; in altre occasioni la mancanza di Brenda – che compare solamente in fugaci flashback – si fa sentire, soprattutto in vista di un finale dove, finalmente, diventa lei la protagonista.

 

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In nome del cielo

Voto - 8.5

8.5

Lati positivi

  • La struttura seriale si incontra con una storia che ha bisogno del suo tempo per essere esplorata
  • L'interpretazione di tutto il cast è di altissimo livello, ma tra tutti spicca Andrew Garfield
  • Un'interessante indagine sulla comunità mormona e sui alcuni aspetti dei loro valori e regole

Lati negativi

  • Viene sottovalutato il punto di vista della vittima, predilige invece la visione del detective

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