L’ultima lettera d’amore: recensione del film con Felicity Jones e Shailene Woodley

Una storia d’amore che attraverso il tempo grazie al romantico potere delle lettere

Negli ultimi anni le storie d’amore dei romanzi di Jojo Moyes hanno conquistato i lettori di tutto il mondo. Dopo il grande successo riscosso da Io prima di te, Netflix ha rilasciato L’ultima lettera d’amore, tratto anch’esso dall’omonimo romanzo e di cui vi proponiamo la recensione. Una profonda e travolgente storia d’amore che attraversa il tempo e le vite dei due protagonisti non senza ostacoli. Nella sua natura la storia d’amore però non è nulla di straordinario. Risulta infatti abbastanza canonica arricchita solo dal fascino del tempo, complice forse la poca chimica che percepiamo tra gli attori scelti. Ma se il film non spicca per l’originalità della tematica che si propone di affrontare, ciò che risulta più apprezzabile è la struttura narrativa con cui ci viene presentata. Alterna presente e passato legando indissolubilmente le vite di più persone che si ritroveranno a vivere questa avventura. 

Protagoniste indiscusse del film sono Shailene Woodley e Felicity Jones, rispettivamente nei panni di Jennifer Stirling e Ellie Haworth. Ad affiancarle gli attori Joe Alwyn, Callum Turner e Nabhaan Rizwan. Dietro la macchina da presa, Augustine Frizzell che ha diretto anche il pilot della serie tv Euphoria; mentre la storia è stata riadattata da Nick Payne e Esta Spalding. Una pellicola che aveva tutte le carte in tavola per essere un buon film, ma che purtroppo non ci ha convinto completamente. Ma analizziamola meglio nella nostra recensione. 

Indice: 

 

Trama – L’ultima lettera d’amore, recensione

Jennifer Stirling torna a casa con il marito dopo un grave incidente in cui ha perso parzialmente la memoria e non ricorda cosa sia successo o come fosse la sua vita prima. Mentre tutti le dicono che la sua era una vita perfetta con un marito meraviglioso, Jennifer non si sente in realtà a suo agio. Un giorno per caso trova una lettera scrittale da un uomo, Boot. Il nome le dice qualcosa e scopre di avere altre lettere simili in cui l’uomo le dichiara il suo amore. Armata di queste informazioni Jennifer cerca di fare ordine e comincia a ricordare. Qualche anno prima durante una vacanza sulla Costa Azzurra conosce il giornalista Anthony O’Hare venuto per intervistare il marito. Nel corso dei giorni i due trascorrono sempre più tempo da soli cominciando a provare qualcosa di più profondo, ma solo dopo un’iniziale resistenza cederanno ai sentimenti. 

La loro storia continuerà scambiandosi lettere d’amore in gran segreto e sarà proprio una di queste a collegare le due storie nel film. Nel presente Ellie Haworth è una giornalista determinata e appassionata del suo lavoro, ma dalla vita sentimentale complicata. Nel corso di una ricerca per un articolo si imbatte in una lettera scritta da Boot a Jennifer. Curiosa e intrigata dalla sua scoperta Ellie si mette alla ricerca di altre lettere per scoprire come si è conclusa la storia tra i due. Nella sua ricerca la aiuterà Rory l’archivista del giornale con cui nascerà un’intesa. I due cercheranno di fare luce sulla storia di Jennifer e Anthony, tentando di ricostruire quella parte delle loro vite che sebbene appartenga al passato è ora invece più viva che mai. 

l'ultima lettera d'amore recensione 1
Blueprint Pictures, The Film Farm

Parallelismi narrativi 

Come abbiamo detto al centro de L’ultima lettera d’amore, di cui vi proponiamo la recensione, c’è una storia d’amore. Da come ci viene presentata possiamo immediatamente riconoscere elementi standard che la caratterizzano. La storia vede la sua protagonista intrappolata in un matrimonio infelice con un marito apparentemente perfetto. La sua infatti è una vita controllata dai genitori e dalle aspettative della società degli anni ’60. E sarà proprio in questo contesto che si inseriscono i sentimenti per Anthony, un uomo lontano dal suo mondo ma con cui Jennifer scoprirà il significato del vero amore. L’elemento che invece rende interessante la dinamica fra i due è l’utilizzo delle lettere per comunicare. Queste sono il mezzo di comunicazione che ci riporta al passato. Veicolano sentimenti come l’attesa, la gioia e l’angoscia di non riceverne; vedere le parole scritte dalla persona amata sulla carta le rende vive e testimoni dei suoi sentimenti. 

Sarà proprio così infatti che questa storia arriverà ad Ellie. Le lettere testimoniano il passato che ha legato Jennifer e Boot e caricano la loro storia di maggiore intensità, rendendola tangibile anche a distanza di anni. È interessante vedere il parallelismo suggerito nel film tra le storie d’amore. Quelle del passato, di cui appunto le lettere si facevano veicolo e quelle moderne coltivate con i messaggi istantanei, che rappresentano, a volte, uno tipo di relazione più superficiale. Risulta poi naturale il parallelismo tra Ellie donna determinata e libera nelle sue scelte di vita, e Jennifer che invece ha visto la sua dominata dalle aspettative della società. Il film veicola poi un messaggio bellissimo sul ruolo del passato, dal quale si può sempre imparare e che anche se sembra distante o che ci non appartenga più, può essere invece proprio la chiave per il presente o il futuro.

Considerazioni tecniche  – L’ultima lettera d’amore, recensione

Analizzando L’ultima lettera d’amore, di cui state leggendo la recensione, dal punto di vista strutturale risalta immediatamente la sceneggiatura. Questa ci propone la narrazione alternando non solo storie e personaggi, ma linee temporali. Queste potevano perdersi o viaggiare parallele mentre invece il film riesce a legarle indissolubilmente in maniera intelligente. Riesce così a costruire in maniera lineare le storie e a ricostruire il puzzle degli eventi. Sebbene la struttura narrativa funzioni, il suo dipanarsi però ci è risultato alquanto lento e la durata di quasi due ore purtroppo non aiuta. Tuttavia se dal punto di vista strutturale la sceneggiatura funziona, cade un po’ nel proporci una storia d’amore che risulta fondamentalmente canonica senza nessun particolare elemento innovativo. Purtroppo anche gli attori non risultano particolarmente convincenti, ci sembra infatti di percepire poca chimica tra Shailene Woodley e Cullum Turner, che invece singolarmente convincono, soprattuto la prima. 

Altrettanto convincente Felicity Jones nel vestire i panni di Ellie. Costruisce un buon personaggio determinato nella vita e nel lavoro, ma insicuro sul piano sentimentale. Da un punto di vista strettamente tecnico invece il film pone molta cura nelle ambientazioni del passato con un reparto dei costumi davvero eccellente ed elegante. La regia regala diversi primi piani sugli attori enfatizzando il gioco di sguardi tra i due protagonisti, ma anche diverse panoramiche, soprattutto nell’ambientazione della Costa Azzurra. Buone anche la fotografia e la colonna sonora. Tutto il film è pervaso da colori che sono tendenzialmente scuri, dal nero al grigio, e da un filtro che ne offusca leggermente l’immagine. Un espediente che ha una doppia interpretazione. Da una parte enfatizza e distingue l’ambientazione del passato da quella del presente; dall’altra è come se desse agli spettatori la possibilità di sperimentare ciò che prova Jennifer, ovvero la difficoltà nel ricordare. 

l'ultima lettera d'amore recensione 1.
Blueprint Pictures, The Film Farm

Conclusione

Avviandoci alla conclusione della nostra recensione de L’ultima lettera d’amore, purtroppo dobbiamo ammettere che il film non raggiunge la sufficienza. Il potenziale c’era ma la gestione di alcuni aspetti della pellicola non hanno contribuito a renderlo un film perfettamente godibile. In primis la narrazione, sebbene abbia una struttura che alternando passato e presente è ben costruita, risulta purtroppo lenta nello sviluppo degli eventi. Anche la chimica tra gli attori è poca e questo indubbiamente comporta un minore coinvolgimento da parte dello spettatore nelle vicende narrate. Interessante la riflessione che il film veicola in relazione al passato che può diventare una lezione per il presente, così come il parallelismo tra le storie d’amore. 

La specularità delle coppie e delle storie che si raccontano è indice di un’attenzione nella struttura narrativa, che è infatti un elemento che risalta. Buono anche il lato tecnico che riesce a veicolare emozioni e sentimenti. Questo non avviene infatti solo attraverso le performance degli attori, ma anche con l’impiego della regia e della fotografia che li supportano e veicolano il tutto anche ad un livello strettamente visivo. L’ultima lettera d’amore è quindi indubbiamente un film estivo da poter guardare, ma senza troppe aspettative sulla grande e sconvolgente storia d’amore che può far sognare gli amanti del genere. 

 

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Voto

Voto - 5

5

L'ultima lettera d'amore

Lati positivi

  • Interessante la riflessione sul passato e il ruolo delle lettere che aggiunge fascino alla narrazione
  • Buona la struttura narrativa e come si ricostruisce incastrando le linee narrative
  • Buone le performance di Shailene Woodley e Felicity Jones

Lati negativi

  • La storia d’amore presentata cade nei cliché del già visto senza elementi innovativi
  • Poca chimica tra gli attori protagonisti,cosa che non coinvolge particolarmente lo spettatore
  • Ritmo narrativo alquanto lento

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