Malcolm & Marie: recensione del film con Zendaya e John David Washington

Il "mistero" del cinema e dei rapporti sociali

Con il Covid-19 che imperversa non è stato certamente facile cercare di girare un film nel 2020, ma alcuni hanno tentato. Tra questi figura sicuramente Sam Levinson, giovane regista conosciuto per la serie tv Euphoria, che ha voluto a tutti i costi scrivere e dirigere Malcolm & Marie. Ha infatti deciso di utilizzare una piccola troupe, rispettando tutti i protocolli del caso, e portare su Netflix un nuovo dramma sentimentale. La piattaforma statunitense ha deciso di investire in questo progetto originale e lo ha reso disponibile in streaming a partire dal 5 febbraio 2020. Approfondiamo le tematiche di Malcolm & Marie in questa nostra recensione.

Sfruttando una dimensione molto intimista del suo cinema, Levinson decide di trasportarci nel microcosmo della casa di Malcolm e Marie, focalizzandosi su temi cruciali quali il dramma interiore, il sostegno di coppia, il mondo cinematografico e la necessità delle etichette. E non lo fa con un cast improvvisato, bensì con due delle più fulgide star emergenti di Hollywood: John David Washington e Zendaya. Il risultato sembra un film interessante, ma bipolare. Un film intrigante, nella forma come nel contenuto, per quanto non esente da imprecisioni.

Indice

Trama – Malcolm & Marie, la recensione

Malcolm (John David Washington), un regista emergente al primo grande successo, torna a casa dopo l’anteprima del suo esordio insieme alla sua compagna Marie (Zendaya). Il clima sembra festoso, tanto da mettere su “Down And Out In New York City” di James Brown e preparare dei maccheroni al formaggio. Se però Malcolm è al settimo cielo e abbastanza eccitato, lo stesso certo non può dirsi per Marie: inaspettatamente silenziosa e insofferente, molto concentrata nel fumare. Dopo aver preparato il pasto incomincia a esternare la sua tristezza, immediatamente captata dal fidanzato. Malcolm decide quindi di andare in fondo alla faccenda e porre la fatidica domanda: “Che hai?”.

Sulle prime Marie cerca di negare la sua rabbia, ma ad un certo punto decide di dichiararsi: è arrabbiata perché nel suo discorso di ringraziamento Malcolm non l’ha ringraziata. Si sente svalutata e fuori posto, quasi fosse un elemento di contorno nel loro rapporto. Ma via via che la discussione prende piede ecco che i toni si alzano e parole pesanti iniziano a volare. Si rimproverano fatti passati e scelte sbagliate, tradimenti e infedeltà. Ma dopo la tempesta giunge la calma, per quanto temporanea; Infatti subito Malcolm decide di scagliarsi contro il suo mondo: il cinema. Si giungerà così a differenti riflessioni e questioni sulla natura del loro rapporto. La vera domanda è: che ne sarà di Malcolm e Marie?

Malcolm & Marie recensione del film con Zendaya

Malcolm & Marie. Little Lamb, Netflix

Il mistero – Malcolm & Marie, la recensione

Alla visione di Malcolm & Marie si rimane visibilmente colpiti da alcuni temi fondamentali, in primis la contestazione alla critica cinematografica e l’importanza del “mistero” dei film. Durante la narrazione Levinson decide di dare la sua personale visione dell’industria filmica e in particolare di Hollywood, facendolo con toni molto aspri. Così quando Malcolm si scaglia contro il Los Angeles Times e la sua recensione, rea di aver politicizzato e distorto il suo film, altri non è che Levinson con i suoi detrattori. Non c’è bisogno di andare a cercare sempre il riferimento alla realtà, ciò che conta è il mistero, la prospettiva, il motivo delle scelte. Non contano il messaggio, il destinatario e le scelte. Il cinema è fatto solo di cuore, non di verità. Conta la personalità di un film, non solo il suo contenuto.

Dall’altro lato Marie fa da contraltare, ricordandoci che una pellicola non è un lavoro solitario: un film è una fatica collettiva. Anche per questo la protagonista di Malcolm non è ispirata solo a Marie, ma alle molte donne della sua vita. Per Levinson non c’è pura originalità, ma elaborazione del proprio vissuto. Tuttavia la maschera dell’autore cede ad un’analisi più attenta. Parla di personalità, ma esige una cultura cinematografica elevata come conditio sine qua non per fare cinema. Il responso è chiaro: un neofita non può produrre qualcosa di veramente lodevole. Ne emerge uno snobismo di maniera tipicamente americano e ridondante. Quindi la critica sbaglia, ma sbaglia anche Levinson parlando dal suo pulpito personale.

Ti amo – Malcolm & Marie, la recensione

Queste due parole sono – stranamente – pronunciate molto spesso dai due protagonisti. L’affermazione del proprio amore l’uno per l’altra avviene frequentemente. Tuttavia è interessante denotare il contesto in cui ciò viene fatto: in mezzo al litigio. Malcolm e Marie utilizzano il “ti amo” come una sorta di palliativo al diverbio, come a voler lenire gli improperi che si lanciano. Il “ti amo” non vuol dire “sei la persona a cui tengo maggiormente”, ma “sei la persona a cui tengo maggiormente, ma…”. Non si deve però cadere nell’errore di credere che Levinson svaluti il valore delle parole, tanto che impernierà tutto il finale su una sola di queste. Piuttosto il discorso si basa sull’aspetto assolutorio di alcune frasi importanti della nostra vita. Non si dice a cuor leggero ti amo e di solito lo si fa senza secondi fini. Invece no, per Levinson questo accade spesso e soprattutto nelle coppie consolidate.

Ciononostante, sebbene alcune frasi e rivelazioni dei due possano lasciar intendere il contrario, Malcolm e Marie sono profondamente legati. Il loro amore esiste ed è particolarmente profondo, per quanto non se ne capisca la natura. Anche qui il “ti amo” assume molteplici sfaccettature: si tratta di avere notevole passione per l’altro o di esserne l’unico sostegno? Riguarda la gratitudine per i drammi del passato o una fiamma ancora accesa? La bellezza del film risiede soprattutto qui, nel suo dipanarsi nelle emozioni dei due amanti all’interno di un vissuto tormentato. L’autore è molto bravo a creare una distanza invisibile tra i due, la cui sostanza è difficilmente identificabile. Malcolm & Marie lascia per questo molti interrogativi, che sicuramente rappresentano il tanto millantato “mistero”. E qui il regista riesce a centrare il punto: se non si possono etichettare due parole, lo stesso può dirsi per un film.

Malcolm & Marie recensione del film con John David Washington

Malcolm & Marie. Little Lamb, Netflix

Il lato tecnico

Procediamo nella recensione di Malcolm & Marie approfondendo il lato tecnico dell’opera. Tecnicamente la pellicola è di assoluto livello, a partire da due grandi interpretazioni di Zendaya e John David Washington. Entrambi dimostrano grande maestria nel rivelare i drammi dei loro personaggi e nel sottolinearne i paradossi. La mano registica è sapiente, capace di giocare molto bene sui primi piani ed i campi lunghi. La distanza tra i personaggi non sta solo nel non detto o negli atteggiamenti, ma anche nella grammatica cinematografica. I primi piani sono prevalentemente giocati sul punto di vista del singolo e la distanza della macchina da presa è una distanza di coppia. La camera a mano e il dinamismo che ne deriva riflettono molto bene il caos interiore dei soggetti, individui “instabili” come la macchina nelle nostre mani.

La fotografia si gioca su un elitario bianco e nero, per quanto nulla si possa dire sulla sua perizia. Malgrado alcune piccole défaillance -un paio di scene con Zendaya- la gestione delle luci è eccellente. Il montaggio è intrigante e la scenografia eleva sicuramente la qualità del film, laddove la sua unica nota di demerito sta nel continuo riferimento alla tecnologia odierna (product placement?). La scrittura vive delle due anime tematiche del film, il cinema e i rapporti umani, riuscendo meglio nella seconda. Interessante invece l’ispirazione a “La sera di prima” e “Una Moglie” di Cassavetes. Menzione d’onore per il sonoro: semplice, ma efficace.

Malcolm & Marie recensione del film di Sam Levinson

Malcolm & Marie. Little Lamb, Netflix

Considerazioni finali – Malcolm & Marie, la recensione

Nella conclusione della nostra recensione di Malcolm & Marie vogliamo sottolineare come il film sia prodotto egregiamente. Esso è capace di far riflettere lo spettatore e descrive delle stimolati dinamiche sociali utilizzando una formula appassionante. Tuttavia vi sono alcuni difetti nella pellicola, come l’eccessiva verbosità o l’eccessiva ricerca del pianto, che ne inficiano una valutazione molto più alta. Tali criticità però non intaccano l’assoluto livello della pellicola, che risulta meritevole di essere visionata e elogiata nel suo più grande punto di forza: non passare inosservata. Sarà sicuramente un film di cui si parlerà e ciò non può che essere sintomo di indubbio valore. Qui risiede l’essenza del cinema: far discutere e pensare.

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Malcolm & Marie

Voto - 8

8

Lati positivi

  • Ottime interpretazioni
  • Buona regia e fotografia
  • Tematiche interessanti
  • Colonna sonora efficace

Lati negativi

  • Eccessiva verbosità della sceneggiatura
  • Eccessivi product placements

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