Morbius: recensione del nuovo film legato all’universo di Spider-Man

Il nuovo film dello Spider-Universe è arrivato eppure sembra non avere nulla a che fare con Spider-Man

Sull’onda del successo di Spider-Man: No Way Home, la Sony continua ad espandere il proprio universo con Morbius, di cui vi proponiamo la recensione. C’è bisogno però di fare chiarezza su questo fantomatico SSU (Sony Spider-Man Universe), perché seppur indicati tutti come film Marvel c’è una netta differenza tra pellicole come Morbius e Eternals, per dirne una. La Sony infatti possiede i diritti di tutti i personaggi legati a Spider-Man, Spidey compreso, e da qualche anno a questa parte sta tentando di avviare un proprio universo sfruttando il roster di villain dell’arrampicamuri. La trilogia di Homecoming è infatti un’eccezione data dagli accordi tra Sony e Marvel Studios per introdurre Peter Parker nel MCU. Mentre Venom, Morbius o il futuro film su Kraven sono prodotti ambientati in un altro universo, diverso da quello degli Avengers.

Il regista Daniel Espinosa ha recentemente dichiarato che in ogni universo esiste uno Spider-Man e che presto scopriremo anche quello di Morbius; nel frattempo dovremo farci bastare le scene post-credit, che però causano ancora più confusione. L’universo di Sony, infatti, non è partito con il piede giusto e seppure Venom e La furia di Carnage siano stati dei successi al botteghino, non li si può certo considerare dei film riusciti. Fin quando il pubblico apprezzerà, in casa Sony non hanno motivo di cambiare la propria strategia ed infatti anche Morbius si dimostra un film pessimo, la cui uscita è motivata soltanto della necessità di speculare sul fenomeno Spider-Man e tutto ciò che riguarda quel personaggio.

Indice

Trama: il vampiro vivente – Morbius recensione

Michael Morbius è un bambino affetto da una malattia incurabile, ma sin da piccolo dimostra un intelletto fuori scala. Le sue doti ed il suo talento lo portano a diventare uno scienziato di fama mondiale e nel mentre il mondo acclama i suoi successi, Michael vede se stesso come un fallimento. Morbius ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca di una cura per la sua malattia nel tentativo di salvare se stesso ed il suo migliore amico Milo, ma senza risultati. Il passare del tempo scandisce l’incessante avanzare della morte e ormai prossimo alla fine lo scienziato decide di tentare il tutto per tutto. Iniziano così degli esperimenti sui pipistrelli vampiro, capaci di succhiare sangue per trarne nutrimento. Morbius vuole innestare questa caratteristica nel genoma umano così da curare la sua malattia, ma qualcosa va storto. 

Dopo essersi iniettato il siero, il dottore sviluppa capacità sovrumane ed un’irrefrenabile sete di sangue. L’esperimento non ha soltanto curato la sua malattia, lo ha cambiato trasformandolo in una sorta di vampiro. Forza e velocità sono portate oltre i limiti dell’umano e l’udito si sviluppa a tal punto da replicare l’ecolocalizzazione dei pipistrelli. Nel tentativo di trovare una cura, Morbius ha trasformato se stesso in un mostro che ha il costante bisogno di nutrirsi di sangue. La situazione precipita ulteriormente quando Milo ruba il siero ed in preda ad un delirio di onnipotenza perde totalmente il controllo, iniziando ad uccidere persone innocenti.

morbius recensione

Morbius, Columbia Pictures, Marvel Entertainment, Arad Productions, Matt Tolmach Productions

I peccati del padre – Morbius recensione

Come detto nell’introduzione di questa recensione, Morbius è un film pessimo costellato da molti dei problemi ravvisabili anche in Venom. La storia ha una struttura vetusta e procede con incredibile fretta tralasciando bellamente tanti passaggi fondamentali. La trasformazione del personaggio si basa sulla logica che se vieni morso da un animale allora ottieni le sue capacità e la tanto decantata intelligenza del protagonista è non pervenuta. Morbius non ha caratterizzazione, è un personaggio passivo e privo di carisma. Non importa quanto Jared Leto possa essersi impegnato per il ruolo perché il personaggio non offre alcuno sbocco. Non siamo dinanzi all’antieroe tormentato da un conflitto interiore, indeciso se togliersi la vita o uccidere per vivere; tutto ciò è assente o quantomeno non ha sviluppi all’interno del film. I risvolti narrativi sono prevedibili e la trama va avanti per cliché già presenti nei cinecomic dei primi anni 2000.

Come in Venom, non c’è la volontà di supportare la storia con la logica. Tutto accade perché deve accadere e nulla ha senso. I personaggi secondari sono letteralmente inutili e presenti solo perché previsti dal modello che il film cerca di replicare. La love story, il mentore del protagonista ed il villain che ha gli stessi poteri ma li usa per fare del male, pattern ripetuti a memoria senza però un vero scopo. I personaggi secondari infatti non hanno un ruolo all’interno della storia, non compiono nessuna azione significativa e non hanno sviluppo. Fantocci ambulanti necessari affinché il film possa adeguarsi al modello prestabilito. Stesso discorso vale per il villain che agisce sulla base di una motivazione debole e mai evidenziata nel corso del film. Fortunatamente Matt Smith è un ottimo attore ed il suo Milo riesce a trasmettere qualcosa dimostrandosi come l’unico punto di forza del film.

L’asino e la carota – Morbius recensione

Anche tecnicamente Morbius risente di molti dei problemi di Venom. In primis gli effetti visivi, costantemente mascherati dal buio e da scene ambientate di notte, che però non riescono a nascondere i limiti della CGI. Non è chiaro perché si sia scelto di usare questo effetto “vaporoso” per evidenziare i poteri di Morbius, né cosa debba rappresentare, il che genera ancora più confusione. Il montaggio è poi frenetico, schizofrenico quasi, vista la necessità di raccontare la storia in fretta e furia. È evidente infatti che tanto è stato tagliato da questo film e il risultato è una storia monca. La regia poi non aiuta e le scene d’azione sono un’accozzaglia di CGI poco curata, colore nero e ralenti a random. La scena finale, ancora una volta, ricorda incredibilmente il finale di Venom: La Furia di Carnage e dà lo stesso effetto di nausea. 

È inutile poi parlare dei riferimenti all’universo di Spider-Man che se sono stati il traino maggiore durante la campagna marketing, in sala erano quasi del tutto assenti. Molte delle scene viste nei trailer e nelle clip promozionali che riguardavano l’Avvoltoio di Michael Keaton o riferimenti vari, non sono presenti nel film. L’unico allaccio sono due scene post-credit anch’esse totalmente prive di logica e che fanno preoccupare per le sorti di questo universo. Morbius è il segnale che qualcosa sta andando storto, che forse i registi che si scagliano contro i cinecomic non hanno tutti i torti. La Sony ha rilasciato un film incompleto, pigro e accompagnato da una pubblicità che chiamare ingannevole è un eufemismo. Morbius è uno schiaffo in faccia al pubblico, considerato alla stregua di un asino che insegue la carota ed il problema è che finché questa formula continuerà a generare incassi, non c’è motivo di fermarsi.

morbius recensione

Morbius, Columbia Pictures, Marvel Entertainment, Arad Productions, Matt Tolmach Productions

Morbius

Voto - 4

4

Lati positivi

  • L'interpretazione di Matt Smith dà spessore ad un personaggio che non ne ha

Lati negativi

  • I personaggi sono incredibilmente piatti e nessuno è supportato da una caratterizzazione adeguata
  • La CGI del film è estremamente carente e la regia contribuisce a rendere il tutto ancora più confusionario

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