Relazione pericolosa: recensione del nuovo thriller Netflix

Un thriller psicologico che affronta il delicato tema dello stalking

Sulla piattaforma di streaming Netflix è da poco approdato un nuovo film diretto da Peter Sullivan, regista che con Secret Obession non aveva assolutamente soddisfatto gli amanti del thriller psicologico. Il suo nuovo lavoro, Relazione pericolosa (Fatal Affair), di cui vi presentiamo la nostra recensione, non si allontana dai territori della mediocrità. Questa volta al centro della storia troviamo Ellie, una donna insoddisfatta dal suo monotono matrimonio. L’incontro con una sua vecchia conoscenza, David, riaccenderà in lei una passione sopita. La donna è però ignara dell’instabilità mentale di David, il quale inizierà a perseguitarla.

Relazione pericolosa è tutt’altro che un film soddisfacente, non essendo in grado di intrattenere anche il più grande appassionato di pellicole sul tema dello stalking. Siamo infatti di fronte a un’opera totalmente prevedibile, che non aggiunge nulla di nuovo a questo filone del genere thriller. Questo film è l’ennesima dimostrazione che Netflix sembra badare poco alla qualità dei lungometraggi distribuiti, preferendo aumentare a dismisura la sua etichetta di “Originali Netflix“. Un’operazione che continua però a rifilare allo spettatore una serie di opere veramente deludenti. Di seguito la recensione di Relazione Pericolosa.

Indice

Uno stalker già visto – Relazione pericolosa, la recensione

Come già anticipato, la trama di Relazione pericolosa ricalca molti altri film, senza tuttavia aggiungere una componente innovativa. La protagonista della vicenda è Ellie (Nia Long), donna in carriera che tuttavia percepisce che qualcosa non funziona più nel suo matrimonio. Dopo vent’anni le sembra di avere uno sconosciuto nel suo letto, con il quale fatica a relazionarsi. Il trasferimento in una nuova casa e il fatto che ora vivono senza la loro figlia, partita per il college, non hanno migliorato minimamente la situazione. Tutto si complica ulteriormente quando la donna incontra di nuovo, dopo tanti anni, David (Omar Epps), un vecchio compagno di college.

Ellie e David entrano subito in sintonia, facendo rinascere nella donna il desiderio di provare di nuovo qualcosa di passionale. Una sera, dopo aver bevuto e ballato, i due si baciano e si ritrovano quasi ad avere un rapporto sessuale. Ellie però riesce a frenarsi e spiega a David di non poter rovinare così il suo matrimonio. David, tuttavia, non accetta questo rifiuto e inizia a perseguitarla, utilizzando anche le sua abilità di hacker.

relazione pericolosa recensione

Fatal Affair. Hybrid Films

Quando la prevedibilità fa da padrona – Relazione pericolosa, la recensione

Di fronte ad una trama simile vengono subito in mente dei paragoni ad altre pellicole: quelli immediati sono Attrazione fatale di Adrian Lyne e Obsessed con Idris Elba e Beyoncé. Questi due prodotti presentano tutte le caratteristiche del thriller che include la figura di uno stalker ma hanno un qualcosa in più che li distingue dalla massa e li caratterizza. Nel primo caso basta nominare la straordinaria performance di Glenn Close nel ruolo dell’instabile Alex Forrest, considerata uno dei personaggi più cattivi della storia del cinema. Con Obsessed invece, pur essendo un film senza grandi pretese, si scommette tutto sulla presenza scenica di Beyoncé e su un catfight finale, dalle tinte leggermente trash ma in grado di intrattenere e divertire.

Nel caso di Relazione pericolosa siamo di fronte ad un thriller banale, dozzinale, privo di inventiva, di suspense e di capacità di intrattenimento. Durante il suo svolgimento tutto è incredibilmente prevedibile e non vi è nessun effetto sorpresa o plot twist che possa in qualche modo variare un canovaccio di base ormai usurato. Il film non è neanche in grado di stuzzicare lo spettatore con una minima componente erotica. A prevalere è una totale sensazione di “già visto” e una notevole noia. Ma in questo insieme è possibile rintracciare qualcosa di valido?

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Fatal Affair. Hybrid Films

Forse qualcosa si salva

Nel tentativo di individuare dei lati positivi in questa recensione di Relazione pericolosa, ci si ritrova di fronte a un’operazione per lo più difficile. In generale si può affermare che le interpretazioni di Nia Long (The Best Man, The Banker) e Omar Epps (Dr. House) non sono totalmente da bocciare, non essendo però neanche del tutto sufficienti. Inoltre, per gli amanti irriducibili di questo filone del genere thriller, probabilmente Relazione pericolosa sarà un film guardabile e godibile, essendo presenti tutti i vari clichè e le caratteristiche del genere. È difficile però riuscire a passare oltre la tanta prevedibilità e l’evidente mancanza di originalità.

Assolutamente impossibile risulta invece salvare regia e comparto tecnico. Il lavoro di Peter Sullivan e dell’intero cast tecnico è assolutamente debole, degno degli scadenti prodotti televisivi targati Lifetime. Anche la sceneggiatura, opera di Sullivan e Rasheeda Garner, è a questo stesso livello. Arrivati al momento di quello che dovrebbe essere il confronto finale, la sospensione d’incredulità dello spettatore è messa veramente a dura prova. Gli atti e le decisioni dei personaggi in questa parte di film appaiono totalmente prive di senso, al limite del ridicolo e prive di fondamento.

Giudizio finale – Relazione pericolosa, la recensione

Fatal Affair. Hybrid Films

Nonostante abbia tutte le caratteristiche di genere, Relazione pericolosa è un prodotto eccessivamente prevedibile in tutto il suo svolgimento. I più appassionati a questo tipo di storie probabilmente riusciranno ad apprezzeranno ma non senza riserve. Risulta infatti molto difficile promuovere la mancanza di inventiva, di suspense e di intrattenimento – quest’ultimo spesso presente anche in prodotti che non spiccano per originalità. Impossibile perdonare la regia di Peter Sullivan che, insieme al lavoro di sceneggiatura e del comparto tecnico, contribuisce alla generale piattezza del film.

Relazione pericolosa rientra quindi fra quei thriller mediocri e banali, che abbondano fin troppo su Netflix. Un’aggiunta ad una catena di errori che continua a macchiare l’etichetta di “Originali Netflix” (anche se molte di queste opere sono solo distribuite, e non prodotte, dal colosso dello streaming). Nel giudizio non lo si accosta del tutto a disastri come il già citato Secret Obsession o Il silenzio della città bianca, perchè il film, in fondo, svolge il suo compitino di base che potrebbe persino soddisfare. Tuttavia il risultato finale fa emergere l’enorme divario tra questo titolo e altri prodotti simili, dello stesso genere.

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Relazione pericolosa

Voto - 4.5

4.5

Lati positivi

  • Il film probabilmente potrà soddisfare gli appassionati di questo filone del genere thriller

Lati negativi

  • Tutto è estremamente prevedibile
  • Mancanza di suspense e di capacità di intrattenimento
  • Regia, sceneggiatura e comparto tecnico non sufficienti

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