Film sconosciuti da vedere: Sweet Sixteen

Per questo appuntamento della nostra rubrica vi consigliamo Sweet Sixteen, un film del 2002 diretto da Ken Loach

Eccoci qui con l’ottavo appuntamento della nostra rubrica: film sconosciuti da vedere, by Film Post. Questa rubrica, ricordiamo, si impegna a consigliare e analizzare alcuni lungometraggi, con lo scopo di promuovere il cinema di livello, ma purtroppo sconosciuto ai più. Con la speranza di farvi appassionare a queste piccole grandi perle, vi auguriamo una buona lettura (e soprattutto una buona visione!)

Film sconosciuti da vedere: Sweet Sixteen

Ken Loach nel 2002 dà vita ad un film purtroppo passato inosservato. Il regista britannico riprende un tema che lo ha caratterizzato e che gli sta molto a cuore, ossia quello degli “ultimi”. Personaggi fortemente caratterizzati, ma che offrono un (purtroppo) realistico spaccato della vita. In questo caso descrive con una durezza necessaria la situazione di un ragazzo appena quindicenne, Liam, alle prese con dei problemi troppo pesanti per un semplice adolescente.

Ma Liam non è come tutti gli altri. E Loach ce lo fa capire molto chiaramente, grazie soprattutto alla sceneggiatura di Paul Laverty. Sua madre è in prigione e lui è costretto a vivere con suo nonno e Stan, il compagno della donna. I due sono dei poco raccomandabili spacciatori di quartiere, che non aspettano altro che punire il ragazzo. Calci e pugni sono il loro parametro primario di educazione, e la violenza è per loro l’unico modo per ottenere il rispetto.

Disobbedendo ai loro ordini, Liam scappa e si rifugia da sua sorella Chantelle, giovane mamma precaria che lavora in un call center per riuscire a mantenere il suo bambino, Calum. Ad appoggiarlo, inoltre, ci sono i suoi amici, in particolare Flipper, suo socio in affari. Liam infatti vuole unire l’utile al dilettevole: rubare la merce di Stan e venderla per conto suo, per poter comprare un appartamento a sua mamma, la quale sta per uscire di prigione. Ma il ragazzo non ha fatto i conti con la faccia più buia della criminalità organizzata del quartiere.

Film sconosciuti da vedere: Sweet sixteen

Sweet sixteen vanta un cast di grande talento

Loach descrive in modo quasi perfetto una situazione drammatica, facendo sentire sulla pelle dello spettatore tutto il pathos e l’angoscia propri del protagonista. E lo fa con delle soggettive mirate, un montaggio descrittivo, pochi carrelli e molta dinamica. Si appoggia ad una colonna sonora fatta di temi originali, ma anche di brani memorabili come I’ll stand by you dei Pretenders o Let me entertain you di Robbie Williams.

Il cast quasi del tutto sconosciuto, ma di altissimo livello, mostra un enorme talento nel descrivere le varie situazioni, sia quelle più drammatiche che quelle più leggere. Liam è interpretato da un giovane Martin Compston, prima calciatore e alla sua prima esperienza sul set, che grazie a questa performance viene premiato dalla critica, riuscendo addirittura ad aggiudicarsi un BAFTA. Stan è invece interpretato da Gary McCormack, bassista del gruppo punk The Exploited.

In conclusione, Sweet Sixteen rientra di diritto tra i Film sconosciuti da vedere, prima di tutto perchè porta la firma di Ken Loach. Inoltre si tratta di una storia cruda, liberamente ispirata dalla realtà di strada di tanti ragazzi dimenticati e invisibili alla società. Ma il racconto non è incentrato sul patetismo o sulla commiserazione, bensì sulla reazione, sulla forza di volontà e sul coraggio di un giovane ragazzo, nel suo profondo, dal cuore d’oro. Liam non è un mostro, ma diventa un delinquente per sopravvivenza. È capace di amare in maniera intima e profonda, e lo dimostra in ogni atto che compie. Ama sua madre, e lo dimostra mettendo a repentaglio la sua vita pur di regalarle una vita migliore. Ama sua sorella e ama il suo amico Flipper, i soli raggi di sole in una vita fatta di un buio quasi infinito.

Sweet Sixteen si aggiudica diversi premi importanti, come il cità citato BAFTA a Compston. Paul Laverty invece vince il premio per la Miglior sceneggiatura a Cannes, mentre i British Independent Film Awards decretano la pellicola come Miglior film e Compston come Miglior attore.

Consigliato molto caldamente.

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