Good Time: 4 ragioni per vedere il film presentato a Cannes

Oggi vogliamo parlarvi di una piccola grande scoperta cinematografica. Good Time, regia del duo di fratelli Safdie, è un film del 2017 presentato al festival di Cannes nel 2017. Quasi passato in sordina in Italia, in un’ora e quaranta minuti vi dimostrerà come girare un ottimo film d’azione, cosa alquanto rara al giorno d’oggi.

Good Time, regia debutto dei fratelli Dafdie, è un ottimo film d’azione del 2017 che vede protagonista un  Robert Pattinson in gran forma!

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Andiamo allora alla scoperta delle 4 ragioni per cui vi consigliamo la visione di questo film.

1. La sceneggiatura

Al giorno d’oggi, conosciamo ormai tutti la trama di qualsiasi film d’azione. Esplosioni, buoni che la fanno franca dopo una serie di ostacoli, cattivi che sparano senza mai colpire i bersagli, canzoni epiche e chi ne ha più ne metta. Good Time ha il pregio di mettere in pratica tutti questi clichè cinematografici ma formando una trama assurda e pazza. Succedono tante cose, il film sembra neanche avere un punto di fuga alla fine, ma fino alla fine lo spettatore non può fare altro che rimanere incollato allo schermo. Viene mostrata una New York insolita, fatta di sobborghi bui e appartamenti poveri. I grattaceli e le belle strade newyorkesi vengono scartate, quello che si vede sono i luoghi dei protagonisti, sbandati proprio come loro.

2. Robert Pattinson

Parlavamo di protagonisti. Diciamo che tutta la vicenda ruota attorno a una coppia di fratelli, Connie e Nick Nikas. Due disgraziati, diciamolo, il primo vuole andare via da New York e ricominciare una nuova vita con il fratello, che è affetto da un qualche disturbo mentale; perciò è trattenuto in un ospedale psichiatrico. Quello che innescherà tutta la serie di eventi che avvengono nel film è proprio Connie, matto da legare, prende l’iniziativa per fare una rapina in banca, che però non finirà nel giusto modo. Da qui si inizierà la discesa in un mondo fatto di rincorse, di truffe, di bugie e inseguimenti  a non finire. Quello che tiene tutto insieme è appunto l’interpretazione di Pattinson che mantiene per tutta la durata del film la maschera da perfetto sconosciuto, una persona come un’altra, che vuole a tutti costi liberarsi da una vita troppo normale, salvando da questa anche suo fratello. Lo vedremo “barbuto”, con i capelli decolorati; insomma, non come siete abituati a vederlo se lo conoscete solo per la -fin troppo fortunata- saga di Twilight.

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