Spot d’autore: quando i registi diventano pubblicitari

Il cinema approda nel regno pubblicitario o la pubblicità approda al cinema? Scopriamolo assieme ai registi che sono diventati pubblicitari

Molto spesso il mondo del cinema e quello pubblicitario vengono separati. Invece, presentano alcune affinità da tenere in considerazione. Molti registi infatti hanno lavorato, nella loro carriera, anche per alcuni brand tra i più famosi al mondo. Essi diedero vita a dei veri short movie di natura pubblicitaria, con lo scopo di promuovere e commercializzare un prodotto o l’azienda stessa. Precedentemente abbiamo parlato del cinema d’impresa, ovvero di come le aziende promuovevano sé stesse attraverso il linguaggio del cinema. Con il tempo questa pratica si è evoluta accostandosi al mondo pubblicitario, tramutandosi appunto in spot d’autore.

Il mercato, il consumatore e le nuove tecnologie, richiedevano uno strumento comunicativo più dinamico e d’impatto; così le aziende decisero di mixare assieme il linguaggio pubblicitario con quello del cinema, producendo delle pubblicità firmate da registi cinematografici. Tra i più grandi registi cinematografici che si impegnarono anche nella produzione pubblicitaria, troviamo: Spike Jonze per Kenzo, Aleandro Gonzáles Iñarritu per P&G, Wes Anderson per Prada, Spike Lee per Telecom, Baz Luhrmann per Chanel e Ridley Scott per Apple.

Spot d’autore: il cinema a servizio della pubblicità

Negli spot d’autore vediamo l’incontro tra la forma comunicativa della pubblicità e del cinema. Sono due settori formalmente molto diversi benché siano animati dagli stessi principi linguistici e narrativi e si fondano entrambi sulla creatività umana. Diciamo che se non si tiene conto del fine ultimo della pubblicità, cioè vendere, alcuni spot possono davvero considerarsi delle piccole opere d’arte. Inoltre, essendo il cinema industriale una forma ibrida tra pubblicità e documentario, questi due ambienti hanno, per diverse ragioni, alcuni punti di contatto. L’analisi pubblicitaria e cinematografica presenta numerose analogie.

La prima riguarda il fatto che i prodotti di entrambe le forme sono filmati costruiti su una sceneggiatura, delle inquadrature, un montaggio e l’elemento sonoro. La seconda riguarda il ricevente, ovvero il pubblico indifferenziato. Infine, le pubblicità audiovisive contemporanee sono di fatto veri e propri corti girati secondo le regole cinematografiche della costruzione di un racconto filmico.

L’unico elemento che li rende diversi è l’obiettivo. La pubblicità avrà un obiettivo strettamente promozionale, mentre il cinema di intrattenimento, svago, ed informativo, e solo nella declinazione industriale trova punti di contatto con lo spot pubblicitario. Perciò alla luce del rapporto tra cinema e advertising, molti registi di fama mondiale si sono cimentati nella realizzazione di sofisticate pubblicità: le pubblicità d’autore. Sono molti i motivi per cui un’azienda affida il suo marchio ad un regista di cinema per girare uno spot. In prima linea per raccontare una storia e suscitare emozione, poi per attirare più pubblico e stimolare attenzione. Le aziende, affidandosi a grandi registi vogliono raccontare un prodotto e anche celebrare sé stesse. I registi, all’inizio dello svilupparsi della pubblicità, non amavano lavorare per le agenzie e per aziende: poiché distanti dal loro mondo e dalla purezza del cinema. Ma oggi è diventato consuetudine vedere dei grandi registi all’opera in campagne pubblicitarie. Di seguito vi proponiamo alcuni esempi tra i più famosi.

Spot d’autore: “1984” – Ridley Scott

Tra i più famosi vi è anche lo spot di Apple intitolato 1984 diretto da Ridley Scott. Nel commercial è mostrata una realtà industriale distopica, dominata dai toni di grigio, in cui l’umanità vive oppressa da una forza superiore. Improvvisamente ecco apparire, in contrasto, sia cromatico che fisico, un’agile atleta vestita con colori sgargianti e sulla t-shirt il logo del primo desktop Machintosh. È armata di martello ed è intenzionata a rompere lo schermo che ipnotizza e annichilisce gli uomini, così che possa nascere una nuova era: la nuova era dei computer Apple. Ridley Scott si ispira per la realizzazione al suo Blade Runner: 2019, per ambientazioni, colori e scenografie. Quindi oltre a riprendere il linguaggio del cinema per il modo di narrare lo spot, Scott fa anche un’autocitazione di uno dei suoi film più famosi.

Siamo davanti anche qui ad una pubblicità d’autore. L’impronta di Ridley Scott si nota fin da subito. Il contrasto cromatico, le ambientazioni cupe e grigie sono tipiche del suo fare cinema. Qui sono citati due dei suoi più grandi lavori Blade Runner: 2019 e Alien. I due film hanno lanciato la sua carriera nel cinema e hanno dato inizio al cosiddetto cinema fanta-horror. Oltre ad avere elementi che richiamano la filmografia di Scott, la pubblicità di Apple ricorda anche, per suoni e trama, il singolo dei Pink Floyd Another brick in the wall. Come nella canzone e nel video annesso, è possibile vedere dei ragazzi che si ribellano al conformismo della società come nello spot Apple. inoltre, si riferisce, come suggerisce il titolo, anche al romanzo di George Orwell 1984, non solo per l’anno di produzione, che è appunto il 1984, ma anche per trama e contenuti. Qui il brand vuole rompere il monopolio informatico della Microsft e presentare qualcosa di nuovo e di più moderno.

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Spot d’autore: “Alta società” – Federico Fellini

Un altro esempio che vi proponiamo è lo spot di Barilla diretto da Federico Fellini nel 1985 intitolato Alta società. Protagonista è una coppia d’amanti a cena in un lussuoso ristorante. Al momento delle ordinazioni al loro tavolo si avvicinano alcuni camerieri e il maître, che inizia a consigliare raffinati piatti. Durante la lettura del menù i due sembrano più interessati a scambiarsi sguardi ammiccanti quando improvvisamente la donna ordina rigatoni Barilla, fra la sorpresa generale di tutti i presenti. Quello che Barilla vuole far passare come messaggio è il fatto che la sua pasta mette d’accordo chiunque. Questo è uno degli spot realizzati da Fellini, che non ebbe solo una lunga carriera nel cinema ma anche nella pubblicità. Fellini lavorò allo spot per soli cinque giorni negli studi di Cinecittà. Vi inserì diverse citazioni ai suoi grandi lavori, tra cui l’Hotel della coppia che è lo stesso del film Amarcord e il ricorrente tema onirico, tema centrale anche in 8 ½.

Come abbiamo visto nella pubblicità d’autore di Apple, anche in quella di Barilla vi sono dei rimandi alla cinematografia del regista. Questo avviene per connotare il lavoro del regista e renderlo riconoscibile. Nei pochi minuti di pubblicità si vede subito l’impronta felliniana. Non solo il tema onirico che circonda i personaggi fin da subito ma anche le inquadrature, la musica e la costruzione della trama seguono lo stile e le caratteristiche dei film di Federico Fellini. Egli è stato forse il più grande regista italiano che non viene solo ricordato per le sue innumerevoli opere, ma anche per la sua carriera pubblicitaria. Lo spot di Barilla è solo un esempio di questa sua altra carriera. Egli lavorò anche per il brand Campari e per la Banca di Roma.

Spot d’autore: “Grazie di cuore, mamma” – Alejandro Gonzáles Iñarritu

Tra gli spot d’autore più riusciti degli ultimi anni vi è quello diretto da Alejandro Gonzáles Iñarritu per l’azienda P&G. Nella pubblicità sono mostrati gli sforzi fisici e mentali di alcune madri, provenienti da diversi paesi del mondo, nel crescere i propri figli. Essi però sono degli atleti sportivi che diventeranno dei futuri campioni olimpici. Lo spot si apre con le madri che svegliano i figli al mattino, li accompagnano a scuola, li portano agli allenamenti e ricominciano la routine il giorno seguente. Si conclude con i ragazzi ormai cresciuti che partecipano e vincono le Olimpiadi. Tutto questo le mamme dello spot riescono nell’impresa più grande, ovvero quella di crescere un figlio, utilizzando i prodotti P&G. L’azienda commissionò la realizzazione dello spot ad Iñarritu per le Olimpiadi di Londra del 2012, di cui l’azienda ne era il main sponsor.

È una storia semplice e commovente che ha catturato milioni di telespettatori di tutto il mondo. Segue una trama vera che tocca qualsiasi persona. In quanto il bene di una madre per un figlio e l’amore che esse pongono nel crescerli è un messaggio comprensibile in tutto il mondo. Il regista pone la sua impronta nello spot, nella scelta di musiche ed inquadrature estremamente evocative. Si sofferma sugli occhi, sui volti delle madri provate e orgogliose dei propri figli, permettendo così il passaggio completo del messaggio del commercial. Iñarritu ha svolto un lavoro più che perfetto nel realizzare uno spot semplice ma d’effetto. Si denota tutta la maestria del regista di The Revenant, nel passare da primissimi piani, a delle inquadrature più ampie. La sua firma aggiunge ritmo ed eleganza ad uno spot che parla da solo.

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Spot d’autore: “Kenzo world” – Spike Jonze

Qualche anno fa il marchio di moda Kenzo ha lanciato il suo nuovo profumo Kenzo World, a tal proposito Spike Jonze ne diresse lo spot pubblicitario intitolato appunto Kenzo World. Lo spot si apre con un gruppo di persone sedute attorno ad un tavolo rivolte verso un ipotetico palco sul quale qualcuno sta parlando. Ad un certo punto la ragazza (interpretata dalla ballerina Margaret Quelly, vista recentemente nel film originale di Netflix Io) vestita di verde al centro del tavolo si alza ed esce dalla stanza visibilmente provata. All’improvviso parte una musica scandita e decisa che fa scattare qualcosa nella giovane che inizia a ballare mossa dal ritmo della musica. Attraverso la voracità e l’intensità con cui balla la ragazza viene trasmesso tutto il vigore del profumo di Kenzo allo spettatore.

La pubblicità è considerabile uno spot d’autore, non solo per il fatto che ha dirigerla vi è Spike Jonze, ma anche per il fatto che è costruita e pensata come un film. Vi è suspense, ritmo, frenesia e dinamicità. La storia narrata nello spot segue la trama di un film. All’inizio vengono presentati i personaggi, per poi focalizzarsi sul protagonista e sulle sue azioni. Spike Jonze pone la sua firma su una delle pubblicità d’autore più belle degli ultimi anni. Sprigiona alla perfezione tutto lo spirito attivo e combattente del brand Kenzo attraverso una figura altrettanto esplosiva come Margaret Quelly. Gli elementi di contorno inoltre conferiscono quel tocco in più ad uno spot già forte così. In particolare, ci riferiamo alla colonna sonora e alla fotografia che fanno spiccare la protagonista ed i suoi movimenti.

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