The Highwaymen: recensione del nuovo film Netflix con Kevin Costner

Recensione di The Highwaymen: l'ultima imboscata. Nuovo film Netflix con Kevin Costner e Woody Harrelson

The Highwaymen: ultima imboscata è l’ultima fatica di Netflix. Il film ha visto una lunga produzione, iniziata nel 2005, con Paul Newman e Robert Redford previsti nel cast. Passata nelle mani della Universal, due anni fa la sceneggiatura è stata acquistata da Netflix, che ha scelto come protagonisti Kevin Costner e Woody Harrelson. La regia è stata affidata a John Lee Hancock (The Founder; Saving Mr. Banks). La storia è quella dei due leggendari rangers che hanno ucciso Bonnie e Clyde.

Siamo di fronte ad un nuovo tentativo di Netflix di portare sulla piattaforma dei prodotti da grande casa di produzione. Questa filosofia l’anno ha portato alla luce La ballata di Buster Scruggs, Roma e Bird Box. Quando si scelgono due attori di questo calibro è impossibile nascondere che l’obiettivo sia puntare in alto. Gli amanti delle serie tv erano i principali clienti di Netflix, ma se quest’ultima produce film di questo livello, anche chi ama il cinema è spinto ad abbonarsi (per approfondire clicca qui). L’intento di Netflix è riuscito? Scopriamolo con questa recensione di The Higwaymen: l’ultima imboscata.

The Highwaymen recensione – Trama

Texas, anni ’30, Bonnie e Clyde sono i due gangsters più pericolosi dello stato. Dopo l’ennesimo reato della coppia, che libera dei detenuti da un carcere, uccidendo delle guardie federali, la governatrice non sa come far fronte alla loro minaccia. Un membro del consiglio: Lee Simmons, le consiglia di chiedere aiuto a quelli che una volta erano i più utili, sebbene indisponenti, collaboratori della giustizia: i Texas Rangers. Dopo un tentennamento iniziale, si decide di affidare la missione a Frank Hamer, ranger in pensione, che chiederà aiuto al suo collega Maney Gault, un po’ più arrugginito.

I due iniziano a seguire i criminali, con una classica dinamica da road-movie, superando vari confini di stato. Bonnie e Clyde godono dell’appoggio del popolo e delle persone che i ranger incontrano sul loro cammino, i quali pensano che rubare alle banche sia giusto, e che i due gangsters siano veri e propri eroi. L’inseguimento porta i due ranger nella città natale di Clyde, dove Hamer parla con il padre, in un colloquio che mette a nudo la natura del ranger e del ricercato. I due Higwaymen decidono di far liberare McNub, l’unico complice dei criminali che non è riuscito ad evadere, per farsi aiutare con delle informazioni, ottenendo un effetto diverso da quello sperato.

La svolta sembra arrivare dal terzo elemento della banda di criminali: Methvin, che in precedenza non era neppure stato riconosciuto dai nostri Highwaymen. I ranger decidono di andare nella città di Methvin, dove stringono un accordo col padre di quest’ultimo. A questo punto non resta che una cosa da fare per i due pensionati: preparare un’ultima, leggendaria, imboscata.

The Higwaymen recensione

The Highwaymen: ultima imboscata

Netflix ha fatto centro. Il film è riuscitissimo sotto vari punti di vista. Il cast è ottimo, dai due protagonisti in giù, e tutti sembrano essere in ottima forma. Costner dimostra di essere ancora in grande spolvero, mentre Harrelson si conferma uno dei più validi attori della sua generazione, in grande ascesa. Non era facile fare un film del genere, soprattutto perché Bonnie e Clyde sono sempre stati dipinti, nelle precedenti versioni cinematografiche e nella miniserie televisiva del 2013, come degli eroi in stile Robin Hood. Questa volta gli eroi sono dall’altra parte: la polizia e le forze dell’ordine cercano di arginare il pericolo che questa coppia sta creando per la società.

Da eroi a cattivi il passo è lungo, e non semplice da realizzare nel cinema, ma la tecnica utilizzata in questo film è efficace: Bonnie e Clyde vengono mostrati molto poco, e quel poco riguarda delitti efferati. Vediamo l’effetto delle loro azioni sulla gente, che li venera, proprio come Robin Hood. Tutto questo non fa che aumentare il livello di difficoltà della missione per quelli che, stavolta, sono i veri eroi: i due rangers. Sebbene il finale sia di per sé noto, dal momento che la storia a cui si ispira il film è vera, il film funziona bene in tutte le sue dinamiche. Non è noioso, grazie soprattutto ai due protagonisti, nonostante duri più di due ore. Non è scontato, e ci sono anche un paio di scene di tensione efficaci.

Troviamo dei dialoghi bellissimi in vari punti del film, dal discorso di Hamer col padre di Clyde, alla scena in cui i poliziotti sono al tavolo da Poker e Gault parla del suo passato. La frase più bella dell’intero film è quella messa in bocca a Ted Hinton, giovane aiutante dei rangers, che parla del fatto che un giornale della sua zona gli abbia dato una fotocamera per riprendere l’agguato, e dice: “non vi sembra assurdo?”. Con questo il film ci fa capire che oggi sarebbe assurdo il contrario.

The Highwaymen recensione – Aspetti Tecnici

C’è grande fluidità nella narrazione, cosa che si deve ad una grande gestione del montaggio, che non osa eccessivamente. Dovendo limitarsi a seguire una vicenda, il regista non vuole far vedere eccessivamente la sua presenza, e ci riesce perfettamente. Le inquadrature sono pulite, incentrate per lo più sulla strada e sui due protagonisti. Sono molto interessanti i passaggi su Bonnie e Clyde, come anche quelli che ci portano dentro i piccoli centri abitati. La recitazione è ben gestita, e gli attori sono tutti molto in parte. La scena finale è girata con molta classe, fa quasi venire in mente una regia dei fratelli Coen.

Siamo di fronte ad un’opera che racconta, e non vuole strafare; non si cerca mai di andare sopra le righe. Fotografia e luci sono lineari, chiare e semplici, anche nelle scene un po’ più complesse come quella dell’inseguimento tra la sabbia. Il sonoro è di accompagnamento, non sovrasta mai la visione, e si sceglie di lasciare molto il racconto alle immagini senza dialoghi, ma mai con una colonna sonora esagerata. Hancock ha sempre dimostrato di non voler indugiare mai troppo sulle inquadrature, e non lo fa neanche in questo film, ma non risulta fastidioso, anzi.

The Highwaymen recensione – Conclusioni

Primo film targato Netflix veramente degno di nota in questo 2019. Il che è un bene, visto il periodo dell’anno in cui l’anno scorso sono usciti i film veramente validi della piattaforma. Inutile nascondersi, quest’anno Netflix punta fortissimo su The Irishman, ma chi non punterebbe su un film di Scorsese? Il timore era che prima dell’arrivo di questo titolo, la piattaforma non regalasse perle, ma per fortuna ci sbagliavamo. Questo The Higwaymen merita, decisamente, un posto nella vostra lista Netflix.

Forse al cinema un film del genere sarebbe stato molto più apprezzato e apprezzabile, ma è dal 2005 che la sceneggiatura non trovava una produzione. Se Netflix inizia a prendere e produrre tutte le sceneggiature che le major tengono nel cassetto, difficilmente il cinema come lo conosciamo avrà lunga vita. Se questi, però sono i risultati, ben venga Netflix a regalarci nuovi film, a patto che non siano, come ora, 20 da buttare e uno valido. Forse qualcuno può giudicare questo film troppo conservatore, dal momento che parla delle forze dell’ordine. Non è necessariamente così, dal momento che, gli eroi che ci scegliamo, non sempre sono quelli che avremmo dovuto ritenere eroi.

 

 

 

The Higwaymen: l'ultima imboscata

Voto - 8

8

Lati positivi

  • I due protagonisti
  • Non risulta noioso nonostante la durata

Lati negativi

  • Un po' più scene con Bonnie e Clyde non avrebbero guastato

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