Film sconosciuti da vedere: Still Life

FilmPost apre per voi cari lettori esigenti una rubrica tutta nuova: Film sconosciuti da vedere. Questa si impegna a consigliare e analizzare alcuni lungometraggi, con lo scopo di promuovere il cinema di livello, ma purtroppo sconosciuto ai più. Con la speranza di farvi appassionare a queste piccole grandi perle, vi auguriamo una buona lettura (e soprattutto una buona visione!)

Ecco quindi il primo dei film sconosciuti da vedere: Still Life

Film sconosciuti da vedere: Still Life

Still Life è una commedia drammatica (malinconica, in realtà) scritta e diretta da Uberto Pasolini. Dalla durata di circa un’ora e trenta minuti racconta, senza alcuna retorica o costruzione patetica, la storia di un personaggio particolare, John May. Interpretato da un’incredibile Eddie Marsan, è un impiegato di un piccolo comune di provincia. Egli svolge una mansione molto curiosa: rintracciare i parenti o gli amici di persone decedute, ma del tutto abbandonate, in modo da poter ricevere un ultimo saluto.

Nel fare ciò è meticoloso al limite dell’ossessione; anche lui infatti non ha nessuno e il suo lavoro è diventata la sua unica ragione di vita. Tutto però cambia, nel momento in cui il suo giovane capo, per via della sua lentezza lo licenzia, lasciandogli però la possibilità di finire la sua ultima pratica. Ed è proprio grazie al caso di Billy Stoke, un ubriacone suo dirimpettaio, che May rifletterà davvero sul significato di solitudine e abbandono; intraprendendo un viaggio con se stesso, che è in realtà quello di tutti noi.

Film sconosciuti da vedere: Still Life

Still Life riflette sulla psicologia umana

Pasolini, produttore di fama mondiale (Full Monty, per citarne uno), con Still Life è al suo secondo lavoro in veste di regista e sceneggiatore. Egli racconta in meno di novanta minuti una favola dal finale dolce ma al contempo amaro, e ci proietta all’interno di una dimensione onirica dove May funge da traghettatore verso il mondo del sogno, più che della morte.

La fotografia intimista e la regia asciutta, senza fronzoli, ci fanno focalizzare l’attenzione sulla storia e sul personaggio di May, psicologicamente maturo, forse troppo. La colonna sonora, inoltre, ci culla dolcemente all’interno della sua mente, di una purezza abbagliante. La scoperta degli altri e di se stessi è il tratto distintivo di Still Life, una commedia che di buffo ha ben poco, per lasciare spazio alla riflessione e all’analisi della psicologia umana.

Datato 2013 e prodotto tra Regno Unito e Italia (in collaborazione con Rai Cinema), Still Life è una perla purtroppo nascosta della cinematografia nazionale ed internazionale. Il film è stato presentato alla settantesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove ha vinto diversi premi; tra cui il premio Orizzonti per la miglior regia e il Premio Pasinetti al miglior film. Ha inoltre vinto il Globo d’oro per la migliore fotografia e la categoria del miglior film al Reykjavik International Film Festival.

Consigliato molto caldamente.

 

 

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