Mindhunter 2: i serial killer apparsi nella seconda stagione

Breve descrizione dei serial killer apparsi nella serie tv Netflix

Il fatto che Mindhunter fosse una grande serie lo si era capito già dalla prima stagione. Mindhunter 2, con i suoi serial killer, rappresenta altro materiale da manuale. La serie tv Netflix tratta la nascita della criminologia moderna, basata sullo studio dei serial killer. Proprio sulle interviste agli assassini seriali si basa gran parte della prima stagione, mentre per quanto riguarda la seconda stagione il tipo di scrittura è leggermente cambiato. Infatti le interazioni con i serial killer in questa seconda stagione sono meno frequenti e (forse) meno incisivi. O semplicemente abbiamo già la percezione di cosa accade, rispetto all’impatto della novità. La serie tv è basata sul libro Mindhunter: La storia vera del primo cacciatore di serial killer americano (di John Douglas) e si basa sulle esperienze dell’autore.

J. Douglas infatti è colui il quale ha dato il via all’approccio psicologico verso gli assassini plurimi, attraverso interviste sui più noti criminali tra gli anni ’70 e ’80. Trattandosi dunque di una stora vera, veri sono anche i criminali apparsi nella serie tv. In questo articolo verranno presi in esame esclusivamente i seria killer apparsi nella seconda stagione (compresi quelli visti in precedenza) e non quelli visti esclusivamente nella prima.

SPOILER ALERT

Indice

Mindhunter 2: serial killer apparsi per brevi momenti

BTK

BTK è il nome dato a Dennis Rader (1955, Pittsburg), un serial killer degli USA apparso in Mindhunter. Il personaggio, interpretato da Sonny Valicenti, ha fatto brevi apparizioni anche nella prima stagione. In ogni scena è intento a manifestare insofferenza verso le proprie pulsioni, che appaiono irrefrenabili. In Mindhunter 2 il serial killer prende coscienza  dei propri desideri e inizia a praticare atti di auto compiacimento. Per esempio, si traveste da donna, si strangola. Una sera la moglie, di ritorno dal lavoro, scopre il marito intento a comportamenti strani: inizialmente scappa, mentre poi veniamo a conoscenza del fatto che cercherà di “curarlo” con libri. In una scena lo si vede intento a cercare la sua prima vittima, ma caso volle che la donna non fosse sola in quel momento. Possiamo aspettarci quindi BTK come protagonista delle prossime stagioni di Mindhunter.

Il serial killer di Mindhunter 2 esiste realmente. Anzitutto, l’acronimo BTK significa “bind, torture and kill” (lega, tortura e uccidi) e descrive il suo modus operandi, ossia il modo in cui uccideva le sue vittime. Il serial killer inviò lettere alla polizia e ai media locali in cui descriveva i dettagli delle uccisioni durante il periodo di tempo in cui gli omicidi avevano luogo. Dopo una lunga pausa negli anni ’90 e durante gli inizi del 2000, Rader ricominciò a inviare lettere nel 2004, missive che nel 2005 lo condussero all’arresto e alla seguente condanna. Attualmente sta scontando 10 ergastoli nella prigione di El Dorado Correctional Facility. Dal processo che ne scaturì emerse un rapporto complicato con la moglie, Paula, causa forse di alcuni comportamenti rilevanti nella condotta di Rader.

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Edmund Kemper

Protagonista nella prima stagione, Kemper torna in MIndhunter 2, anche se per pochi minuti. Quando Ford (Jonathan Groff) e Tench (Holt McCallany) si recano al penitenziario nel quale è rinchiuso Charles Manson, in attesa di quest’ultimo fanno visita a Kemper. L’occasione è offerta dai colloqui con Berkowitz (di cui parleremo più avanti) e i due agenti cercano consigli dal serial killer collaboratore. Il personaggio, interpretato da Cameron Britton, riesce in quei pochi minuti di apparizione a ricordarci quanto bene abbia fatto nella prima stagione. Vedremo se ci sarà spazio ancora per Kemper nelle prossime stagioni. Ora l’uomo si trova in uno stato di pace con sé stesso e potrebbe essere ancora una fonte ottima a cui far riferimento.

Eduard Emil Kemper III è uno degli assassini seriali più efferati della storia americana. Operò nei primi anni settanta. Iniziò la sua vita criminale sparando ad entrambi i suoi nonni quando aveva quindici anni. Tra il maggio 1972 e il febbraio del 1973, Kemper si imbarcò in una serie di omicidi, raccogliendo dalla strada giovani autostoppiste, portandole in zone rurali isolate e uccidendole. Spesso usciva a caccia di vittime quando litigava con la madre. Attualmente è detenuto in California dove insegna ai carcerati e dove probabilmente passerà il resto dei suoi giorni.

Kemper

Mindhunter 2: serial killer più noti

David Berkowitz

Il serial killer Berkowitz fa la sua apparizione nella seconda puntata di Minhunter 2. Egli inizialmente porta avanti una linea difensiva chiara: ha ucciso perché un cane/demone gli ha ordinato di farlo. Si tratterebbe quindi di un pazzo. In realtà, durante il colloquio con gli agenti Ford e Tench veniamo a conoscenza del fatto che Berkowitz si è inventato tutto. Non ha mai sentito le voci, le ha estrapolate dal film L’esorcista e usate a proprio vantaggio. Anch’egli dimostra di essere ossessionato dalla fama, tant’è che ha mandato lettere ai giornali facendosi chiamare “Figlio di Sam”.

Berkowitz nacque con il nome di Richard David Falco a Brooklyn, New York. La prima vittima di Berkowitz fu una donna uccisa alla fine del 1975. Un’altra vittima fu Michelle Forman, ma le ferite lievi le permisero di essere dimessa dall’ospedale. Poco tempo dopo Berkowitz si trasferì a Yonkers. Nell’estate del 1976 iniziò una serie di agguati con un’arma da fuoco che terrorizzarono New York e che la stampa definì opera del “The 44 Caliber Killer“. Venne catturato il 10 agosto 1977 e disse agli agenti: “Mi avete preso. Perché ci avete messo così tanto?” (“You got me. What took you so long?”).

berkowitz

William Junior Pierce

William Junior Pierce è un serial killer che appare nel terzo episodio di Mindhunter 2. Ha ucciso almeno nove persone. Si presenta come una persona molto intelligente ma appare chiaro come abbia dei problemi (si scoprirà infatti che era in possesso di un QI piuttosto basso). Viene interrogato da Ford e Jim Barney (un agente di Atlanta): il serial killer si finge scaltro, sa parlare molte lingue e cerca sempre di interrompere gli agenti. Porta avanti una sfida risolta dal cioccolato: solo il dolce riuscirà a farlo parlare. Il personaggio di William Pierce è interpretato da Michael Filipowich.

Pierce è nato nel 1931 e si è macchiato di 9 omicidi (2 uomini e 7 donne) tra il 1970 e il 1971. Inizialmente condannato per la morte di Margaret Cuttino, ragazzina di 13 anni figlia di un senatore del South Carolina. Confesserà poi gli altri omicidi. Aveva un difficile passato alle spalle, nel quale era stato già incarcerato per reati minori. Una volta rilasciato ha dato inizio alle sue uccisioni. Dopo il processo dichiarerà di ritenere nulle le sue confessioni riguardo l’omicidio della giovane Cuttino in quanto estorte con torture e privazioni. La sentenza non cambierà in quanto le prove per i tanti omicidi sembrarono essere comunque schiaccianti.

pierce

William Hance

Hance fa la sua comparsa nel terzo episodio di Mindhunter 2. Il serial killer è a colloquio con con Ford e Jim Barney. Appare chiaro fin da subito come il serial killer sia poco presente. Sembra non fornire nessun interessante particolare che possa aiutare gli agenti. Uccide le vittime senza apparente motivo, anche se forse il comune denominatore potrebbe essere la divisa. Hance è infatti un soldato dell’esercito americano e le sue vittime sono tutte appartenenti allo stesso gruppo. Si intuisce di alcuni problemi mentali nel momento in cui William Hance spiega come mai abbia dato alla polizia dettagli fondamentali che hanno portato alla sua cattura.

William Herry Hance è nato nel 1951. Indagato per l’uccisione di 4 donne, verrà condannato per 3 di esse. Era un soldato e venne arrestato nel 1978. Il serial killer era dotato di un QI molto basso (71 circa) e ciò fece sorgere molte domande circa la condanna giusta per lui. AI giorni nostri verrebbe classificato come “mentalmente deficitario”. Ma nulla cambiò la sua sentenza, nemmeno le accuse di giudizio razzista e frettoloso. Venne condannato a morte tramite sedia elettrica e la sentenza fu compiuta nel 1994.

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Elmer Wayne Henley

Il serial killer Elmer fa la sua apparizione nel quarto episodio di Mindhunter 2. Il personaggio è interpretato da Robert Aramayo (il giovane Ned Stak in Game of Thrones). Viene interrogato dall’agente Gregg (Joe Tuttle) e dalla dottoressa Wendy Carr (Anna Torv). Inizialmente il colloquio è molto complicato, in quanto il serial killer non si espone, non si apre. La dinamica negativa cambia quando Wendy, per avere la fiducia di Henley, gli dice che ha vissuto la stessa esperienza di sottomissione con la compagna. Il giovane infatti era complice di Dean Corll, in un innamoramento cieco.

Elmer Wayne Henley, nato nel 1956, è stato complice di Dean Corll, quest’ultimo noto come Candy Man. Ha preso parte a 6 degli 28 omicidi commessi dall’uomo. Il compito di Elmer era quello di procurare a Dean le vittime. Durante l’ennesimo bagno di sangue, Elmer uccise con un colpo di pistola Dean. Candy Man pagava il ragazzo (affiancato anche da un altro giovane) per ogni adolescente che portava lui. Dall’adescamento alla partecipazione il passo fu breve. Condannato a 99 anni per ognuna delle 6 vittime, attualmente è incarcerato in Texas.

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Mindhunter 2: i killer della setta di Manson

Charles Manson

Damon Herriman ci regala una interpretazione incredibile, con una verosimiglianza clamorosa a livello fisico e vocale. Il serial killer appare nella quinta puntata di Mindhunter 2 e si dimostra subito un grande oratore, capace di cogliere le menti più inclini alla presenza di un “salvatore”. Cerca di far prevalere la sua visione del mondo, presa in prestito da varie fonti. Si scontra con Tench, abbattuto dalla situazione familiare. Alla fine del colloquio firma un libro a Ford (suo grande “fan).

Charles Miles Manson  è nato nel 1934. Fin da ragazzo, complice una dimensione familiare complessa, si dedicò a piccoli furti e lievi crimini. Alla fine degli anni ’60 mette assieme un gruppo di giovani, la “Famiglia”, il quale compirà una serie di omicidi. I più noti sono quelli dell’eccidio di Cielo Drive, (furono assassinati Sharon Tate e quattro suoi amici) e quello ai danni di Leno LaBianca e di sua moglie. Non si è mai macchiato in prima persona di nessuna uccisione e questo, assieme al suo carisma, ha fatto di lui il personaggio criminale per eccellenza. Charles Manson è morto nel 2017.

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Tex Watson

Watson appare nella quinta puntata di MIndhunter 2. Membro della “Family” di Manson, è stato esecutore materiale di 5 omicidi a Cielo Drive (tra cui Sharon Tate, incinta). Ford e Tench, dopo aver parlato con Chares Manson e non aver ottenuto molto, decidono di andare dal suo braccio armato. Tex si presenta come un ragazzo cambiato, devoto. Plagiato da Manson con parole e droghe, il giovane non provava nulla mentre uccideva. Ora crede in Dio e sa che forse era già predisposto a uccidere, a prescindere dall’intervento di Manson.

Charles Denton Watson Jr. è nato nel 1945. Il 9 agosto 1969, Watson e altri seguaci di Manson uccisero l’attrice incinta Sharon Tate e altre quattro persone al 10050 di Cielo Drive presso il Benedict Canyon, sulle colline di Bel Air, Los Angeles (California). La notte successiva, Watson si recò a Los Feliz (Los Angeles) e partecipò agli omicidi di Leno e Rosemary LaBianca, nell’ambito della visione dell'”Helter Skelter” di Manson. Watson fu dichiarato colpevole di omicidio e condannato all’ergastolo nel 1971. Si converte al cristianesimo nel 1975.

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Mindhunter 2: altri killer

Paul Bateson

Bateson appare nel sesto episodio di questa seconda stagione. Gli agenti Carr e Smith si occupano dell’intervista. Egli appare una persona molto controllata, razionale e con spiccate doti comunicative. Per lui la violenza è amore e c’è un processo di conoscenza del limite. Nella vita reale, Paul Bateson è stato un radiografo, nato nel 1940. Ha recitato nel film horror L’esorcista, nella famosa scena della carotide. Formalmente è accusato solamente di un omicidio, ossia quello del giornalista cinematografico di Variety Addison Verrill nel 1979.

Nonostante si sospetti della sua colpevolezza in altri omicidi, non ci sono mai state prove concrete per incastrarlo. Nel 2003, dopo aver scontato 24 anni e 3 mesi della sua condanna, gli venne concessa la libertà vigilata e uscì dal Facility Correctional di Arthur Kill a Staten Island. Non è noto cosa abbia fatto negli ultimi anni o se sia ancora vivo. Le sue tracce si sono perse dopo il rilascio.

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Wayne Williams

La seconda stagione di Mindhunter è incentrata, per larga parte, dagli omicidi di Atlanta. Nel caos generato dalle pressioni politiche, false piste, problemi razziali, distanze tra ricchi e poveri, fa la sua apparizione Wayne Williams. Nell’episodio 8 Williams viene fermato a seguito di una imboscata delle forse di polizia. Subito si sospetta di lui per l’assassinio dei ragazzi ma le prove scarseggiano. Si dimostra una persona molto furba, distruggendo le prove e creando distrazioni, con lo scopo di fuggire in Sud America. Viene arrestato e accusato di 2 omicidi, piuttosto che continuare l’indagine che infatti si fermerà. Ford è molto rammaricato ma capisce, su suggerimento di Tench, che quello era il massimo che si poteva ottenere.

Tra il 1979 e il 1981 in Atlanta vengono uccisi numerosi ragazzini, tutti di colore. Williams (1958) è cresciuto in un ambiente familiare normale e tranquillo. Era un individuo preparato, in quanto superò per 3 volte il poligrafo. Escludendo le condanne per i due omicidi, la polizia sospetta che fosse stato autore di 23 uccisioni sulle 30 totali in quel periodo. Non sono mai state trovate prove concrete a sostegno di tale posizione. Williams continua a professarsi innocente ancora oggi.

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