BoJack Horseman – I protagonisti

Diane Nguyen (Allison Brie)

Diane Nguyen

Scrittrice e giornalista, l’occhialuta ragazza dai capelli blu elettrico è la ghostwriter di BoJack, autrice del bestseller che racconta la vita del cavallo, libro che lo rimette in carreggiata nell’ambiente della “Los Angeles che conta”. Proprio grazie alle continue interviste al protagonista, entra presto in intimità con lui, divenendo la sua migliore amica. Vagamente eccentrica, rivoluzionaria e fortemente femminista, Diane è un personaggio tutto tranne che scontato, e dai risvolti difficilmente stabili. Convinta di poter salvare e cambiare il mondo, si persuade a forza di delusioni che il suo intento è impossibile, entrando ancora di più in sintonia con BoJack proprio per questo aspetto pessimista. Da ghostwriter passa a social media manager di importanti celebrità, professione che la porterà ad addentrarsi sempre più nella superficialità di questi personaggi, per esempio innescando uno scandalo per errore di una sua cliente quindicenne, Sextina Aquafina, dando la notizia sul suo profilo Twitter di un suo aborto, in realtà di Diane stessa. Successivamente parte in missione per aiutare i bambini bisognosi, anche in risposta ad una sorta di nazionalismo scatenato dalle sue origini vietnamite, insieme ad un finto eroe che in realtà vuole solo celebrare il suo ego, provando ancora di più la sensazione di fallimento nell’intento di cambiare il mondo. Ma, come in una specie di situazione inversa rispetto a Princess Carolyn, il suo parziale fallimento professionale si traduce in una situazione sentimentale quasi perfetta: è infatti felicemente sposata con Mr. Peanutbutter, un cane ottimista e dall’entusiasmo estremamente suscettibile, il quale, anche attraverso qualche brusco litigio, la fa spesso rinvenire dalle sue fantasie e dai suoi atteggiamenti autodistruttivi, simili a quelli del suo migliore amico BoJack Horseman.

Mr. Peanutbutter (Paul F. Tompkins)

giphy

Diventato attore per caso, Mr. Peanutbutter (letteralmente Mr. Burro d’Arachidi) è un labrador retriever giallo, eccentrico e perennemente allegro, dal cuore grande e dagli inseparabili occhiali da sole, pieno di idee rivoluzionarie che in realtà si rivelano delle stupidaggini insensate. Diventato famoso grazie ad una serie live quasi del tutto simile alla rivale Horsin’ Around, “Mr. Peanutbutter’s House”, entra subito nelle grazie del pubblico, sia quello diegetico che quello vero di BoJack Horseman, grazie al suo viso carino e simpatico, al suo entusiasmo contagioso e al suo carisma magnetico. Come BoJack, però, non riesce a trovare dei lavori di spicco, ma non per colpa della sua agente (sempre Princess Carolyn), ma a causa delle sue idee inutili, come quella di aprire un negozio di Halloween a gennaio o di riempirsi la casa di scolapasta. Ma, come per dare un senso altrimenti inesistente a queste sue azioni stupide e impulsive, queste ultime avranno una funzione fondamentale inaspettata, spesso decisiva per l’intera trama. Per esempio tutti gli scolapasta che ha comprato salveranno il mondo dall’attacco di numerose tonnellate di spaghetti, o il negozio di Halloween a gennaio (senza pavimento) permetterà a BoJack di ottenere la parte di Secretariat (un cavallo da corsa realmente esistito), l’unica che abbia mai desiderato, dato che l’attore ingaggiato per il ruolo (Andrew Garfield) entra nel negozio senza pavimento, rompendosi tutte le ossa. Molto amico di BoJack, o almeno solo dalla sua parte, è in realtà evitato e invidiato dal cavallo, come rivelerà egli stesso durante lo show in prima serata di Mr. Peanutbutter (Star e Celebrità di Hollywoo: Cosa sanno? Conoscono le cose?? Scopriamolo!). È interessante anche il personaggio di Erica, mai presente fisicamente ma spesso incontrata casualmente da Peanutbutter, con suo grande stupore. Ma il grazioso e atletico cane (ex marito di Jessica Biel) non partorisce queste idee strampalate da solo, ma grazie agli spunti del suo caro amico Todd Chavez, inquilino abusivo di BoJack.

Todd Chavez (Aaron Paul)

todd

L’unico tra i protagonisti (insieme a Diane) ad essere completamente umano, Todd è un lunatico sognatore di 24 anni, una sorta di antidoto al mondo fatto di lusso e superficialità in cui sembra essersi catapultato per caso, quello di Hollywood (o meglio Hollywoo, dato che la D finale è stata rubata da BoJack per regalarla a Diane, per omaggiare il suo nome), quando per la prima volta si è imbucato ad una festa a casa di BoJack, per poi stabilirsi sul suo divano. Infatti Todd sembra non avere alcuna possibilità di entrare a far parte dello star system: ogni volta che si avvicina al successo o al possesso di ingenti somme di denaro, inevitabilmente torna alla sua situazione di disoccupato fallito. Ma il ragazzo dall’inseparabile cuffia gialla, felpa rossa, pantaloni di tuta blu e infradito bianche ha, all’interno della serie, dei risvolti incredibili, i quali lo portano a cambiare totalmente la sua denotazione. Infatti è in realtà molto talentuoso, ma BoJack, segretamente affezionato a lui, fa di tutto per soffocare la sua vena artistica, nel terrore che un giorno il suo strambo amico possa andarsene di casa, lasciandolo solo; come quando sabota la sua rock opera molto apprezzata da un famoso produttore. Todd, inoltre, non è stupido come sembra: capisce il tentativo di sabotaggio di BoJack e prende le distanze da lui, anche se non in maniera drastica e drammatica. Todd, a differenza degli altri personaggi, vanta una sorta di coerenza tra la vita privata e professionale: entrambe sono un vero disastro. Proprio come non riesce (anche perché non è molto motivato a farlo) a trovare un lavoro, non riesce neppure a instaurare una relazione, soprattutto a causa della sua asessualità, fatto che lo porta a distaccarsi da Emily, l’unica ragazza che lo abbia mai desiderato. Tuttavia, almeno dal punto di vista professionale, nel corso della serie riesce ad avanzare di carriera, grazie al suo fedele amico Mr. Penautbutter, che asseconda tutte le sue strampalate idee e lo nomina suo assistente personale.

Qui sotto potete leggere la nostra recensione della quarta stagione:

Recensione: Bojack Horseman, quarta stagione da antologia

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