I migliori film che trattano il tema della depressione

La depressione è stata descritta in molti film, diamo quindi uno sguardo e a quelli che meglio hanno rappresentato il tema

La depressione è un disturbo dell’umore, indotto o spontaneo, diagnosticabile in psichiatrica a persone completamente diverse tra loro; ognuna con una storia unica alle sue spalle. Si tratta perlopiù di un periodo caratterizzato da forti malumori (molte volte invalidanti) e da un malessere psicosomatico che di solito induce ad una perdita di interesse in attività altrimenti piacevoli e stimolanti. Le cause scatenanti possono essere tra le più disparate; predisposizione genetica, carenze nella sfera romantica o affettiva, pressioni da parte di persone a noi vicine o della società stessa, nonché la perdita di un nostro caro. In questo articolo proviamo ad individuare quali sono i migliori film sulla depressione da vedere.

Molti registi hanno tentato di esorcizzarla rappresentandola nei propri film: chi usandola come tema principale dei suoi racconti e chi più marginalmente durante il corso delle proprie opere. Di solito il rispecchiarsi in questi, aiuta a sentirsi meno soli e a trovare lo stimolo per affrontare questo tipo di situazioni; di seguito la nostra selezione, divisa in specifiche sezioni, di film sulla depressione.

Indice:

Film sulla depressione adolescenziale

Prozac Nation (2001)

Tratto dal romanzo autobiografico della scrittrice americana Elizabeth Wurtzel, il film segue le vicende di una diciannovenne appena uscita dal liceo e con un apparente futuro radioso pianificato davanti a sé. La studentessa vince una borsa di studio per andare ad Harvard che dovrebbe aprire le porte alla sua carriera giornalistica. Segnata fin da piccola dal divorzio dei suoi genitori e da un contesto sociale nel quale non riusciva a rispecchiarsi, la ragazza mostra fin da subito segni di depressione atipica ed episodi di autolesionismo. Nonostante questi sembrassero problemi lontani e superati, Lizzie torna ad avere delle ricadute dopo essersi ambientata al college, finendo per abusare dei suoi farmaci.

Film sulla depressione - prozac nation

Prozac Nation. Millennium Films, Cinerenta

Prozac Nation, facendo riferimento direttamente al memoir dell’autrice, rende un quadro più realistico di come la malattia si manifesti nel percorso di un adolescente tipo. Solitamente l’abuso di sostanze è il primo rifugio di molti di questi; per cercare di superare ed evadere dalle difficoltà poste dalla vita. L’esperienza passata in prima persona dalla giornalista aiuta a rendere un quadro più chiaro su come identificare e superare questa condizione nel modo più sano e giusto possibile. Prozac Nation è un film sulla depressione che mostra una situazione reale di disagio tipica di molti studenti. Viene suggerito che una terapia ben studiata rappresenta sempre un’alternativa migliore alla prescrizione indiscriminata di farmaci.

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L’arte di cavarsela (2011)

George, un adolescente newyorchese alle prese con il suo ultimo anno di scuola, sviluppa un pensiero nichilista secondo il quale, essendo la vita effimera, ogni cosa è un’inutile distrazione che non porta a nessuna realizzazione vera e propria. Nonostante sia fortemente portato per l’arte, il ragazzo non riesce a provare interesse nemmeno durante la sua materia preferita, ritrovandosi a saltare arbitrariamente la scuola o a viverla passivamente. Le continue pressioni ed aspettative sul suo percorso di vita, miste ad un sentimento non ricambiato, lo porteranno a lasciare perdere tutto e a chiudersi ancora più in sé stesso.

Film sulla depressione - l'arte di cavarsela

L’arte di cavarsela. Island Sound Productions, Mint Pictures, Atlantic Pictures

L’arte di cavarsela mostra come, non necessariamente, il sentirsi inadeguati nel sistema scolastico odierno sia indice di pigrizia o insubordinazione gratuita. Alle volte invece, gli studenti più portati tendono a sviluppare un senso di distacco e disinteresse dal resto del gruppo. Questo isolamento dovuto al non essere capiti appieno, non fa che aggravare il senso di apatia e distacco per il mondo che li circonda. Presente in questa top dei film sulla depressione perché dimostra come l’intervenire su questi aspetti durante il periodo liceale eviti che questi disagi si trascinino per il resto della vita.

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La forma della voce (2016)

Un giorno nella classe di Shoya arriva una nuova bambina di nome Shoko. Sorda dalla nascita, la nuova alunna si ritroverà ben presto vittima di bullismo, perpetrato da tutti i suoi compagni di classe. Accettando questi maltrattamenti sempre con il sorriso Shoko cercherà di legare con Shoya, ma per paura di essere preso di mira come lei, quest’ultimo si unirà alle vessazioni dei compagni, venendo infine accusato come unico colpevole. I compagni lo isoleranno mettendo in giro voci sul suo conto che si trascineranno fino al liceo. Il fortuito rincontro con la ragazza gli offrirà un modo per redimersi ai suoi occhi.

Film sulla depressione - la forma della voceLa forma della voce. Kyoto Animation

La forma della voce incentra la sua storia su tematiche come il bullismo e l’esclusione dal gruppo durante il periodo scolastico. Nonostante faccia vedere che le ripercussioni di queste azioni segnino vittima e carnefice allo stesso modo per il resto della vita, apre anche uno spiraglio di possibilità sulla redenzione di qualsiasi individuo. Per molti infatti il senso di colpa diventa un tormento non sempre così facile da espiare. La forma della voce mostra come questo processo di formazione e guarigione non sarebbe stato possibile per i protagonisti, se questi si fossero lasciati andare completamente ai pensieri più oscuri.

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Cinque giorni fuori (2010)

Dramma adolescenziale ispirato a Mi ammazzo, per il resto tutto OK di Ned Vizzini. Il giovane Craig vive una vita tranquilla senza nessun motivo apparentemente valido per giustificare la sua depressione. Innamorato della ragazza del suo migliore amico è pressato da genitori e amici per entrare in un prestigioso campo estivo che spalancherà ogni porta nel suo futuro. Il ragazzo arriverà al punto di crollare mentalmente. Non potendo fare a meno di pensare che ogni scelta fatta in questo periodo lo segnerà per il resto della vita, deciderà che l’unico modo di uscirne è il suicidio. Una volta arrivato al ponte dalla quale ha deciso di buttarsi, avrà però dei ripensamenti e converrà nella decisione di cercare aiuto; decidendo di farsi internare volontariamente in un reparto psichiatrico.

Film sulla depressione - cinque giorni fuori

Cinque giorni fuori. Focus Features

Cinque giorni fuori prova come la depressione non si manifesti necessariamente con traumi passati o abusi, ma anche in un contesto familiare apparentemente sereno. Persone con vite relativamente semplici e agiate possono essere corrotte da pensieri negativi e paure irrazionali. In questo caso, lo sconforto del protagonista può ricondursi facilmente a quello di molti altri adolescenti abituati a mettersi a confronto con i loro coetanei. Un film sulla depressione che aiuta a realizzare come ogni percorso di vita sia diverso (non migliore o inferiore) rispetto a quello degli altri, insegnando che nulla è prefissato e che tutto può essere affrontato se adeguatamente supportati.

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Suicide room (2011)

Questo film sulla depressione indipendente si concentra sulle vicende di Dominik Santorski, un ragazzo sensibile, figlio di genitori benestanti oramai distanti nella vita del proprio figlio. È tra i ragazzi più popolari della scuola per via del suo status economico. Quando inizierà a girare un video che metterà in dubbio la sua sessualità, il ragazzo verrà emarginato dalla sua cerchia di amici e preso in giro dal resto degli studenti. Non potendo più sopportare questa situazione, Dominik si rifiuterà di uscire dalla sua camera, rifugiandosi su un social network popolato da adolescenti con i suoi stessi problemi. La cosiddetta Suicide Room.

Film sulla depressione - suicide roomSuicide Room. Studio Filmowe Kadr

Suicide Room rimane una pietra miliare del cinema alternativo adolescenziale. Grazie alla maestria nel descrivere il disagio di una generazione cresciuta con internet e con tutto quello che ne deriva. L’avvento del cyberbullismo ha infatti impattato le vite di molti millennials, finendo per non lasciare tregua alle vittime di queste angherie. Qui vediamo come la rete abbia mille sfaccettature e da mezzo di diffusione d’odio possa fare anche da aggregante tra giovani con esperienze simili. Questa fuga dalla realtà però si rivelerà altrettanto nociva. Suicide Room è un film sulla depressione che rappresenta uno spaccato tragico sull’adolescenza non troppo distante da storie di vita reali ed attuali di molti giovani.

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Noi siamo infinito (2012)

Diretto dallo stesso autore del romanzo dal quale è tratto, Stephan Chbosky, il film racconta dei travagliati primi anni di liceo di Charlie. Reduce dal suicidio del suo unico amico, il giovane cerca senza troppo successo di ambientarsi nella sua nuova scuola; viene però considerato un asociale e assoggettato dai suoi compagni di classe. Fortunatamente il suo professore di lingue lo prende sotto la sua ala, aiutandolo a sentirsi meno perso e fargli capire quale deve essere il suo percorso. L’incontro con Sam e Patrick lo aiuterà a sciogliersi con i suoi coetanei nonostante le sue continue insicurezze riguardanti una sua eventuale ricaduta psicologica.

Film sulla depressione - noi siamo infinito

Noi siamo infinito. Mr. Mudd, Summit Entertainment

Noi siamo infinito rende perfettamente l’idea di quanto sia difficile socializzare da ragazzi portandosi dietro cicatrici di un passato mai elaborate. L’ignorare problemi passati, senza mai affrontarli, rende il ragazzo un disadattato sociale nel contesto scolastico e lo previene dal formare nuovi legami. Purtroppo per lui servirà una crisi per elaborare il tutto ed andare avanti. È un film sulla depressione che dimostra come molto di questo processo possa essere evitato aprendosi con qualcuno di fidato. Molti giovani purtroppo tendono a chiudersi in sé stessi sottovalutando l’entità dei loro traumi e cercando di tirare avanti sotterrandoli nel loro inconscio.

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My suicide (2008)

Archie è un adolescente abituato da sempre a vivere dietro la telecamera e a documentare ogni cosa attorno a lui senza filtri e senza censure. Nonostante abbia dei genitori amorevoli che vogliono solo il meglio per lui, si sente costantemente ingabbiato nella sua vita; prende quindi le distanze da i suoi coetanei finendo per auto isolarsi da loro. Questo fino a quando un giorno il suo professore chiede alla classe cosa porteranno come progetto finale; lui risponde che documenterà la sua stessa morte. L’audacia e lo scalpore lasciati da questa risposta ambiguamente sarcastica preoccupa gli adulti, rendendolo però un ribelle agli occhi dei suoi compagni che iniziano ad interessarsi a lui.

Film sulla depressione - my suicide

My suicide. Regenerate, Interscope Films, Red Rover Films

My Suicide con la sua tagliente ironia critica fortemente l’approccio degli adulti con la depressione adolescenziale. Se da una parte questi vogliono effettivamente aiutare i giovani nella loro battaglia contro questo disturbo, alla fine non si sforzano abbastanza per capirne le cause e propongono a tutti lo stesso trattamento aspettandosi miglioramenti. My Suicide è un film sulla depressione che mette in risalto lo stigma di questa malattia rapportata alla percezione degli adulti e di come ogni ragazzo affronti senza troppi clamori la sua battaglia personale in modi totalmente diversi tra loro.

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Colorful (2010)

L’animazione sviluppata a partire dal romanzo di Eto Mori, segue il viaggio di un’anima alla quale viene data una seconda possibilità di rivivere nel mondo terrestre. Assegnata al corpo di uno studente morto suicida di nome Makoto Kobayashi, l’anima ha il compito di ripercorrere la sua vita alla ricerca del suo peccato originale e delle ragioni che l’hanno spinto a farla finita in maniera così prematura. Viaggiando a ritroso nei ricordi del giovane, noteremo che singoli episodi apparentemente non accusati da Makoto, inizieranno ad accumularsi fino a portarlo all’estrema decisione.

Film sulla depressione - colorful

Colorful. Sunrise Studio

Colorful è un toccante racconto sulla solitudine dei giovani in cerca di una direzione nella propria vita. Qui vediamo come il peso delle scelte formative e del contesto familiare, abbia un impatto non indifferente su quello che per Makoto è di base il suo intero mondo. Tutto questo turba profondamente la psiche del ragazzo, che continua a tenersi tutto dentro, anche con le poche persone che cercando di stargli vicino. Questo anime è un film sulla depressione che ci insegna come questa dinamica sia una costante e di come la vita valga la pena di essere vissuta grazie anche ai legami che lasciamo al nostro passaggio.

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Film sull’amore e la depressione

Il lato positivo (2012)

L’orlo argenteo delle nuvole ispira questo adattamento cinematografico con protagonista un uomo di nome Pat Solitano appena uscito da una clinica di igiene mentale in cui era ricoverato per via del suo bipolarismo. Dopo una delle sue violente crisi, la moglie lo lascia e lui perde il lavoro, finendo costretto a tornare con i suoi genitori. Avendo perso tutto, Pat cercherà di riprendere la sua vita in mano, cercando di migliorarsi e trasformare in positività la negatività che permea la sua vita. Durante il suo percorso di riabilitazione incontrerà Tiffany, una vedova con disturbi mentali simili ai suoi, con la quale confrontarsi e che si offrirà di aiutarlo a ricucire i rapporti con la consorte.

Film sulla depressione - il lato positivo

Il lato positivo. The Weinstein Company

Il lato positivo estremizza il concetto dell’abbandono mettendo a confronto la rottura sentimentale e la dipartita di un coniuge tramite le esperienze passate di entrambi i protagonisti. Nel film vengono rappresentate fedelmente le varie fasi conseguenti all’abbandono; rabbia, negazione, contrattazione, depressione ed infine accettazione. Particolare enfasi viene però riservata a quella del riscatto, che consegue tutte le precedenti. Presente in questa top sui film che parlano di depressione perché mostra come la perdita non debba distrarci da quello che abbiamo attorno, guardando appunto al lato positivo.

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I Tenenbaum (2001)

Nonostante le tinte apparentemente leggere tipiche delle pellicole di Wes Anderson, questa in particolare tratta tematiche abbastanza pesanti. Il film ruota attorno alla disfunzionale famiglia Tenenbaum, dove un ricco avvocato ed una famosa archeologa crescono i loro tre figli per diventare rispettivamente un potente uomo di finanza, una talentuosa drammaturga ed un prodigioso tennista. Complice un matrimonio fallimentare e le eccessive pressioni dei genitori, i tre finiscono per perdersi. Si ritrovano diversi anni dopo sotto lo stesso tetto ad affrontare quello che sono diventati.

Film sulla depressione - tenenbaum

I Tenenbaum. Touchstone Pictures, American Empirical Pictures

I Tenenbaum rende esplicito quanto la nostra famiglia sia alla base di quello che siamo e che possiamo essere. L’amore ricevuto e quello negato formano profondamente un individuo per tutto il resto della vita. L’amore per la moglie morta di Chas influenza il rapporto con i figli rendendolo iperprotettivo nei loro confronti. La mancanza di affetto da parte dei genitori e del marito di Margot la rendono apatica e distante. L’apparente impossibilità di Richie nell’essere ricambiato nei suoi sentimenti inficia la sua carriera sportiva e lo spinge a sprofondare in uno stato di depressione. I Tenenbaum è un film sulla depressione che mostra l’importanza della stabilità familiare nella crescita personale di ogni individuo.

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Wristcutters – Una storia d’amore (2007)

La storia presa da Kneller’s Happy Campers dello scrittore israeliano Etgar Keret, esplora la tematica della vita dopo la morte. Il film si apre infatti con il suicidio di Zia, evento che rappresenta l’inizio di un viaggio introspettivo all’interno di un limbo simile, quasi in tutto, al mondo nel quale ha vissuto fino a quel giorno. La particolarità principale è che le persone che popolano questo mondo, sono tutte morte suicide e vivono alla giornata senza alcuno scopo apparente. Quando il protagonista scoprirà che Desiree, la ragazza per la quale aveva sofferto e compiuto l’estremo gesto, è parte di questa realtà alternativa, farà di tutto per ritrovarla.

Film sulla depressione - wristcutters

Wristcutters. Crispy Films

Wristcutters utilizza la tragedia del suicidio come mezzo per raccontare un’eventuale storia alternativa. Il mondo post morte viene volutamente raffigurato in modo simile alla realtà, ma con tinte desaturate e filtri alienanti. I suoi abitanti non riescono a sorridere e sono condannati a ripetere mansioni senza utilità in un ciclo infinito, estremizzando così la visione della vita di una persona depressa. Qui gli improbabili compagni di viaggio del protagonista risulteranno fondamentali per la sua epifania finale. Wristcutters dimostra come l’aiuto di persone esterne a noi sia fondamentale per avere un quadro reale della nostra situazione e per raggiungere i nostri obiettivi.

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Her – Lei (2013) 

Ambientato in un futuro non troppo lontano, dove l’umanità farà sempre più affidamento sulle intelligenze artificiali nella vita di tutti i giorni, Theodore Twombly decide di scaricare l’ultimo modello di A.I. per distrarsi dal senso di vuoto dopo il divorzio. L’assistente personale Samantha, che dovrebbe di base limitarsi ad organizzare la giornata dell’uomo, inizia ben presto a diventare la sua nuova confidente. Aiutandolo a processare la sua storia passata, Samantha comincerà a sviluppare dei sentimenti per Theodore. Una volta che entrambi prenderanno atto della loro peculiare situazione sentimentale, faranno di tutto per sormontare le barriere che li separano, cercando di vivere una relazione romantica.

Film sulla depressione - her

Lei. Annapurna Pictures

Lei è una di quelle pellicole dalla sensibilità palpabile e con personaggi estremamente umani. Theodore soffre fin da subito la sua incapacità di relazionarsi con gli altri perdendo l’intesa con la moglie, l’unica che fino ad allora sembrava essere riuscita a capirlo. Questo aggrava ulteriormente la sua confusione, facendolo sprofondare in un limbo, totalmente incapace di ricreare altri rapporti umani significativi. L’amore proibito e non convenzionale in cui si ritrova gli porta speranza e momenti di serenità, ma ben presto si accorgerà che l’amore non è qualcosa che si può contenere e rilegare in una scatola. Lei è un film che tratta la depressione e insegna come l’accettare i cambiamenti della vita sia il primo passo per stare bene con se stessi e con gli altri.

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Revolutionary Road (2008)

Basato sull’omonimo romanzo del famoso Richard Yates, questo film mostra la vita coniugale di una giovane coppia felicemente sposata, che vive nel tranquillo quartiere di Revolutionary Road con i suoi due figli. April è un’aspirante attrice, che ha rinunciato alle sue ambizioni per accudire i figli, mentre Frank è il tipico uomo di casa che lavora tutto il giorno in ufficio per mantenere la famiglia. Quando la moglie, oppressa dalla monotonia della vita da casalinga, cercherà di convincere il marito a riprendere in mano il loro vecchio sogno di andare a vivere insieme a Parigi, tutto cambierà nelle loro vite.

Film sulla depressione - revolutionary road

Revolutionary Road. BBC Films, Neal Street Productions

Revolutionary Road ritrae una classica famiglia modello degli anni Cinquanta alle prese con gli inconvenienti meno attraenti della vita reale. Qui le domande che lo spettatore si pone sono diverse. Quando arriva il limite nel mettere davanti le necessità dell’altro rispetto alle proprie? Cosa succede quando i sacrifici fatti per amore non risultano essere sufficienti? L’infelicità nel rapporto di coppia e nella propria vita viene ampiamente rappresentata in questa pellicola. Revolutionary Road mostra come non sempre la felicità apparente venduta nei ruoli di genere e modelli di famiglia tradizionale mostrati dalla società, sia la cosa migliore per tutti.

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Le tematiche sociali nei film sulla depressione

Sono un cyborg, ma va bene (2006)

Young-goon è una giovane che è stata cresciuta fin da piccola dalla nonna, alla quale è molto legata. Un giorno quando dei medici gliela portano via per internarla a causa di alcuni comportamenti strani, la ragazza interiorizzerà il trauma dell’abbandono convincendosi di essere un cyborg e di non essere riuscita a salvarla per via delle sue batterie scariche. Dopo un incidente, si taglia un polso e inserisce dei cavi elettrici al suo interno. Young-goon viene internata a sua volta in una casa di cura come aspirante suicida.

Film sulla depressione - sono un cyborg

Sono un cyborg, ma va bene. CJ Entertainment

Sono un cyborg, ma va bene è un viaggio fantastico e surreale capace di dare uno sguardo diverso a ciò che c’è dietro la malattia mentale. Oltre al cercare di spiegare i traumi e le ragioni dietro un caso clinico, mostra come i problemi e le difficoltà della vita siano un filo comune che collega ogni essere umano. Ogni paziente ha i suoi trascorsi che lo rendono ad occhi esterni identificabile unicamente con la sua malattia. Questo film fa vedere come ci sia molto di più dietro una cartella clinica. Tematiche forti come la crescita personale, la morte ed il senso della vita sono trattate con umorismo e leggerezza. È un film sulla depressione che dimostra come non sempre serva per forza rientrare nei canoni della società per trovare la propria felicità.

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Il giardino delle vergini suicide (1999)

La storia tratta dal libro di Jeffrey Eugenides narra della vita della famiglia Lisbon. Una madre ed un padre alquanto rigorosi crescono nella loro casa cinque figlie opprimendole con regole rigide; una di loro tenta il suicidio. Questo episodio evidenzia le ripercussioni psicologiche del rigore con la quale sono cresciute, e una volta che la ragazza finisce per concretizzare il suo desiderio di morire, le sorelle cercheranno una via di uscita.

Film sulla depressione - vergini suicide

Il giardino delle vergini suicide. Paramount Classics

Il giardino delle vergini suicide mostra una situazione familiare non troppo lontana dalla realtà del periodo. Il rigido modello di vita che viene imposto alle protagoniste è un modello educativo che le fa sentire intrappolate senza via di fuga. Purtroppo molti giovani possono identificarsi con questo senso di oppressione in famiglia. Il giardino delle vergini suicide è un film sulla depressione che mostra come il non poter fare affidamento sulle figure genitoriali, renda molti figli alienati dalla realtà ed inclini a chiudersi in se stessi.

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Taxi Driver (1976)

In un contesto socioeconomico decadente, un uomo solitario di nome Travis Bickle, vive la sua vita ai margini della società. Dopo l’esperienza del Vietnam, l’uomo approfitta dell’insonnia causata dal suo disturbo post-traumatico per lavorare come tassista notturno. Guidando per il degrado delle strade di New York si imbatte nella giovane Iris, una prostituta minorenne in fuga dal suo protettore. Quando si offrirà di aiutarla e questa lo rifiuterà, il senso di impotenza lo porterà ad avere delle crisi psicotiche. Travis in un delirio di onnipotenza deciderà di risolvere le cose a modo suo, canalizzando tutta la sua rabbia e frustrazione nella violenza più ceca.

Film sulla depressione - taxi driver

Taxi driver. Phillips Productions, Judeo Productions

Taxi Driver è uno di quei cult perfettamente confezionati in ogni suo aspetto; capace di far percepire quel senso di malessere e disagio in ogni sua sfaccettatura. La disperazione di Travis nel trovare un contatto umano che lo trascini via dalla sua vita triste e solitaria è palpabile durante ogni sua interazione. Le sue abitudini e i suoi monologhi interiori mostrano tutto il suo malessere ed i vari modi con il quale cerca di esorcizzarlo. L’inesorabile regressione ad ogni suo tentativo di redenzione, mostra in modo realistico come una persona con le più buone intenzioni possa trasformarsi anch’essa in una orribile, se abbandonata a se stessa in un contesto degradato e fatiscente.

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Ragazze interrotte (1999)

Susanna Kaysen racconta della sua personale esperienza negli istituti di facoltà mentale agli inizi degli anni Sessanta. Dal suo diario vediamo come dopo un crollo mentale, la giovane venga portata dai suoi genitori in un ospedale psichiatrico. Una volta firmato il ricovero le diagnosticano un disturbo della personalità borderline e i suoi genitori decidono di allontanarsi, abbandonandola a se stessa. All’interno della struttura, la ragazza prende come punto di riferimento una sociopatica dalla forte personalità di nome Lisa, che la introdurrà alle altre pazienti parte del suo gruppo. Divisa tra il senso di cameratismo e la sua volontà nel riuscire ad intraprendere un percorso di guarigione, Susanna si troverà a vacillare quando l’amicizia tra le due verrà messa alla prova da spiacevoli eventi.

Film sulla depressione - ragazze interrotte

Ragazze interrotte. Columbia Pictures

Ragazze interrotte offre uno spaccato veramente molto interessante sulla vita negli istituti di cura e su come trattino le malattie mentali. Sebbene Susanna inizialmente sembri essere relativamente la più sana delle altre pazienti, scoprirà ben presto di avere molto più in comune con loro di quanto pensa. Il suo malessere la rende una reietta agli occhi dei genitori e della società, costringendola a cercare conforto e fare gruppo con altre emarginate. Ragazze interrotte è un film sulla depressione davvero particolare, anche grazie al suo tono agrodolce.

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Joker (2019)

La pellicola che reinventa lo storico antagonista di Batman, offre uno sguardo inedito sulle motivazioni che hanno spinto un uomo qualunque a trasformarsi in quello che tutti noi conosciamo come il Joker. Concentrandosi sul dramma umano, questa storia ci mostra la vita di Arthur Fleck, un individuo alienato dalla società che vive solo con la madre incapace di prendersi cura di sé stessa. L’uomo soffre di forte depressione, congiunta ad una rara condizione che gli provoca attacchi di risate isteriche incontrollabili. Una serie di malaugurate circostanze lo porta a perdere il lavoro ed il supporto psicologico che lo teneva a galla. Arthur entra in una spirale di violenza che viene razionalizzata dall’opinione pubblica come un gesto di protesta contro il sistema.

Film sulla depressione - joker

Joker. Warner Bros. Pictures

Joker svestiti i panni del cinecomic si dimostra una storia molto più umana e tragica di quello che potrebbe  sembrare ad una prima occhiata. Una forte critica al sistema e di come questo tratti gli emarginati e gli “ultimi”. Complice di tutto questo è anche l’omertà e l’individualismo delle persone che tendono ad ignorare ancora di più chi già vive ai margini. In questa Gotham non c’è spazio per l’empatia. Se soffri di una malattia mentale le persone si aspettano che tu ti comporti come se non l’avessi continuando a fare la tua parte in una società che tira avanti a stenti, perdendo pezzo dopo pezzo i suoi valori.

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Little Miss Sunshine (2006)

Il film di debutto della coppia Dayton-Faris parla di una famiglia disastrata che nonostante i problemi individuali dei singoli componenti, trova la forza di affrontarli e superarli insieme, concentrandosi su un obiettivo comune. Richard e la moglie Sheryl vivono con i figli Dwayne e Olive e il nonno Edwin. Olive è una bambina vivace e solare che sogna di diventare un giorno una reginetta di bellezza. A loro si aggiungerà presto Frank, il fratello di Sheryl, che dopo un fallito tentativo di suicidio verrà affidato alla sua supervisione. Quando la piccola Olive verrà ammessa come partecipante nel concorso di Little Miss Sunshine tutto il nucleo familiare prenderà parte ad una lunga traversata verso la California.

Film sulla depressione - little miss sunshine

Little miss sunshine. Big Beach Films, Bona Fide Productions

Little Miss Sunshine mostra come la depressione sia un affare di famiglia. L’arrivo dello zio Frank in casa porterà la piccola Olive a fare precocemente la conoscenza di questa malattia, cercando di approfondire l’argomento senza particolari timori né pregiudizi dovuti all’età. Levando questo caso più appariscente, capiremo come ogni altro membro della famiglia ne soffre in qualche altra declinazione. Ognuno di essi lotta contro le proprie frustrazioni ed insicurezze personali cercando di aggirare i problemi per conto proprio. Nel corso di questo viaggio gli Hoover si ritroveranno a fare capo a queste difficoltà, raggiungendo un nuovo concetto di felicità.

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Nato il quattro luglio (1989)

Il dramma autobiografico scritto da Ron Kovic racconta della sua vita in relazione alla guerra del Vietnam di cui  è reduce. Dall’infanzia al momento in cui decide di arruolarsi in Marina, il film mostra da subito forte patriottismo e devozione verso la sua nazione. Ferito in azione e rimandato in patria, ben presto si accorgerà di vivere in una realtà ancora più dura della guerra stessa. Rimasto paralizzato e costretto a vivere il resto della sua vita su una sedia a rotelle, realizzerà di essere abbandonato dallo stato che aveva servito così fedelmente e si lascerà andare all’alcoolismo. Costantemente tormentato dal senso di colpa per le azioni prese in battaglia e dalla sua irreversibile condizione, vedremo come nulla saprà dargli conforto in questa sua personale odissea.

Film sulla depressione - nato il quattro luglio

Nato il quattro luglio. Universal Pictures

Nato il quattro luglio descrive un dramma reale, provato da migliaia di veterani coinvolti in tutte le insensate guerre mosse nel corso degli ultimi decenni. Le cicatrici ricevute sul campo di battaglia sono nulla rispetto a quelle lasciate nella psiche dei soldati abbastanza fortunati da riuscire a rientrare. I traumi e le esperienze subite infatti, si trascinano per tutto il resto delle loro vite, rendendo ancora più difficile il loro reinserimento nella società. Un film sulla depressione condito da un parziale ottimismo dato che il protagonista riesce a canalizzare tutte le energie negative in qualcosa di buono ed utile per il prossimo, dando così speranza ad altri nella sua stessa condizione.

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Un uomo qualunque (2007)

Bob Maconel è un impiegato solitario e disilluso dalla vita, che cova l’insana idea di uccidere tutti i suoi colleghi. Quando un giorno arriverà al limite della sopportazione, porterà una pistola in ufficio con l’intento di fare un gesto clamoroso. Destino vuole che un altro collega abbia avuto la sua stessa idea quel giorno; Bob diventa così, involontariamente, un eroe. Venessa, un suo superiore con il quale non aveva mai trovato il coraggio di parlare, rimane ferita ma sopravvive all’attentato. La donna, che in un primo momento se la prende con lui per non averla lasciata morire, in un secondo momento chiede all’uomo di aiutarla a farla finita.

Film sulla depressione - un uomo qualunqueUn uomo qualunque. Anchor Bay Entertainment

Un uomo qualunque è un cinico racconto che cerca di spiegare le motivazioni di un gesto di estrema violenza da parte di una persona considerata tendenzialmente tranquilla. È un film sulla depressione che dimostra come chiunque possa soffrire di questi disturbi e di come non sempre la malattia dia segni evidenti e facilmente interpretabili. La solitudine non sembra rappresentare un problema nella tranquilla vita di Bob. L’uomo sembra aver accettato questa condizione ed essersi arreso a vivere una vita miserabile. Abituato sempre ad incassare senza mai reagire, arriverà ad un punto in cui non avere nulla da perdere diventerà una motivazione di rivalsa. La serie di eventi che lo costringono a deviare dai suoi piani, mostra come il malessere dell’uomo torni a tormentarlo sempre e comunque.

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Le tematiche esistenziali nei film sulla depressione

Melancholia (2011)

La seconda installazione della trilogia della depressione del regista danese Lars von Trier è una delle opere più rappresentative di questo stato mentale. La pellicola suddivisa in due atti, ruota attorno al rapporto tra due sorelle molto diverse tra loro, esaminando le loro vite mentre la Terra è minacciata dall’inesorabile avvicinamento del pianeta Melancholia. Durante quello che dovrebbe essere il giorno più felice della sua vita, Justine, la sorella minore è sopraffatta dai dubbi e dalle incertezze. La maggiore, Claire, inizia a dare anche lei segni di cedimento una volta realizzata l’ineluttabilità della collisione. Al contrario la sorella mostrerà una calma e serenità disarmante di fronte a questa fine oramai inevitabile.

Film sulla depressione - melancholia

Melancholia. Zentropa Entertainments

Melancholia si fa forza di molte metafore e simbologie per far empatizzare con questa condizione. Presente nella nostra selezione di film sulla depressione perché spiega perfettamente le fasi ed i comportamenti di una persona che ne soffre. L’idea è arrivata al regista durante una sessione di psicoterapia. Il suo psicoterapeuta aveva affermato che le persone depresse hanno la tendenza ad agire con più calma rispetto agli altri sotto pressione. Questo perché si aspettano già avvenimenti spiacevoli. Il parallelismo tra la condizione della protagonista ed il nome del corpo celeste rimanda ad una rappresentazione molto fedele di quello che succede nella vita reale. La malattia mentale è infatti per molte persone che ne soffrono la fine del mondo.

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Uniti per sempre (2014)

Milo intende farla finita con la sua vita, ma viene portato in pronto soccorso prima di riuscirci. Sua sorella Maggie si trova nella stessa situazione quando riceve una chiamata dall’ospedale nella quale è ricoverato il fratello. Nonostante i due non si vedano da più di dieci anni, questa coincidenza li farà nuovamente incontrare per finire a condividere ancora una volta lo stesso tetto. Questa convivenza metterà alla luce tutte le incertezze nel matrimonio di lei, come i traumi e delusioni nella vita di lui. Quelle che all’apparenza sembravano vite perfette da lontano, si mostrano in tutte le loro imperfezioni poco alla volta.

Film sulla depressione - uniti per sempre

Uniti per sempre. Duplass Brothers Productions

Uniti per sempre è una commedia dal sapore dolceamaro che esplora in modo introspettivo e personale il rapporto tra i due gemelli protagonisti e la loro condizione. Nonostante i due cerchino di ignorare i loro problemi tramite ironia e battute, arriveranno ad un punto in cui l’umorismo non potrà più coprire il loro lento declino. Costantemente sull’orlo di un crollo emotivo, entrambi si faranno forza per andare avanti con le loro vite supportandosi a vicenda nelle scelte difficili che devono fare. Uniti per sempre è un film sulla depressione che si dimostra un importante monito sull’importanza dell’amore fraterno in situazioni delicate come questa.

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This Must Be the Place (2011)

Negli anni ottanta, Cheyenne era il frontman di un gruppo rock molto popolare tra i giovani dell’epoca. Al suicidio di due suoi fan decide di lasciar perdere la musica e ritirarsi a vita privata. Senza più alcuna passione, la rockstar passa le giornate all’insegna della noia nella sua enorme casa di campagna a Dublino. Completamente divorato dall’ansia e dalla depressione, si ritira in uno stato letargico. Un giorno viene informato che suo padre è in punto di morte. Cheyenne non lo vede da quando questi lo ha rinnegato. Arrivato troppo tardi per risolvere le sue questioni con lui, scopre che l’anziano – sopravvissuto ai campi di concentramento – aveva passato gli ultimi anni di vita alla ricerca del suo vecchio persecutore. Questa scoperta darà l’occasione a Cheyenne di sistemare idealmente il rapporto con il genitore finendo quello che aveva iniziato e rimettendosi in gioco nel farlo.

Film sulla depressione - this must be the place

This Must Be the Place. Lucky Red, Medusa Film, Indigo Film

This Must Be The Place è un road movie sapientemente strutturato e ben sviluppato, capace di rappresentare al meglio l’inusuale processo di catarsi del solitario musicista interpretato da Sean Penn. Le cause della malinconia di Cheyenne sono riconducibili ai problemi con i suoi genitori e al precoce abbandono del tetto familiare. Incanalando queste sue esperienze negative nella musica, riesce a realizzarsi e a raggiungere traguardi importanti nella sua carriera. Questo dimostrerà però, che non c’è niente oltre la siepe e che tutto il successo del mondo non potrà comprare la felicità. Questo viaggio lo aiuterà, almeno in parte, a trovare la voglia di vivere incontrando gente diversa da lui che lo contagerà con la propria filosofia ed il suo vissuto.

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Terapia d’amore – Il depresso innamorato (2007)

Quando lo scrittore Hudson Milbank si ritrova improvvisamente intrappolato in una perenne sensazione di infelicità e mancanza di stimoli, nonostante il suo successo lavorativo, il collega Tom lo reindirizza verso un aiuto psichiatrico. Diagnosticato con un disturbo di depersonalizzazione, l’uomo intraprende diverse terapie mediche, ma senza che queste sembrino sortire alcun effetto in lui. Hudson riconduce l’origine dei suoi malesseri al consumo di cannabis, ma ben presto scoprirà che questo ha origini ancora più profonde e ben radicate in lui.

Film sulla depressione - terapia d'amore

Terapia d’amore. Image Entertainment

Terapia d’amore è una commedia particolarmente realista sulla genesi ed il trattamento di questa malattia.  Questo film sulla depressione analizza il principio di questo malessere, mostrando come possa manifestarsi spontaneamente senza nessun tipo di preavviso. Nonostante si cerchi di ricondurre la comparsa ad un momento o una causa specifica, scopriremo che non è sempre così. Il film mostra il tortuoso percorso di riabilitazione dello scrittore, criticando il sistema sanitario americano. Il più delle volte infatti, gli psichiatri tendono a prescrivere come unica terapia farmaci per l’umore credendo che questi siano l’unica soluzione possibile per curare il proprio paziente.

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Synecdoche, New York (2008)

Scritto e diretto da Charlie Kaufman al suo esordio alla regia, il film si incentra sulla vita del direttore di teatro Caden Cotard. L’uomo soffre di un disturbo di ipocondria congenito, che all’aggravarsi dei suoi disturbi, lo convincerà di essere prossimo alla morte. Quando la moglie deciderà di lasciarlo portando insieme a sé la figlia, Caden finirà per toccare il fondo. La vincita di un ingente premio artistico, lo porterà a mettere tutto sé stesso in una produzione teatrale originale, offrendogli lo stimolo a creare qualcosa di rappresentativo della sua condizione. Con l’intento di celebrare la vita nella sua interezza, il direttore teatrale si dedicherà anima e corpo a questo lavoro, finendo per venire inglobato fisicamente e metaforicamente dal suo spettacolo.

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Synechdoce, New York. Sidney Kimmel Entertainment

Synechdoce, New York è una delle pellicole più originali degli ultimi anni; con la sua imprevedibile narrativa lascia lo spettatore interdetto nel seguire le vicende dello sfortunato protagonista. Questo film sulla depressione racconta in modo esaustivo quanto questa malattia sia sfiancante e inesorabile. L’abbandono della sua famiglia, lascia l’uomo solo a fronteggiare la sua miserabile vita. La sua condizione si ripercuote in ogni nuova relazione che tenta di instaurare, rendendo difficile il rilancio emotivo e rovinando ogni suo rapporto. Perennemente insoddisfatto dalla sua arte, non avrà altro modo di elaborare i suoi problemi se non rappresentandoli nella sua opera. La produzione di questa si rivelerà alla fine come un progetto terapeutico per elaborare i traumi della sua vita.

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Via da Las Vegas (1995)

John O’Brien è un autore americano morto suicida dopo aver lasciato i diritti per questo adattamento cinematografico. Nel suo scritto, racconta la storia di Ben Sanderson, uno scrittore hollywoodiano con problemi di alcolismo. Dopo essere stato licenziato e lasciato dalla moglie, decide di andare a Las Vegas per bere a oltranza fino alla morte. Durante questa sua permanenza, incontrerà casualmente Sara, una malinconica prostituta, che gli farà cambiare idea sul suo piano suicida. Nonostante i loro stili di vita al limite, i due proveranno a dare un’opportunità al loro improbabile amore.

via da las vegas

Via da Las Vegas. Initial Productions

Via da Las Vegas parla di un vissuto semi autobiografico brutalmente onesto e verosimilmente vicino all’esperienza di molte persone che si sono ritrovate nella stessa situazione. Dipendenze come quella dall’alcool possono rovinare promettenti carriere, insinuandosi nella vita delle persone senza che queste se ne accorgano. Molti, infatti, tendono ad usare questi mezzi per alleviare le sofferenze. In questo domino distruttivo la prospettiva del suicidio è una sorta di liberazione. Presente in questa top dei film sulla depressione perché dimostra come in questi casi affetto e comprensione siano fondamentali per recuperare lucidità ed offrire un’oasi di pace alternativa a delle persone che apparentemente rimarranno senza più nulla da perdere.

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L’elaborazione del lutto – Film sulla depressione

Hesher è stato qui (2010)

In seguito alla perdita della madre in un incidente stradale, il piccolo T.J. cade in uno stato di acuta depressione. Insieme al padre Paul, oramai diventato schiavo degli antidepressivi, i due si trasferiscono in casa della nonna Madeleine. Dopo essere stato bullizzato a scuola, il ragazzo sfogherà le sue frustrazioni vandalizzando una casa in costruzione. In questo frangente incontrerà Hesher, un burbero senzatetto amante del metal, che in seguito deciderà di insediarsi in casa della sua famiglia. Il padre sedato dai farmaci ed in preda allo sconforto non oserà dire nulla, mentre la nonna inizierà addirittura a trattarlo come fosse un nipote.

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Hesher è stato qui. The Last Picture

Hesher è stato qui è un racconto duro sulla morte ed i suoi postumi. Questo film sulla depressione racconta come il lutto in una famiglia venga elaborato in modo diverso da generazioni differenti accomunate dallo stesso dolore. La perdita della madre segna il figlio profondamente lasciando un vuoto che difficilmente potrà essere colmato. L’ossessivo attaccamento di T.J. alla macchina della mamma dimostra quanto sia difficile lasciare andare i propri cari. Alcune volte rifugiarsi nei ricordi non serve e ci distrae dalle cose buone che abbiamo intorno a noi. La dipartita della moglie, al contrario, fa cadere Paul in una dipendenza da pillole mirata ad offuscarne il ricordo. L’arrivo di Hesher nelle loro vite, aprirà loro gli occhi su come l’importante sia vivere il presente attivamente, imparando a lasciare il passato al suo posto.

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A Single Man (2009)

Il film basato sull’omonimo romanzo di Christopher Isherwood segna il debutto alla regia per il famoso stilista Tom Ford. Questi racconta dell’ultimo giorno di vita del professore universitario George Falconer, incapace di accettare la morte del compagno. Durante questa giornata vediamo l’uomo ripercorrere i momenti speciali passati con l’amato, accusando la nostalgia sia mentalmente che fisicamente. George passa questa sua ultima giornata, cercando di risolvere le sue questioni in sospeso e di godersi le piccole cose da un nuovo punto di vista.

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A Single Man. Artina Films

A Single Man è una tragedia all’interno di una tragedia. In un’Inghilterra dove l’omosessualità è considerata una malattia, i due uomini non possono esprimere il loro amore liberamente. Anche successivamente alla dipartita di Jim, la sua famiglia non riconoscerà a George il diritto di vedere il corpo, negando all’uomo la possibilità di dare un ultimo saluto al suo compagno. Una volta realizzato di aver raggiunto il limite e deciso di farla finita, George vedrà il mondo con occhi diversi. Nella sua rassegnazione troverà un senso di calma apparente che gli mostra come abbia molto più di quanto non riuscisse a vedere prima. L’incontro con un suo vecchio studente farà realizzare all’uomo che non è solo e che andare avanti non sia impossibile.

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L’ospite d’inverno (1997)

Dopo averne diretto lo spettacolo teatrale, Alan Rickman torna a dirigere anche la trasposizione cinematografica della recita di Sharman MacDonald. Una piccola cittadina della Scozia fa da sfondo con il suo rigido clima, a quattro storie collegate tra loro tramite interpreti appartenenti ognuno ad una diversa generazione. Frances, una fotografa da poco rimasta vedova, non riesce ad affrontare il lutto e lascia che il figlio sedicenne si prenda cura di entrambi. La madre di lei cerca di recuperare il rapporto con la figlia per farla risollevare da questa situazione ed andare avanti con la sua vita. Chloe e Lily, due anziane amiche, attendono funerali di sconosciuti per passare le loro solitarie giornate. Tom e Sam, sono due giovani che saltata la scuola si dirigono al mare, finendo per parlare di problematiche familiari e del loro rapporto.

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L’ospite d’inverno. Capitol Films

L’ospite d’inverno fotografa uno stato d’animo su pellicola mostrando i vari volti e sfumature della depressione. La lunga e fredda giornata invernale è rappresentativa dello stato d’animo dei protagonisti durante questo momento della loro vita. Presente in questa top dei film sulla depressione perché mette in luce come ogni persona, di ogni sesso ed età, combatta con i propri demoni personali in qualche modo. Come le problematiche saranno diverse in ogni generazione, anche i modi di affrontarli cambieranno, senza un modo giusto o sbagliato in assoluto. Il loro intrecciarsi e contagiarsi tra loro, lascerà un segno nelle loro coscienze che li aiuterà a vedere la vita da un nuovo punto di vista.

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La mia vita a Garden State (2004)

Zach Braff interpreta e dirige questa commedia scritta di suo pugno, dove interpreta Andrew Largeman, un aspirante attore impegnato a lavorare come cameriere in un ristorante vietnamita. Quando la madre morirà, sarà obbligato a tornare in New Jersey per presenziare al suo funerale. In questa occasione riesce a rincontrare i suoi amici di infanzia Mark, Dave, e Jesse riprendendo a frequentarli per rimettersi al passo con le loro nuove vite. La conoscenza con Sam, una bugiarda patologica, lo porterà ad approfondire i motivi dietro il suo continuo malessere e distaccamento da tutto quello che lo circonda.

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La mia vita a Garden State. Camelot Pictures, Jersey Films

La mia vita a Garden State è una piccola perla. Presente in questa top dei film sulla depressione perché dimostra come pensieri e credenze negative giochino un ruolo fondamentale nel modellare la psiche di un individuo. Queste possono diventare un enorme peso che deruba le persone della gioia di vivere. Andrew da adolescente finisce sotto prescrizione medica a seguito di una crisi di rabbia in cui ferisce la madre. Il senso di colpa è troppo forte da sopportare e le medicine smettono di fargli sentire questo dolore. Dopo aver smesso con le medicine, riesce lentamente a riprendere in mano la sua vita. A Largeman non rimarrà che trovare un modo alternativo per migliorarsi e farsi largo nel mare di incertezze che è la vita.

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Happiness (1998)

Tre sorelle sono le protagoniste di questa triste storia dal titolo volutamente ironico e antifrastico. Joy è una trentenne frustrata, ritenuta una fallita dalle altre due. Di giorno lavora ad un call center, ma sogna di sfondare come musicista. Quando rompe con il fidanzato Andy, questo si suicida, spingendola ad intraprendere una carriera più utile socialmente e finendo ad insegnare musica a classi di immigrati. Trish ha apparentemente un matrimonio perfetto ed una vita felice. Ben presto scoprirà dalla polizia che il marito, un rispettabile psicologo, è un pedofilo. Helen è una scrittrice di successo annoiata dalla vita; finendo per innamorarsi di una voce al telefono, si lascerà andare allo sconforto dopo aver scoperto l’individuo dall’altra parte della cornetta.

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Happiness. Killer Films

Happiness propone un quadro squallido e triste di come la vita non sia sempre giusta nei nostri confronti a priori. È un film sulla depressione che mostra come persone diverse tra loro affrontino traumi e paure in modi diversi e a volte non convenzionali. Ogni protagonista cerca di raggiungere la felicità a modo suo e ogni volta finisce per essere buttato giù nel peggiore dei modi. Il malessere intrinseco in ognuno di loro li spinge cercare di cambiare qualcosa nelle proprie vite. Come finiranno per constatare in prima persona però, quello che potrebbe portare loro felicità, non sempre sarà possibile o equivarrà allo stesso per le persone che le circondano.

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Il papà migliore del mondo (2009)

Robin Williams dà il volto a Lance Clayton, un insegnante di lingua inglese delle superiori che aspira a diventare uno scrittore di successo nonostante i continui rifiuti da parte delle case editrici. Il figlio Kyle, è un teenager ossessionato dal sesso con la tendenza a distanziarsi da tutto e tutti, padre compreso. Quando verrà ritrovato da quest’ultimo morto accidentalmente dopo un processo di autoasfissia erotica, l’uomo inscenerà un suicidio per salvare la faccia del figlio. La lettera di suicidio scritta dal professore, verrà pubblicata nel giornalino scolastico dai suoi amici riscontrando un inaspettato successo nella comunità. Questo lo spingerà ad inscenare altri ritrovamenti di scritti post mortem pronti per diventare best seller motivazionali.

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Il papà migliore del mondo. Darko Entertainment

Il papà migliore del mondo è uno di quei film più profondi di quanto non si possa pensare a prima vista. Presente in questa top dei film sulla depressione perché ci insegna un’amara lezione, rivelando come questa malattia non sia presa sul serio fino a quando non sia ormai troppo tardi. La più grande paura di Lance è quella di rimanere solo ed essere dimenticato. Le parole scritte in totale onestà dall’uomo, hanno impatto sulle altre persone perché sono effettivamente scritte da una persona depressa; una condizione riconosciuta solo per via di questa tragedia. Eventualmente il professore arriverà alla conclusione che è meglio essere soli che circondati da persone che ti fanno sentire solo; ma l’amarezza per questo sistema sbagliato continuerà a rimanere.

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Cake (2014)

A distanza di un anno da un incidente d’auto dove il figlio perde la vita; l’avvocatessa Claire Bennett rimane perennemente segnata fisicamente ed emotivamente dall’avvenuto per via dei suoi sensi di colpa. La donna manipola il suo psichiatra e finisce per abusare degli psicofarmaci. Una volta lasciato il marito e prese le distanze dal gruppo di terapia, la donna deciderà definitivamente di farla finita una volta per tutte. Prima di andarsene definitivamente però, vorrà investigare sulla morte di una compagna di sedute di terapia, finendo in un viaggio fortemente rivelatore. Claire arriverà a fare i conti con i fantasmi del passato e coi suoi tormenti e sensi di colpa.

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Cake. Cinelou Films

Cake è una drammatica storia sul dolore delle persone che restano. Un lutto segna profondamente i cari legati a queste morti ed impatta le loro vite per sempre. Il vuoto consuma lentamente ed il dolore sfocia spesso nella depressione. Sentendo di non riuscire a fare più nient’altro nella vita se non lamentarsi, decide di porre fini a tutti i suoi mali. Presente in questa top dei film sulla depressione perché il vedere la donna soprassedere alla sua condizione attuale risulta fortemente ispirazionale per persone nella sua stessa situazione. L’occasione di guardare in prima persona le conseguenze dell’estremo gesto porta Claire ad affrontare la realtà e realizzare che questo non sia la soluzione per tutti i suoi mali.

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Tre colori – Film Blu (1993)

Primo componente della trilogia dei colori di Kieślowski. Questo film vede Julie, moglie del celebre compositore Patrice de Courcy, affrontare la morte del marito e della figlia in un incidente automobilistico. La donna sopravvissuta a questa tragedia, tenterà di uccidersi, ma non riuscendoci accetterà di vivere la vita lasciandosi trascinare da essa. Rimasta traumatizzata dall’accaduto, cercherà in tutti i modi di tagliare i ponti con la sua vita precedente nonostante le intrusioni delle vecchie conoscenze legate alla figura del marito.

tre colori bluTre colori – Film Blu. MK2 Productions SA, CED Productions

Tre colori – Film Blu è una di quelle opere che non può mancare in una lista del genere. Il blu generalmente simboleggia la tristezza nella psicologia dei colori ed è fortemente associato a questo sentimento. La fotografia ne è infatti impregnata come a sottolineare e a dare una linea guida all’intera atmosfera di questa tragica storia. Il regista deciso a trattare la tematica della libertà si concentra su un suo aspetto inedito; ovvero quello della libertà emozionale. Presente in questa top dei film sulla depressione perché ci mostra come nonostante tutto ci sia vita oltre la morte. Se inizialmente Julie si ritroverà a rifugiarsi nei ricordi, lentamente e gradualmente questa riuscirà a divincolarsi dalla sua prigione mentale e a riassaporare nuovamente la vita un passo alla volta.

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