Kong – Skull Island: recensione del film con Tom Hiddleston e Brie Larson

"Benvenuti a Skull Island, l'isola dei mostri!"

Dopo i Marvel Studios un po’ tutti hanno provato a creare il proprio universo cinematografico. Il modello Marvel ha infatti rivoluzionato il mercato e dopo l’incredibile successo del MCU, le varie case di produzione hanno tentato di replicarlo alla svelta per rimanere sulla cresta dell’onda. Ciò che contraddistingue la Casa delle Idee è però la programmaticità. Roma non è stata costruita in un giorno e ci sono voluti più di 10 anni per arrivare all’apice che è stato Avengers: Endgame. Tra i vari tentativi falliti come il DC Extended Universe o quello dei mostri Universal, iniziato e finito con La Mummia, ce n’è stato uno che ha fatto meglio degli altri e Kong: Skull Island, di cui vi proponiamo la recensione, ne fa parte.

Il film è infatti il secondo capitolo del cosiddetto MonsterVerse, un universo condiviso incentrato sui Kaiju, mostri tipici della cultura giapponese. Se la parola Kaiju vi confonde, basti pensare a mostri come Godzilla o lo stesso Kong, che ne sono un esempio. Kong: Skull Island è l’introduzione del personaggio in vista dell’epico crossover Godzilla vs Kong che ultimamente sta facendo un gran parlare di sé. Il film presenta un cast d’eccezione con nomi altisonanti come quelli di Tom Hiddlestone (Thor, Avengers), John Goodman (Il Grande Lebowski), Brie Larson (Captain Marvel) e Samuel L. Jackson.

Indice

Trama: l’isola misteriosa – Kong Skull Island, la recensione

Siamo nel 1973, in piena Guerra Fredda, quando un satellite americano scova un’isola misteriosa mai vista prima. L’isola a forma di teschio viene denominata Skull Island e potrebbe essere uno degli ultimi posti sulla Terra rimasti ancora inesplorati. In seguito a questa scoperta l’agente governativo Bill Randa (John Goodman) cerca in tutti i modi di avviare una spedizione esplorativa. Randa fa parte del progetto Monarch, una coalizione tra vari governi del mondo il cui scopo è cacciare e studiare specie giganti di animali mai viste prima. Vista la pericolosità della spedizione. viene reclutato l’ex capitano dell’aeronautica britannica James Conrad (Tom Hiddlestone). Il governo dal canto suo affianca a Randa gli Sky Devils, un gruppo di soldati guidati dal tenente colonnello Preston Packard (Samuel L. Jackson) e impegnati fino a poco tempo prima nella guerra in Vietnam.

A completare la squadra vi è infine la fotoreporter pacifista Mason Weaver, l’unica a sospettare dell’isola. Quella che sembra una semplice missione esplorativa si trasforma infatti in un bagno di sangue quando i soldati scoprono che il luogo non è inabitato. Su Skull Island sono infatti presenti numerose specie di giganteschi animali mai visti prima. Tra questi vi è Kong, il re dell’isola. Kong è l’ultimo rimasto della sua specie, annientata dagli Strisciateschi, lucertole giganti che vivono nel sottosuolo. L’unico che protegge l’isola ed i suoi abitanti dalla furia di queste bestie è proprio il gigantesco gorilla, ancora troppo piccolo per affrontare l’alfa della specie. Tornati dal Vietnam i soldati si addentrano nella fitta e inospitale giugnola e con l’aiuto del capitano e del resto della squadra dovranno fare di tutto per fuggire dall’Isola del Teschio.

Guerra in terra straniera – Kong Skull Island, la recensione

A differenza del film su Godzilla, Kong: Skull Island non si ambienta ai giorni nostri ma poco dopo la guerra del Vietnam, durante la Guerra Fredda. La guerra è infatti un’ombra da cui i protagonisti non sembrano riuscire a sfuggire, trovandosi catapultati tra un conflitto e l’altro. Il film non fa a meno di sottolineare questo aspetto e di restituire l’atmosfera “Apocalypse Now“, sottolineando più volte l’orrore del conflitto. Emblema di questo messaggio è il colonnello Preston Packer, un uomo la cui ragione di vita è la battaglia. Deluso dalle sorti della guerra in Vietnam, il colonnello trova in Skull Island il perfetto sostituto e scarica la propria ossessione su Kong, il re della giungla. Gli americani hanno invaso i vietnamiti in una terra a loro sconosciuta e si sono trovati di fronte a minacce inaspettate.

Allo stesso modo la spedizione condotta da Bill Randa inizia con un bombardamento a tappeto sulla nuova terra straniera e sin dal loro arrivo i soldati non si fanno scrupoli ad uccidere qualunque cosa si muova.

Che sia in Vietnam o in un’isola sperduta nel mare, la guerra è guerra. Kong: Skull Island scaraventa i protagonisti in una giungla inesplorata mettendoli alle prese con nemici sconosciuti e minacce di vario tipo. A documentare tutto vi è la fotografa Mason Weaver che cerca di mostrare al mondo le meraviglie e gli orrori di un luogo mai visto prima eppure già teatro di disastrosi conflitti. Kong: Skull Island è quanto più lontano dall’essere un war movie; ma la decisione di fare un parallelismo con quanto successo negli anni ’70 è stata ben apprezzata, visto anche il convincente risultato. Il film critica più volte gli ideali sbagliati diffusi in quel periodo e mostra in accezione quanto più negativa possibile l’atteggiamento assunto dallo spietato colonnello Packer.

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Kong: Skull Island. Legendary Pictures. Tencent Pictures.

Botte da orbi e non solo

Al di là dei parallelismi con la guerra, il vero punto di forza del film è Kong. L’iconico scimmione è una gioia per gli occhi, così come le numerose specie presenti sull’isola. Gli effetti visivi sono a dir poco spettacolari e persino durante i più movimentati combattimenti in acqua, la CGI non barcolla mai. La regia del film, poi, privilegia la fantastica ambientazione attraverso numerosi campi lunghi che permettono di farci un’idea dell’ambiente. L’ambientazione di Skull Island è mozzafiato e presenta numerosi habitat ben diversi tra loro. Il lato estetico dell’isola è poi enfatizzato dalla fotografia che accentua la resa dei colori evidenziando la biodiversità, in contrasto con gli interventi dell’uomo. Il punto debole di Kong: Skull Island sono però i suoi personaggi. Il cast stellare colpisce subito l’occhio dello spettatore e di certo invoglia la visione; il trattamento riservato non è però all’altezza dei nomi presenti.

Fatta eccezione per una minima caratterizzazione, il gruppo di soldati, così come il gruppo di esploratori non è minimamente approfondito. Le numerosi morti presenti nel film diventano, paradossalmente, momenti d’ilarità, riguardando personaggi a cui non si ha avuto modo di affezionarsi. Il carisma di Brie Larson, Tom Hiddlestone e Samuel L. Jackson tiene in piedi gli unici personaggi di cui sappiamo qualcosa in più. Per quanto riguarda gli altri, invece, è piuttosto difficile ricordarsene visto il poco spazio riservato. In conclusione, Kong: Skull Island è un blockbuster con i fiocchi. Le “botte da orbi” fra mostri non sono l’unico elemento interessante della pellicola. La regia, la fotografia ed un ottima messa in scena contribuiscono a rendere il film ancor più divertente di quel che sembra. Se avete voglia di spegnere il cervello e godervi un po’ di sano intrattenimento, questo è il film che fa per voi.

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Kong: Skull Island

Voto - 7.5

7.5

Lati positivi

  • Il parallelismo e la critica alla guerra
  • Effetti visivi mozzafiato

Lati negativi

  • Approfondimento dei personaggi totalmente assente

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