5 cortometraggi di registi famosi da vedere assolutamente!

Ecco a voi una selezione di 5 cortometraggi di registi famosi che non potete perdervi!

La bravura di un buon regista la si nota subito, fin dai primi lavori. Prima di approdare al cinema, di solito un aspirante director si misura con i cortometraggi. Di lunghezza minore, i corti sono un ottimo modo per sperimentare e iniziare a comprendere come funziona il dirigere un progetto artistico audiovisivo. Quasi tutti i registi più famosi hanno iniziato facendone alcuni. In questo articolo noi della redazione di FilmPost abbiamo deciso di parlare di 5 cortometraggi da vedere, che secondo noi sono degni di nota. Come abbiamo detto prima, tutti i registi iniziano da cortometraggi, quindi la scelta è stata molto ampia e non è stato semplice arrivare ad una soluzione finale. Qui di seguito troverete sia l’opera che una breve presentazione di questa, con le motivazioni che hanno portato alla scelta di quest’ultima. Troverete sia nomi recenti, sia registi che fanno il loro mestiere da diversi decenni. Detto ciò, speriamo che questo nostro articolo sia utile per chi voglia approfondire l’operato di certi registi, e anche chi si voglia approcciare al mondo del cortometraggio.

Cortometraggi da vedere: Christopher Nolan – Doodlebug

Christopher Nolan è uno dei registi più chiacchierati di questo periodo. Con i suoi film di stampo thriller, d’azione e soprattutto psicologici, ha fatto appassionare sia cinefili che neofiti della settima arte. Non tutti sanno che prima di girare film come Inception, The Prestige o addirittura Memento, Nolan ha iniziato con dei cortometraggi. Oggi vogliamo parlare di Doodlebug, il cortometraggio di Christopher Nolan del 1997. Realizzato quando studiava cinema a Londra, Doodlebug è un corto di appena 3 minuti in bianco e nero. La prima cosa che salta all’occhio è la predisposizione del regista inglese alla paranoia, al thriller psicologico e alla psicosi. Finali senza una risposta, una trama non semplice, la fotografia cupa: ritroviamo tutti questi elementi nel suo primo lavoro. Fin dall’inizio Nolan si è mostrato come un talentuoso regista, in grado di portare sullo schermo delle situazioni mai banali, con un’atmosfera misteriosa e inquietante. Grazie a questo cortometraggio, il regista inglese è riuscito a farsi un nome e ha iniziato a cercare fondi per quello che sarà il suo primo lungometraggio come regista: The Following. Sempre il bianco e nero, il film approfondisce tematiche già riprese nei suoi corti iniziali.

5 cortometraggi da vedere: Roman Polanski – Due uomini ed un armadio

Approfondiamo ora il lavoro di un regista che ha fatto la storia del cinema. Parliamo di Roman Polanski. Oltre ad essere molto popolare per i suoi presunti crimini e accuse, il regista polacco ha firmato alcuni dei più importanti capolavori del cinema come Rosemary’s Baby, Chinatown o Il Pianista. Prima di diventare regista, Polanski ha studiato in Polonia presso la scuola di cinema di Lodz, dove con il cortometraggio “Due uomini ed un armadio” vinse una medaglia di bronzo. Il cortometraggio è incentrato sulle tematiche dell’accettazione del diverso e, a detta del regista, della intolleranza che ha la società a riguardo di qualcuno che è differente. Il corto è stato girato nel 1958, in bianco e nero, e ha come protagonisti due uomini che stanno cercando di trascinare un armadio; lo scontro che avranno con i limiti imposti dalla società sarà predominante come tema e messaggio e sarà fondamentale anche come base per i futuri film che il regista polacco andrà a dirigere.

Cortometraggi da vedere: Tim Burton – Vincent

Un altro regista molto importante al giorno d’oggi è sicuramente Tim Burton. Con i suoi film gotici, inquietanti e fantascientifici, ha contribuito a rendere il cinema interessante e atipico. Molti dei suoi lavori sono in stop motion, proprio come il cortometraggio di sei minuti di cui vogliamo parlare. Il titolo è Vincent, e parla del personaggio di Vincent Malloy, un giovane ragazzo che ha come idolo Vincent Price. Price è un attore americano, molto famoso per i suoi film horror e l’utilizzo della sua voce. Fu sicuramente un’ispirazione per Burton, con cui poi lavorò anche per film come Edward Mani di Forbice. Troviamo diverse influenze dentro quest’opera, soprattutto quella del cinema espressionista tedesco degli anni ’20 e la prosa di Edgar Allan Poe. Ci sono anche alcuni interessanti riferimenti a opere che Burton produrrà in seguito, come per esempio le brevi apparizioni di personaggi come Jack Skeleton e Frankenweenie.

5 cortometraggi da vedere: David Lynch – The Alphabet

David Lynch è ormai conosciuto come uno dei più influenti registi della nostra epoca. Non tutti sanno che iniziò la propria carriera artistica come pittore, amando artisti come Francis Bacon o Edward Hopper, che esaltavano la realtà quotidiana, le paranoie e le ansie umane e soprattutto portavano delle novità nella pittura del Novecento. Se si fa attenzione a pellicole come Strade Perdute o la serie TV Twin Peaks, si nota come effettivamente l’influenza di questi artisti sia fondamentale per un regista come David Lynch. Detto ciò, prima di riuscire a produrre quello che sarà il suo primo lungometraggio Eraserhead, David Lynch sperimentò l’arte della cinematografia con diversi cortometraggi. Uno dei più riusciti è sicuramente The Alphabet. Già da questo lavoro la poetica di Lynch viene fuori: uno storytelling molto particolare e complicato, atmosfere cupe ed inquietanti, diversi tipi di ritmi e tecniche. Si tratta di un progetto artistico quasi di animazione, realizzato frame per frame. Lynch non si interessa di trame lineari, di tempi e di ritmi cinematografici; bensì cerca la sperimentazione, la ricerca di certe emozioni come l’ansia, la paura, la confusione tramite un utilizzo innovativo del mezzo cinematografico.

Cortometraggi da vedere: Martin Scorsese –  The Big Shave

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Non c’è bisogno di presentare uno dei registi americani più popolari ed influenti del nostro secolo. Con le sue pellicole, Martin Scorsese ha dimostrato di poter narrare molteplici storie, approfondendo diversi temi, che siano inerenti alla psiche umana, alla fede e religione, alla malavita o agli elogi alla vita. Scorsese ha fatto scuola a tutti i registi americani che hanno incominciato a dirigere film dagli anni ’80 in poi. Prima di approdare al cinema con il suo primo film “Chi sta bussando alla mia porta” nel 1967, il regista americano ha diretto diversi cortometraggi che lo hanno reso celebre: uno di quelli più famosi è sicuramente The Big Shave, che risale proprio al 1967, quando già Scorsese era attivo verso una carriera come cineasta. Il cortometraggio non ha bisogno di troppe spiegazione, è palese che sia un progetto critico e di protesta verso quella realtà che era la guerra del Vietnam. Un uomo, davanti allo specchio, si fa la barba. Poi ripete il gesto, più volte, finché non si taglia la gola. Il sangue, l’intimità, la protesta: sono tutti temi ricorrenti nelle pellicole di Scorsese che fin da subito riesce ad approfondire tramite il grande schermo.

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