Amore assassino: recensione di “Lonely Hearts” con Leto e Hayek

La vicenda dei truffatori assassini Ray e Martha, un noir a tinte torbide

Lonely Hearts recensione. Lonely Hearts è un film noir del 2006, scritto e diretto da Todd Robinson. Il film si basa sulla vera storia di Elmer C. Robinson (interpretato da John Travolta), il poliziotto che diede la caccia a Martha Beck (qui Salma Hayek) e Raymond Fernandez (Jared Leto), gli assassini dei “cuori solitari” negli anni quaranta. Sullo stesso soggetto, vennero realizzati i film I killers della luna di miele (1970) di Leonard Kastle e Profundo Carmesì (1996) di Arturo Ripstein. Per l’interpretazione di Raymond, Leto ha vinto il premio come miglior attore all’Austin Film Festival 2006.

Qualche curiosità: Elmer, il poliziotto che nella realtà ha condotto le indagini che portarono all’arresto dei due assassini seriali e che nel film è interpretato da Travolta, era il nonno di Todd Robinson, il regista. Inoltre l’album di ritagli di giornale che si vede durante i titoli iniziali del film è effettivamente quello che la nonna del regista, morta suicida, teneva con le foto e gli articoli dedicati al lavoro del marito. Scopriamo insieme di più nella nostra recensione di Lonely Hearts.

Lui uccide per me. Ecco quanto mi ama. (Martha)

Indice

La trama – Lonely Hearts recensione

America, 1948. Una donna, dopo aver apparecchiato una tavola per due e una torta di “felice anniversario”, entra nel bagno e, nella vasca, si spara un colpo alla tempia. Il marito ne trova il cadavere e non conosce il motivo del suo suicidio. Tre anni dopo, due detective della polizia, Elmer Robinson e Charles Hilderbrandt, entrano nel carcere di Sing Sing per assistere all’esecuzione sulla sedia elettrica di Raymond Fernandez e Martha Beck, una coppia di criminali incastrati da Elmer.

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Elmer, vicecapo della squadra omicidi in un distretto di New York, non è preso sul serio dai colleghi da quando preferisce occuparsi del lavoro d’ufficio piuttosto che scendere in campo. Il motivo è che era stato lui a trovare la moglie morta, e questo trauma l’ha particolarmente segnato. Quando si trova ad assistere alla morte di Ray e Martha, ripercorre tutte le ricerche che lo hanno portato ad incastrarli. Ray è un seducente truffatore che, con un sistema collaudato, risponde agli annunci dei cuori solitari circuendo vedove o zitelle, purché ricche e facili da aggirare. Un giorno, con la solita tecnica, Ray incontra Martha, una donna misteriosa e decisa, che lo fa innamorare e lo segue in giro per il Paese con le sue truffe.

I due protagonisti

Jared Leto veste gli affascinanti panni di Raymond Fernandez, uomo avvenente che cerca donne fragili emotivamente e danarose, per conquistarle, sposarle e farsi intestare tutto il loro patrimonio. Il suo modus operandi si limita a sedurle ed abbandonarle nella disperazione, fino a quando non incontra Martha, che renderà i piani molto più complicati e sanguinosi. Ray sembra sapere quello che vuole e come ottenerlo, ma Martha riesce a manipolarlo e piegarlo alle sue richieste, sempre più folli. Dal truffatore disturbato Fernandez, Leto è passato allo psicolabile Joker di Suicide Squad e al tossico dipendente del visionario Requiem for a dream di Darren Aronofsky. Ha recitato anche nel ruolo di Nessuno nel filosofico Mr Nobody e in quello del transessuale malato di HIV di Dallas Buyers Club. Infine citiamo la sua vittima in American Psycho e il suo combattente deturpato di Fight Club.

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Salma Hayek è Martha Beck, donna sensuale ed accattivante che conquista Ray e lo porta a commettere diverse azioni deplorevoli per amore. Psicopatica ma anche molto acuta, è in grado di raggirare qualunque uomo desideri, ma non accade lo stesso con le donne, che non cadono vittime del suo fascino. Per questo il rapporto con il genere femminile è così ostico per lei. La Hayek ci restituisce una Martha folle e innamorata, ma la abbiamo apprezzata anche nel celebre Frida nel ruolo della pittrice. Nell’adattamento del romanzo Chiedi alla polvere e nel western Wild Wild West. Nel musical Across the universe e nell’italiano Il racconto dei racconti per la regia di Matteo Garrone, come regina ossessionata dalla bellezza e dalla prole.

I poliziotti

John Travolta impersona Elmer Robinson, il capo della polizia che ha subito un duro colpo dopo il suicidio della moglie. Cresce da solo un figlio adolescente, verso il quale non mostra il suo lato fragile e non gli permette di parlare della madre. Si tratta di un uomo chiuso in se stesso e burbero, che tuttavia ha bisogno di sicurezze e dell’amore del figlio e della collega, che spera di diventare la sua nuova compagna. Da questo ruolo tormentato Travolta è passato al thriller Le belve di Oliver Stone, il film di guerra La sottile linea rossa e il musical Hairspray, interprete della peculiare mamma della protagonista. Ha partecipato anche ai celebri Carrie-Lo sguardo di Satana e La febbre del sabato sera, senza dimenticare gli iconici Grease e Pulp fiction.

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James Gandolfini diventa Charles Hilderbrandt, collega di Robinson e deciso a scovare i criminali tanto quanto l’altro. E’ un detective concreto e razionale, che a volte non comprende il bisogno di trovare i killer dei “cuori solitari” a tutti i costi del collega, il quale ormai ha preso il compito come una missione personale. Abbiamo visto Gandolfini in Tutti gli uomini del re di Steven Zaillian, nella trasposizione cinematografica di Molto forte, incredibilmente vicino e in Zero Dark Thirty accanto a Jessica Chastain, per la regia di Kathryn Bigelow.

Come Bonnie e Clyde

Raymond agisce da solo ed è abituato a relazionarsi con le vedove come meglio crede: le seduce a tal punto che sono disposte a tutto per lui. Decidono di affidargli l’eredità del defunto marito e tutti i risparmi di una vita. Sono pazze di lui. E Ray non può che compiacersi della sua bravura, della scaltrezza che ogni volta gli permette di raggiungere il cuore delle donne. Un mazzo di fiori, una serie infinita di romantiche lettere, un paio di completi eleganti da indossare per fare una buona impressione. Non importa se sotto la giacca è sgualcita e la sua folta chioma è in realtà un parrucchino. Le sue donne, sole e affrante dalla crudeltà della vita, vedono in lui il rifugio perfetto, la salvezza per tornare ad amare. Ma quando arriva Martha, tutto cambia. La sua sensualità urla, e Ray non può fare altro che soccombere.

Ci ha provato, a trattarla come le altre: un corteggiamento serrato, una notte insieme e un portafogli da svuotare. Martha però non è così sciocca, sa quello che vuole. E soprattutto come prenderselo. Fa una proposta al Casanova truffatore: diventare suo socio e raggirare le vittime insieme. In fondo cosa può andare storto, se si amano follemente e lavorano anche insieme? Folle è il termine che descrive la loro relazione; pur di stargli vicino, Martha finge di essere la sorella nubile che l’altro porta con sé quando si trasferisce dalle vedove innamorate. È costretta ad ascoltare tutte le loro storie tristi, le confidenze alle quali si abbandonano credendo di aver trovato in Martha un’amica fidata. Le parlano di quanto Ray sia fantastico, anche con i bambini, sempre gentile e premuroso. E lei tace.

Donne che amano troppo – Lonely Hearts recensione

Le guarda, e vorrebbe vederle morire tutte, rendere più sbrigativo il processo che li porta a prendere i soldi e scappare. La sua ossessione morbosa per Ray le impedisce di vedere razionalmente, gli occhi oscurati dalla gelosia. In particolare quando le sembra di intravedere un futuro per il suo compagno di truffa, la vedova del momento e i suoi bambini. Visti da fuori, sembrerebbero quasi una famiglia perfetta. Lui ci sa fare con i bambini; forse ha pensato a creare una famiglia con lei, quando avranno abbastanza soldi per smetterla? E se invece stesse valutando la possibilità di fermarsi, con una di queste donne così amorevoli, così normali? La follia di Martha diventa sempre più acuta, fino a quando succede quello che aveva pensato: comincia ad uccidere.

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Ray tenta di proteggere Martha come può, prova a comprenderla e la aiuta a nascondere le prove dei loro omicidi. Sì, perché lei gli ripete che ha ucciso per lui, perché lo ama. E lui, incastrato in un tipo di amore malato che non pensava di avere, accetta le sue condizioni. E la segue per una strada costellata di cadaveri di donne, uomini e bambini. Deve amarlo davvero, se commette tutto questo per lui. Ma Ray non è più così sicuro di quello che prova, è diventato persino soggiogato da Martha. Il Casanova di un tempo si è trasformato in un debole burattino nelle mani della pazzia. Il bisogno di denaro passa in secondo piano, la pericolosità delle loro azioni li spinge sempre di più all’inferno.

La fiera del grottesco – Lonely Hearts recensione

Ray e Martha entrano in una spirale di violenza che li affonda senza sosta. Lui cerca di lavorare, lei lo ostacola e rende la finzione più difficile da mantenere. Per lui i soldi sono sempre stati l’obiettivo finale, per lei l’unico scopo è mettere a tacere quella dannata gelosia. E che importa se le deve uccidere tutte? “Questa non muore Ray, non vuole morire”, gli dice mentre sbatte con forza la cassa di legno dentro cui è stata abbandonata la vedova, sanguinante e in fin di vita. Se lui non ne ha il coraggio, ci penserà lei. Basta solo che si amino. Questa storia è la fiera del grottesco, rappresentato in ogni corpo di donna avvelenato, trucidato e fatto a pezzi. In ogni teatrino che Ray costruisce, riempendolo di premure ed attenzioni totalmente fasulle.

Nelle esecuzioni sulla sedia elettrica, unici spettatori un gruppo di poliziotti. Un grottesco che disgusta ma non svia lo sguardo. Perché il potere di questo film sta nel catturare il pubblico con il fascino attraente dei due protagonisti, renderli partecipi dei loro pensieri folli e, spaventosamente, fargli credere che anche lui sarebbe potuto cadere nel tranello. Se finirete per essere felici ogni volta che i truffatori riescono a sfuggire dalle mani della polizia e a portare avanti il loro malsano progetto d’amore, saprete che il regista ha fatto bene il suo lavoro.

Aspetti tecnici di Lonely Hearts

Concludiamo la recensione di Lonely Hearts focalizzandoci sugli aspetti tecnici. Il film si apre con alcune scene di vita quotidiana degli anni ’50, che ci immergono subito nel periodo storico che fa da sfondo alle vicende. Le inquadrature di ritagli di giornale e fotografie di cadaveri sono riprese dall’album reale della moglie di Elmer, quindi contribuiscono ad accrescere l’aspetto biografico della vicenda. Le dinamiche del film sono le stesse dei classici noir: il poliziotto cerca l’assassino e si imbatte in scene sanguinose.

Tutto sembra sempre sfuggire per un pelo e arriva la femme fatale a complicare tutto. I personaggi di questo genere sono spesso malsani, oscuri. Il male che portano dentro di sé trionfa in un climax che raggiunge il suo culmine verso la fine del film. A questi personaggi si oppongono detective privati, giornalisti, scrittori che cercano di sconfiggere il marcio del mondo, restandone a loro volta invischiati.

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Lonely hearts è un noir non ripetitivo, che lascia lo spettatore in uno stato di suspence e sentimenti contrastanti fino alla fine. La colonna sonora che accompagna tutta la storia è coerente e intensifica le emozioni veicolate dagli attori. I colori sono spenti, con forti contrasti tra luci ed ombre. Gli oggetti e le figure sono spesso illuminati da candele, luci soffuse e deboli luci naturali, che conferiscono alle vicende mistero e impossibilità di vedere, anche metaforicamente, tutto.

L’uso magistrale della luce è al servizio dell’evidenziazione di dettagli inquietanti e di scene ambigue. Le riprese dall’alto, i primi piani sui volti e sulle cose disturbano lo spettatore e lo destabilizzano; vediamo i personaggi riflessi negli oggetti, a rafforzare il senso di doppio. Le carrellate della telecamera verso destra e sinistra e gli zoom sui visi dei protagonisti permettono di apprezzare i movimenti degli attori nello spazio e la loro sapiente mimica facciale.

Lonely Hearts

Voto - 9

9

Voto

Lati positivi

  • Omaggio ai film noir ma con modernità
  • Magistrale capacità espressiva di Leto e Hayek
  • Storia piena di suspence

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